1970
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Fiori rosa, fiori di
pesco
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Dolce di giorno
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Il tempo di morire
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Mi ritorni in mente
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7 e 40
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Emozioni
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Dieci ragazze
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Acqua azzurra, acqua
chiara
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Era
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Non è Francesca
·
Io vivrò (senza te)
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Anna
Il secondo album di Lucio
Battisti è ancora sviluppato e organizzato come raccolta di singoli come
d’altronde sarà caratteristica di ogni trentatré giri inciso dall’artista con
la Ricordi.
D’altro canto, il mercato
discografico italiano dell’epoca era quasi interamente legato alla vendita dei
45 giri, che in alcuni casi raggiungevano diffusioni oggi impensabili; l’idea
che faceva del Long Playing un’ulteriore indagine sulle capacità creative dei
musicisti era ancora al di là da venire. “Emozioni” risulta comunque un lavoro
di elevatissimo potenziale melodico e di eccezionale cantabilità e freschezza.
Le canzoni sono sorprendenti perché riescono a conciliare testi alla portata
del grande pubblico, e quindi destinati al successo ma nobilitati da una
spontaneità verbale, tanto vivace e su cui non mancarono critiche e ironie ma
che oggi appare eccellente.
Il disco contiene una delle
canzoni in assoluto più famose di Battisti: “Fiori rosa, fiori di pesco” che
porterà il cantante reatino a vincere il Festivalbar. Il brano, caratterizzato
da un incipit indimenticabile, sarà il primo disco di Battisti a piazzarsi al
primo posto nella Hit Parade condotta come molti ancora ricordano, da Lelio
Luttazzi.
Una classifica sicuramente
meno falsificata dalle case discografiche come oggi colpevolmente si tace. “Fiori
rosa, fiori di pesco” è una canzone splendida per la diversa velocità fra
strofa e ritornello, l’attacco del quale é fondato su una delicata sequenza di
varianti di un semplice accordo di re qui utilizzato in modo da variare,
divenendo esempio di armonia, l’atmosfera del brano. In questo pezzo inizia a
delinearsi con sempre maggiore precisione il protagonista-tipo dei testi di
Mogol.
Lo stesso Giulio Rapetti considera “Fiori rosa, fiori di pesco” un brano “sinfonico” e non ha torto se si valuta l’apporto degli archi alla riuscita del brano e il suo stile che riporta allo stile di alcune canzoni-suite inglesi come “Eloise” portata al successo da Barry Ryan proprio in quegli anni.
Impossibile dire qualcosa di
nuovo su “Acqua azzurra, acqua chiara” su cui la televisione italiana
preparò uno dei primi video, oggi si direbbero artigianali, con il cantante che
si esibiva sovrapponendo la sua immagine ad effetti psichedelici e davanti ad
un fondale in stile optical art e sciorinando uno dei ritornelli più famosi
della storia della canzone italiana.
Inserita in questa raccolta
si trova anche “Dolce di giorno”, la quale assieme a “Per una lira”
rappresenta la prima canzone scritta e interpretata da Battisti, risale infatti
al 1966 e fu inserita sulla B-side. Già in questa prima incisione del cantante
di Poggio Bustone si delinea uno stile che diventerà inconfondibile e di grande
successo. Con furbizia e grande mestiere di interprete, “Dolce di giorno”
propone una voce intonatissima e quasi in falsetto, una voce che rende
immediatamente vicini il testo e la musica, un brano da fischiettare, ma
personale e di sconosciuta dignità nell’Italia che ascolta ancora le simpatiche
divagazioni adolescenziali di Gianni Morandi. In questa occasione, accompagnato
dai Dik Dik, Battisti presenta un interpretazione divertente e divertita, con
l’utilizzo di un’armonica che contraddistingue con il suo suono grezzo il
brano.
Sono gli anni in cui in
Inghilterra si assiste ad un azzeccato “blues revival”. Movendosi in questo
clima sonoro, Battisti rende ben visibile una creatività del tutto personale
già libera da schemi e involontarie parodie di stili musicali con “Il tempo
di morire” apparso come lato B del fortunatissimo singolo “Fiori rosa,
fiori di pesco”, Il brano risulta
davvero riuscito nella sua affascinante essenzialità drammatica creata da un
filo d’eco e una voce che si fa tremante, disperata, cattiva su un testo che
necessita di cadenze paranoiche e di pensieri autolesionisti: “Lo so che ami un
altro, ma che ci posso fare, io sono un disperato perché ti voglio amare” o
ancora, “Mi basta il tempo di morire, fra le tua braccia così, domani puoi
dimenticare, domani, ma adesso dimmi di sì...”. Molto azzeccato il ruolo della
chitarra e l’inserimento del basso. Il brano finisce con gli stessi accordi,
solitari e stoppati dell’inizio, a mostrare una situazione senza via d’uscita.
