Isola Palmaria

Gite ed Escursioni

L’isola Palmaria si trova all’estremità occidentale del Golfo di La Spezia, di fronte al borgo di Portovenere. Con i suoi 6,5 km quadrati è la più grande dell’arcipelago Spezzino, costituito anche dalle isole del Tino e del Tinetto.
Il versante settentrionale dell’isola è ricoperto da una folta macchia mediterranea, e da folti boschi di pini e lecci, con un sottobosco di erica arborea. Il versante occidentale è invece dominato dalla falesia, la cui conformazione origina splendidi spettacoli naturali, con superbe scogliere, insenature e grotte.
Tra queste, la grotta Azzurra, cui si accede solo con la barca a remi, è certamente la più suggestiva, mentre la Grotta dei Colombi è nota per i ritrovamenti, cui viene fatta risalire la presenza dell'uomo preistorico, quando ancora le tre isole erano unite alla terraferma. L'isola, inoltre, era al centro di un'area di insediamenti monastici che si protrassero fino alle incursioni dei Saraceni, nel XV secolo.
Dal 1997 l’isola Palmaria, insieme alle altre isole, Tino e Tinetto, a Portovenere e le Cinque Terre, è stata inserita tra i Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Itinerario (E)
Partiamo dal Terrizzo, raggiungibile da Portovenere con la barca, e proseguiamo verso sinistra ad oltrepassare uno stabilimento balneare. Costeggiato l'ottocentesco Forte Umberto I da cui si domina il braccio di mare e la seicentesca Torre Scuola, caposaldo del sistema difensivo dell'antica repubblica genovese, saliamo dolcemente per ridiscendere verso il mare alla splendida Cala del Pozzale. Proseguiamo verso le cave oggi dismesse del Pozzale, da cui si estraeva il prezioso marmo portoro, quindi risaliamo giungendo nei pressi della famosa grotta dei colombi, una delle principali testimonianze dell'età preistorica in questo lembo di Liguria.
Il sentiero continua a salire fra cespugli di ginestre finché, giunti al capo dell’isola si apre la stupenda prospettiva delle vicine isole del Tino e del Tinetto e della costa orientale del golfo.
Il percorso prosegue in salita con panoramiche vedute sulla ripida falesia del lato sud e dopo il semaforo comincia a ridiscendere in vista di Porto Venere. Proseguendo la discesa e curvando verso sinistra, il sentiero sfiora il monumento a Carlo Alberto e aggira la grande cava proprio di fronte alla chiesetta di S. Pietro di Porto Venere. Da qui si transita lungo la riva di fronte alla chiesetta fino a ricongiungersi al punto di partenza del Terrizzo.

Il dislivello è di mt. 185 sia in salita che in discesa e le ore di cammino sono 4.00/4.30