1978
UNA DONNA PER AMICO
·
Prendila così
·
Donna selvaggia donna
·
Aver paura d'innamorarsi
troppo
·
Perché no
·
Nessun dolore
·
Una donna per amico
·
Maledetto gatto
·
Al cinema
La meticolosa indagine
svolta in forma testuale Mogol sui problemi del rapporto fra uomo e donna
diventa addirittura un percorso ai limiti della psicanalisi, in un album dal
titolo emblematico.
“Una donna per amico”,
nonostante la copertina sia ricca di frammenti di placidità cittadina (Battisti
è seduto al tavolino di un bar accompagnato da una atmosfera e una compagna che
si presume amabile oltre che bella), propone ancora e più dolorosamente i temi
di una vita in due sospesa in un mondo metropolitano dove anche i più piccoli
impulsi mentali vengono scandagliati ed esaminati.
Su tutto vi è l’amara
consapevolezza che nulla può cambiare negli incontri/scontri fra due condizioni
sempre più difficili da rappresentare eppure tanto naturali come quelle legate
al rapporto fra un uomo e una donna.
La donna secondo Mogol è un
probabile nemico che vive e ama senza rete, un microcosmo attorno a cui girano
i satelliti della moda, delle pressioni sociali, dei ruoli e della libertà,
spesso entrambi forzati, della santità e di una sensualità esasperata e quindi
fittizia.
La trasposizione di questi
argomenti nelle canzoni testimonia le sovrastrutture create per giustificare
comportamenti che risiedono nell’istinto affascinante ma spesso irrazionale
dell'universo femminile.
I testi di “Una donna per
amico” propongono quindi risposte inevase, domande inutili, doppi giochi,
piccole crudeltà. Fuochi accesi in fretta da chi tutto sommato, cerca ogni
giorno la forza di vivere in due.
La musica è di contro, invece briosa, ballabile, e fa da colonna
sonora a testi vicini ad uno psicodramma, alla claustrofobia sentimentale in un
asincronismo musicale fra drammaticità dei testi e velocità della musica già
conosciuto. Un esempio fra gli altri è costituito da “Prendila così”,
una delle canzoni più conosciute del disco, fatta di parole scandite con una
precisione che si scolora in un
abbandono, narrato con le dolorose frasi fatte di una relazione
troncata, ma organizzata per non farsi più male del necessario “e siccome è facile incontrarsi anche in una grande
città, cerca di evitare tutti i posti ed i locali che conosci anche tu...”
I danni talvolta prodotti da
certe esponenti dell’universo femminile a quello maschile descritti da Mogol
sono presenti in due canzoni dell'album
in “Donna selvaggia donna”, brano arrangiato e suonato in maniera
pressoché perfetta, come dimostra il dialogo fra basso e chitarra acustica che
accompagna frasi che se non sono un’accusa aperta, risultano assai amare:
“senza trucco tu sei molto bella e più giovane, non discuto però le tue scelte
più libere. Ma se non indosserò gli stivali da cow-boy disprezzarmi tu non
puoi...”. La seconda è “Nessun dolore”, storia di un tradimento troppo
prevedibile per riuscire ad essere amaro e doloroso con versi ancora memorabili
per concisione e capacità di coinvolgimento “Io perciò dovrei soffrire da
adesso per ragioni ovvie di orgoglio e di sesso, e invece niente, no, non sento
niente, no, nessun dolore, non c’è tensione, non c’è emozione...”).
Il brano risulta perfetto ma troppo freddo nella sua esperta cadenza dance, giro di basso, cassa in quattro e un intermezzo elettronico. In questa e in altre canzoni del disco si riscontra un intenzione, ma non un asservimento come si disse allora), a comporre su ritmi ballabili, in linea con le febbri del sabato sera che da un anno avevano preso piede in Italia e nel mondo poiché in Battisti esiste sempre una interpretazione, un filtro che ingloba e ridà disegno e struttura anche agli stili più triti rendendoli personali.
L’incomunicabilità ritorna
presente anche nella lapidaria acutezza introspettiva che si ritrova in “Aver
paura di innamorarsi troppo”, brano ravvivato da un coro misurato e
bellissimo (a ricordare un po’ gli arrangiamenti di Burt Bacharach e i Beach
Boys) e che fa da intermezzo ai movimenti che narrano le schermaglie
(assolutamente vere), per non mostrare i propri sentimenti: “Fingere che
anch’io le altre donne vedo (...) e
soffocare la sana gelosia, voler restare e invece andare via è proprio un vero
dolore che io non so più sopportare”.