La voce si fa lacerante e Battisti porta a termine un piccolo gioiello blues
italiano. Nel finale é possibile sentire anche un concitato finale recitato.
“Mi ritorni in mente” (registrata nel 1969) è
un’altra perla del disco e propone un arrangiamento d’archi che non
appesantiscono un brano che fornisce all’ascoltatore una bella sequenza di
tensioni e distensioni sonore assolutamente personali e movimentate. Non per
caso è divenuta un classico.
Legato alle stesse sedute di
registrazione di “Mi ritorni in mente”, “7 e 40”, dimostra un
eccezionale scorrevolezza e unità fra testo (la narrazione di un viaggio di una
donna che abbandona e musica. Ma il linguaggio diretto e immediato dei primi
brani di Battisti cede il posto ad una memorabile canzone d’atmosfera: la raffinata
“Emozioni”, che vanta un testo di indubbio valore poetico, scritto si
dice durante un viaggio in auto da Mogol e che dimostra l’avvenuta simbiosi fra
autore e compositore.
Una collaborazione frutterà una
concezione parole e musica con caratteristiche originali e irripetibili,
legando esigenze di mercato alla voglia di ricerca in piccoli capolavori di cui
“Emozioni” è uno degli esempi più concreti.
C’è da osservare che il
testo del brano è a ben vedere, e come confermato da Mogol, un soliloquio anche
nei momenti in cui sembra trasparire una comunicazione verso un interlocutore.
Il “capire tu non puoi” di Battisti appare anche diretto a se stesso.
“Acqua azzurra, acqua
chiara”
(incisa sempre nel 1969) è un’altra composizione fra le più conosciute in assoluto di Lucio Battisti, anzi, la più
famosa secondo un sondaggio del quotidiano “La Repubblica”, e capace di sostare
nelle classifiche per quasi venti settimane e di vincere l’allora ambitissimo
Festivalbar.
A questo memorabile 45 giri
era unita un’altra canzone: “Dieci ragazze”, ragazze che “dicono solo di
sì...” divertente di sogni ad occhi
aperti di un giovane che al termine del brano, ammette di morire solo per la
donna di cui è infatuato.
Nel trentatré giri viene
anche riproposta “Era”, un brano uscito nel 1967 come lato B di “Luisa
Rossi” e passata quasi inascoltata, ma molto singolare in stile psichedelico
sviluppato su un tempo di valzer, fatto di chitarre con effetto di
retroversione opera del bravissimo
Roberto Radius, che tramite il fraseggio e gli effetti usati imita il suono del
sitar con il risultato di creare un'atmosfera molto simile ai raga-rock che in
quegli anni si andavano diffondendo sulle due sponde dell’atlantico. Il testo è
i linea con la musica “era aprile, era maggio, era... chi lo sa”.
Capolavoro di intimità e di
sospensione sonora è “Non è Francesca” Il testo tratta dell’incapacità
di accettare la realtà da parte di un uomo a cui gli altri confidano di essere
tradito dalla sua compagna.
Di impianto splendidamente scarno ed efficace presenta un finale davvero geniale e memorabile: i fiati che si bloccano in un accordo di Fa minore settima che sottolineare una situazione senza uscita, un vicolo cieco dei sentimenti che dà spazio a un frammento di jazz davvero inusuale per la musica leggera italiana.
In “Emozioni” riappare a
puro titolo di riempitivo di successo “Io vivrò (senza te)” proveniente
dal primo 33 giri.
“Anna” è invece un geniale
tormentone che contribuì tutto il dicembre del 1970 a mantenere al primo posto
nelle classifiche italiane il 45 giri
“Emozioni” di cui costituiva il lato B. Il testo di Mogol viene
interpretato con una vis emozionale che lo rende indimenticabile. La copertina
di questo singolo sarà la stessa dell’album (oggi costoso pezzo da collezione),
mettendo in mostra la silouhuette riccioluta del cantante e il suo nome scritto
in caratteri fiorati.
