La forma del bicchiere

Nella figura sono riportate alcune tipologie di bicchieri adatti per il servizio dei vini spumanti.

 

·         Spumanti metodo “Charmat” (Fig. .A) - Questo bicchiere, detto mezza-flûte, ha il corpo stretto e lungo in modo da favorire lo sviluppo del perlage nei vini spumanti. La sua lunghezza minore rispetto alla flûte, lo rende adatto per i vini spumanti secchi prodotti con il metodo Charmat o Martinotti, in genere caratterizzati da un perlage meno raffinato e con bollicine più grandi. Il diametro molto stretto favorisce uno sviluppo lento e continuo dell'anidride carbonica consentendo, inoltre, una buona concentrazione dei profumi delicati verso il naso.

·         Spumanti Metodo Classico (Fig. .B) - Questo bicchiere, detto flûte, ha un corpo stretto e lungo in modo da favorire e apprezzare lo sviluppo del raffinato perlage tipico degli spumanti prodotti con il metodo classico. Il suo diametro stretto favorisce inoltre la percezione degli aromi delicati e freschi, pertanto questo tipo di bicchiere è adatto per gli spumanti metodo classico giovani e non millesimati.

·         Spumanti Metodo Classico Maturi e Millesimati (Fig. .C) - Si tratta di una flûte con la pancia più larga e apertura stretta, caratteristiche che consentono l'ossigenazione del vino e quindi il giusto sviluppo degli aromi complessi e terziari degli spumanti metodo classico millesimati e maturi, senza compromettere per questo lo sviluppo e l'apprezzamento del perlage.

·         Spumanti Aromatici Dolci (Fig. .D) - Questo bicchiere, detto semplicemente coppa, è particolarmente indicato per gli spumanti aromatici e dolci, come per esempio l'Asti spumante. Data la notevole carica aromatica di questi vini, è più opportuno servirli in calici con aperture molto larghe, piuttosto che nella flûte, in modo da mitigare la prorompente aromaticità primaria dell'uva e lasciare spazio anche ad altri aromi. Questi spumanti, generalmente prodotti con metodo Charmat, non possiedono particolari qualità di raffinatezza nel perlage, quindi è un fattore che può essere trascurato. L'apertura del bicchiere, che tende leggermente a stringersi, consentirà al vino di essere diretto sulla punta della lingua e valorizzare la dolcezza del vino.

 

 

Cura e manutenzione


La presenza di irregolarità nel vetro all'interno del bicchiere (punto perlage), e specialmente piccole graffiature accidentali o incisioni o smerigliature all'uopo praticatevi, costituiscono altrettanti centri di svolgimento del gas carbonico. Analogamente anche la presenza nel bicchiere di corpuscoli solidi provoca lo stesso fenomeno, che possiamo facilmente verificare introducendo un grano di sabbia o un qualche cristallino. Per la stessa ragione possiamo osservare un violento sviluppo di spuma quando si introduca in un bicchiere di spumante da poco versato una piccola quantità di zucchero in cristalli.
Anche la finissima peluria che permane aderente al bicchiere quando esso venga asciugato con un panno di cotone, costituisce degli efficaci centri dì sviluppo delle bollicine gassose.
Tutto ciò insomma è riducibile ad un unico denominatore: l'effetto particolare che un corpo solido appuntito causa in un liquido sovrasaturo di gas. Infine anche l'agitazione del liquido favorisce lo svolgersi del gas, tant'è che il consumatore che desideri bere uno spumante con un tenore ridotto in CO2, utilizza uno di quei piccoli frullini, di solito in legno, che talvolta vengono forniti al cliente al tavolo unitamente alla bottiglia del vino. Con una leggera rotazione del frullino nel bicchiere si ottiene rapidamente una forte diminuzione del quantitativo della C02 disciolta.