Segue uno dei brani più
conosciuti in assoluto di Battisti, “Una donna per amico” singolo di
straordinario successo perfetto nel sintetizzare la cospicua eredità di una
scrittura musicale ancora effervescente e piena di volate ritmiche che
l’intenzione commerciale non mortifica.
Il testo è dedicato ad una compagna, allegra fonte di amarezze passate, poi riscoperta nei panni di un’amica su cui pero' il pensiero e i sentimenti talvolta riaffiorano: “Non c’è una gomma ancor che non si buca, il mastice sei tu mia vecchia amica, la pezza sono io ma che vergogna. Adesso tocca a te: avanti, sogna...”.
La successiva “Perché no”,
come la title track racconta di una soluzione sentimentale forzata, resa tacita
di una tregua che non avrà più termine perché risultato di una sconfitta
esistenziale, dove il parlare di surgelati rincarati e' una nobile convivenza
con l'amore inespresso, quello che fa pensare “scusi, lei, mi ama o no? Non lo
so però ci sto…”
La canzone “Al cinema”
è, a nostro parere, l’ideale (ma di gran lunga meglio costruito) secondo tempo
de “L’interprete di un film” apparsa nel disco precedente, ancora una volta la
società dell'immagine crea conflitti che celano nostalgie per una vita adatta
alla celluloide, per gli amori di carta.
Una risata introduce “Maledetto
gatto”, divertissement dedicato, con grande chiarezza, al prototipo
dell’arrivista sentimentale tanto comune “indifeso ma per gioco, dolce caro sempre
amico” ma in realtà perfettamente in grado di sedurre e abbandonare la donna
falsa-intraprendente secondo Mogol e causare una allegra sconfitta di un altro:
“giovane mio amore, quanto ingenua non lo so, ti vorrei avvisare ma far questo
non si può”.
La pertinenza delle critiche
di qualche ascoltatore avveduto non impedisce ad “Una donna per amico” di
riscuotere un impressionante ruolino di marcia nelle vendite discografiche. Il
disco sarà infatti per quattordici volte al primo posto (8 nel 1978 e sei l’anno
dopo), risultando il primo Long Playng italiano a superare il milione di copie
vendute.
Nel frattempo qualcosa si
muove in Europa, il punk-rock lascia spazio alla new wave e all’avanzata di
molte formazioni musicali inglesi, Police, I Clash, Tears for Fears, Human
League, Depeche Mode, Buggles.
Ma in Italia si presta
maggiore attenzione a “Banana Republic” autoglorificazione alla carriera di
Francesco De Gregori e Lucio Dalla interessati a “Come fanno i marinai” e
all’ulteriore successo del secondo con il fortunato “Dalla”.
PRENDILA COSI'
Prendila così. Non possiamo farne un dramma.
Conoscevi già, hai detto, i problemi miei di donna.
Certo che lo so, certo che lo so.
Non ti preoccupare tanto avrò da lavorare.
Forse è tardi e rincasare vuoi?
No, che non vorrei. Io sto bene in questo posto.
No, che non vorrei. Questa sera è ancora presto.
Ma che sciocca sei, ma che sciocca sei.
A parlar di rughe, a parlar di vecchie streghe
meno bello certo non sarai.
E siccome è facile incontrarsi anche in una grande città
e tu sai che io potrei, purtroppo (anzi spero), non essere più
solo,
cerca di evitare tutti i posti che frequento e che conosci anche
tu.
Nasce l'esigenza di sfuggirsi per non ferirsi di più.
Lasciami giù qui. E' la solita prudenza.
Loro senza me, mi hai detto, è un problema di coscienza.
Certo che lo so, certo che lo so.
Non ti preoccupare tanto avrò da lavorare.
Forse è tardi e rincasare vuoi?
No, che non vorrei. Io sto bene in questo posto.
No, che non vorrei. dopo corro e faccio presto.
Meno bella certo non sarai!
E siccome è facile incontrarsi anche in una grande città
e tu sai che io potrei, purtroppo (anzi spero), non essere più
solo,
cerca di evitare tutti i posti che frequento e che conosci anche
tu.
Nasce l'esigenza di sfuggirsi per non ferirsi di più.
Prendila così. Non possiamo farne un dramma.
DONNA SELVAGGIA DONNA
Entusiasma anche me l'entusiasmo che dentro hai.