Sempre in quell’anno,
Battisti scrive per Mina due formidabili brani, incentivando una collaborazione
ed un'amicizia che farà il successo di entrambi e li troverà uniti in futuro
nella scelta di rinunciare alla comunicazione con il pubblico. I brani sono
“Insieme” e “Io e te da soli” splendidi per concezione ed arrangiamento fatto
ad impronta delle straordinarie possibilità vocali della “Tigre di Cremona”.
Entrambi sosteranno al primo posto delle classifiche di vendita.
Pregevoli pure i brani
musicati (sempre assieme a Giulio Rapetti/Mogol) per la Formula 3: “Sole
giallo, sole nero” e “Io ritorno solo”.
La felice ispirazione di
quell’anno si conferma con “Per te”
interpretata da Patty Pravo, dalla simpatica “Mary oh Mary” e nella bella “E penso a te” cantate entrambe
da Bruno Lauzi, con quest’ultima interpretate dal suo autore in uno dei momenti
più intensi di un album memorabile: “Umanamente uomo”.
C’è da aggiungere che la
scelta da parte di Lauzi, apprezzato cantautore, di utilizzare canzoni di un
altro autore fu giudicata all’epoca piuttosto controcorrente ed è stata in
seguito spiegata con lapidaria limpidezza dal cantautore genovese secondo il
quale “è meglio cantare una bella canzone di un altro autore che una brutta
scritta da me”.
Oltre l’aspetto musicale,
nel settembre di quell’anno alcuni quotidiani pubblicano la notizia che Lucio
Battisti sarebbe nientemeno che un finanziatore del gruppo eversivo di destra
“Ordine Nuovo” ma tutto nasce da una foto abilmente presa da un fotografo in
malafede che riprese il cantante durante “Tutti Insieme” una trasmissione
televisiva mentre salutava il pubblico con la mano aperta
D’altro canto la critica
dell’epoca aveva già manifestato giudizi negativi su Battisti, e non solo
perché nella sua incompetenza considerava un orpello le splendide musiche dei
suoi dischi e qualunquismo le liriche ma anche perché un cantante che non
avesse il pugno chiuso meritava l’ostracismo di chi non è allineato. Come
scrive il critico Roberto D’Agostino sulla “velleitaria e patetica riduzione
della canzone a mansioni di denuncia”. Magari a sdrammatizzare l’accusa può
servire ricordare dischi di Battisti vennero ritrovati nel covo di Via Gradoli
delle Brigate Rosse, quelle sì drammatico esempio di terrorismo reale.
FIORI ROSA, FIORI DI PESCO
Fiori rosa fiori di pesco, c'eri tu
fiori nuovi stasera esco, ho un anno di più.
Stessa strada, stessa porta.
“Scusa se son venuto qui questa sera
da solo non riuscivo a dormire perchè
di notte ho ancor bisogno di te.
Fammi entrare per favore solo”
Credevo di volare e non volo
credevo che l'azzurro di due occhi per me
fosse sempre cielo, non è, fosse sempre cielo, non è
posso stringerti le mani, come sono fredde tu tremi
no, non sto sbagliando mi ami
dimmi che è vero, dimmi che è vero
dimmi che noi non siamo stati mai lontani
dimmi che è vero
ieri era oggi, oggi è già domani
dimmi che è vero
“Scusa. Credevo proprio tu fossi sola
credevo non ci fosse nessuno con te
oh, scusami tanto se puoi.
Signore, chiedo scusa anche a lei”.
Ma io ero proprio fuori di me
io ero proprio fuori di me quando dicevo:
“posso stringerti le mani?”
Come sono fredde, tu tremi
no, non sto sbagliando, mi ami.
Dimmi che è vero.
Dimmi che è vero
DOLCE DI GIORNO
Dolce di giorno, fredda di sera
sì tu ogni volta cambi bandiera ma...
ho già deciso che questa è l'ultima volta che esco con te.
Tu sei come una torta di panna montata
tutta contenta di non essere stata mangiata ma...
ho già deciso che questa è l'ultima volta che esco con te
Io ti ho dato il mio cuore, che cosa mi hai dato tu?
mi hai fatto solo promesse e niente di più.
Quando c'è il sole tu parli d'amore
poi quando è sera sei una statua di cera
Ho già deciso che questa è
l’ultima volta che esco con te.
IL TEMPO DI MORIRE
Motocicletta, dieci HP, tutta cromata, è tua se dici si
mi costa una vita, per niente la darei
ma ho il cuore malato e so che guarirei
Non dire no, non dire no.