Ma così non si può: troppo amore oppure l'odio no.
Infantile finché vuoi ma gentile qualche volta in più se puoi.
Piace molto anche a me ascoltare la musica
ma se interrompo per te io divento insensibile.
È possibile che sia tutto orribile o bellissimo bambina mia?
Donna selvaggia donna mi piace quasi tutto quel che fai.
Donna selvaggia donna un controsenso affascinante sei.
Molto se vuoi tutto non puoi.
Donna selvaggia donna di solo sesso non si vive mai.
Senza trucco tu sei molto bella e più giovane.
Non discuto però le tue scelte più libere.
Ma se non indosserò
gli stivali da cowboy disprezzarmi tu non puoi.
Donna selvaggia donna mi piace quasi tutto quel che fai.
Donna selvaggia donna un controsenso affascinante sei
Molto se vuoi tutto non puoi.
Donna selvaggia donna di solo sesso non si vive mai.
Donna selvaggia donna mi piace quasi tutto quel che fai.
Donna selvaggia donna un controsenso affascinante sei
Molto se vuoi tutto non puoi.
Donna selvaggia donna di solo sesso non si vive mai,
non si vive, non si vive mai, non si vive.
AVER PAURA D'INNAMORARSI TROPPO
Aver paura d'innamorarsi troppo
non disarmarsi per non sciupare tutto
non dire niente per non tradir la mente
è un leggero dolore che però
io non so più sopportare.
Non farsi vivo e non telefonare
parlar di tutto per non parlar d'amore
cercar di farsi un po' desiderare
è proprio un vero dolore.
Abbandonarsi senza più timori
senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori.
Aver paura di confessare tutto
per il pudore d'innamorarsi troppo
finger che anch'io le altre donne vedo
è un leggero dolor temere di mostrarsi interamente nudo.
E soffocare la sana gelosia
e controllarsi non dirti che sei mia
voler restare e invece andare via
è proprio un vero dolore.
Abbandonarsi senza più timori
senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori.
PERCHE' NO
In un grande magazzino una volta al mese,
spingere un carrelo pieno sotto braccio a te.
E parlar di surgelati, rincarati.
Far la coda mentre sento che ti appoggi a me.
Prepararsi alla partenza con gli sci e scarponi.
Essersi svegliati presto, prima delle sei.
E fermarsi in trattoria per un panino
e restar due giorni a letto non andar più via.
Perchè no?
Perchè no?
Scusi lei, mi ama o no?
Non lo so, però ci stò.
Comperar la terra i semi e qualche grande vaso.
Coltivare un orto sul balcone insieme a te.
Chi rubò la mia insalata? Chi l'ha mangiata?
E rincorrerti sapendo quel che vuoi da me.
Chiedere gli opuscoli turistici della mia città,
e con te passare il giorno a visitar musei.
Monumenti e chiese, parlando inglese,
e tornare a casa piedi dandoti del lei.
Perchè no? Perchè no?
Scusi lei, mi ama o no?
Non lo so, però ci stò.
Perchè no? Perchè no?
Scusi lei, mi ama o no?
Non lo so, però ci stò, però ci sto...
NESSUN DOLORE
Tu mi sembri un po' stupita
perché rimango qui indifferente
come se tu non avessi parlato
quasi come se tu non avessi detto niente.
Ti sei innamorata.
Cosa c'è, cosa c'è, che non va?
Io dovrei perciò soffrire d'adesso
per ragioni ovvie d'orgoglio e di sesso
e invece niente no! Non sento niente no!
Nessun dolore
non c'è tensione non c'è emozione
nessun dolore.
Quand'eri indecisa combattuta
tra l'abbracciare me o la vita
ti ricordi i miei silenzi pesanti
che tu credevi gelosia per inesistenti amanti
allora già intuivo che c'era qualcosa che mi sfuggiva
quella fragile, eterea, coerenza
di bambina senza troppa pazienza
E invece niente no! Non sento niente no!
Nessun dolore
non c'è tensione non c'è emozione
nessun dolore.
e invece niente no! Non sento niente no!
Nessun dolore
non c'è tensione non c'è emozione
nessun dolore.
Il vetro non è rotto dal sasso
ma dal braccio esperto di un ingenuo gradasso
l'applauso per sentirsi importante
senza domandarsi per quale gente
tutte le occhiate maliziose che davi
eran semi sparsi al vento qualcosa che perdevi
e m'inaridivi e m'inaridivi e m'inaridivi
e invece niente no! Non sento niente no!
Nessun dolore
nessun nessun dolore
non c'è tensione
non c'è emozione
nessun dolore.
UNA DONNA PER AMICO
Può darsi ch'io non sappia cosa dico,
scegliendo te, una donna per amico,
ma il mio mestiere è vivere la vita
che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
ti amo, forte, debole compagna
che qualche volta impara e a volte insegna.
L'eccitazione è il sintomo d'amore
al quale non sappiamo rinunciare.
Le conseguenze spesso fan soffrire,
a turno ci dobbiamo consolare
e tu amica cara mi consoli
perché ci ritroviamo sempre soli.
Ti sei innamorata di chi?
Troppo docile, non fa per te.
Lo so divento antipatico
ma è sempre meglio che ipocrita.
D'accordo, fa come vuoi I miei consigli mai.
Mi arrendo fa come vuoi
ci ritroviamo, come al solito poi.
Ma che disastro, io mi maledico
ho scelto te, una donna per amico,
ma il mio mestiere è vivere la vita
che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
ti odio forte, debole compagna
che poche volte impara e troppo insegna.
Non c'è una gomma ancor che non si buca.
Il mastice sei tu, mia vecchia amica.
La pezza sono io, ma che vergogna.
Che importa, tocca a te, avanti, sogna.
Ti amo, forte, debole compagna
che qualche volta impara e a volte insegna.
Mi sono innamorato? Sì, un po'.
Rincoglionito? Non dico no.
Per te son tutte un po' squallide.
La gelosia non è lecita.
Quello che voglio lo sai, non mi fermerai
Che menagramo che sei,
eventualmente puoi. sempre ridere poi.
Ma che disastro, io mi maledico
ho scelto te, una donna per amico,
ma il mio mestiere è vivere la vita
che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
ti amo forte, debole compagna
che qualche volta impara e a volte insegna.
MALEDETTO GATTO
Elegante, contenuto, un po' ironico, garbato.
Misterioso, interessato, imbroglione, subdolo, matto.
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
Indifeso ma per gioco. Dolce caro sempre amico.
Un poeta me per poco, giusto per un platonico ricatto:
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so,
ti vorrei avvisare, ma far questo non si può..
paternalista a questo punto,non divento, no!
Potresti ridere!
Tu disturbi? Vuoi scherzare?
È un grandissimo piacere. Puoi unirti a noi a mangiare.
Un 'intruso, ma chi l'ha mai detto!
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
Abbiam tempo per star soli: solo un whisky forza sali!
Ma tutt'altro ci consoli.
Bravo è vero, andarsene è brutto…
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so,
ti vorrei avvisare, ma far questo non si può..
paternalista a questo punto, non divento, no!
Potresti ridere!
Quindi maledetto gatto, tu continua a far le fusa,
se per caso lei fosse confusa, riuscirai a mangiarmi nel piatto!
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto,
AL CINEMA
Non parliamo più a parlar non serve un granché
mangiale anche tu le castagne arrosto con me.
Hai ragione sai io non sarò mai come vuoi,
guarda c'è un bel film se facciamo in tempo ci andrei.
Dustin Hoffman, Al Pacino, la Dunaway,
entriamo c'è anche lei, c'è posto siedi, io resto in piedi!
Guarda lei, è proprio come ti vorrei, guarda lei,
lo ama e non si lamenta mai, in fondo lui assomiglia a me.
Perché non mi capisci dimmelo perché?
Guarda lei. Guarda là.
Cosa c'entra se lui la sta portando in Rolls Royce,
sta tranquilla che verrebbe anche sulla Mini con me.
Non vedi che per amore lei sta diventando assassina?
La donna la vera donna è quella che resta vicina
e invece tu, e invece tu, e invece tu,
beh non ne parliamo più!
Vuoi il gelato? È aumentato!
Guarda lei, è proprio come ti vorrei,
guarda lei, lo ama e non si lamenta mai,
in fondo lui assomiglia a me.
Perché non mi capisci dimmelo perché?
Guarda lei. Guarda là.
Che cosa dici se questa sera
pranziamo fuori?
Potremmo andare poi per cambiare
anche a ballare.
Guarda lei, è proprio come ti vorrei,
guarda lei, lo ama e non si lamenta mai,
in fondo lui assomiglia a me.
Perché non mi capisci dimmelo perché?
Guarda lei. Guarda là.