Lo so che ami un altro, ma che ci posso fare?
io sono un disperato perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare. Stanotte, adesso, sì.
mi basta il tempo di morire fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani.
Ma adesso dimmi di sì
Non dire no, non dire no, prendi tutto quel che ho
mi basta il tempo di morire, fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani
ma adesso, adesso dimmi di si...
Non dire no, non dire no
lo so che ami un altro ma che ci posso fare
io sono un disperato perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare, perchè ti voglio amare
stanotte, adesso, sì
mi basta il tempo di morire fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani...
ma adesso dimmi di sì...
MI RITORNI IN MENTE
Mi ritorni in mente, bella come sei, forse ancor di più
Mi ritorni in mente, dolce come mai, come non sei tu
Un angelo caduto in volo, questo tu ora sei in tutti i sogni miei
come ti vorrei, come ti vorrei
Ma c'è qualcosa che non scordo, c'è qualcosa che non scordo
Quella sera ballavi insieme a me, e ti stringevi a me
all'improvviso, mi hai chiesto lui chi è, lui chi è
Un sorriso, e ho visto la mia fine sul tuo viso
il nostro amor dissolversi nel vento
ricordo, sono morto in un momento
Mi ritorni in mente, bella come sei, forse ancor di più
Mi ritorni in mente, dolce come mai, come non sei tu
Un angelo caduto in volo questo tu ora sei in tutti i sogni miei
come ti vorrei, come ti vorrei
Ma c'è qualcosa che non scordo.
7 E 40
Mi sono informato c'è un treno che parte alle 7 e 40
non hai molto tempo il traffico è lento nell'ora di punta
Ti bastano dieci minuti per giungere a casa, la nostra
la chiave ricorda che è sempre lì, lì sulla finestra
E nel far le valigie ricordati di non scordare
qualche cosa di tuo che a te poi mi faccia pensare
e ora basta non stare più qui, ti rendi conto anche tu
che noi soffriamo di più, ogni istante che passa di più
no non piangere, presto presto…
Da un minuto sei partita e sono solo
sono strano e non capisco cosa c'è
Sui miei occhi da un minuto è sceso un velo
forse è solo suggestione o paura o chissà che
è possibile che abbia fin da ora già bisogno di te
Mi sono informato c'è un volo che parte alle 8 e 50
non ho molto tempo il traffico è lento nell'ora di punta
Mi bastano dieci minuti per giungere a casa, la nostra
la chiave l'hai messa senz'altro lì.. lì sulla finestra
E nel far le valigie stavolta non devo scordare
di mettere un fiore che adesso ti voglio comprare
con l'aereo in un ora son lì, e poi di corsa un tassì
Sono certo così. quando arrivi col treno mi vedi, non piangere
presto presto, presto presto presto presto vai...
presto presto, fai presto...
EMOZIONI
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a
volare
e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perchè quando cade la tristezza in fondo al cuore
come la neve non fa rumore.
E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere se è poi è tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare qualcosa che
è dentro me ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni
tu chiamale se vuoi emozioni.
Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del più e del meno con un pescatore per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo
perchè è stato un pò scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
e chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che è dentro me
ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni
tu chiamale se vuoi emozioni
DIECI RAGAZZE
Ho visto un uomo che moriva per amore,
ne ho visto un altro che più lacrime non ha.
Nessun coltello mai ti può ferir di più
di un grande amore che ti stringe il cuor.
Dieci ragazze per me posson bastare
dieci ragazze per me voglio dimenticare
capelli biondi d'accarezzare e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze per me solo per me.
Una la voglio perché sa bene ballare.
Una la voglio perché ancor non sa cosa vuol dir l'amore.
Una soltanto perché ha conosciuto tutti tranne me.
Dieci ragazze così che dicono solo di sì.
Vorrei sapere chi ha detto che non vivo più senza te.
Matto. Quello è proprio matto perchè
forse non sa che posso averne una per il giorno, una per la sera
però quel matto mi conosce perchè ha detto una cosa vera.
Dieci ragazze per me posson bastare
dieci ragazze per me voglio dimenticare
capelli biondi d'accarezzare e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze così che dicono solo di sì.
Vorrei sapere chi ha detto che non vivo più senza te.
Matto. Quello è proprio matto perchè
forse non sa che posso averne una per il giorno, una per la sera
però quel matto mi conosce perchè ha detto una cosa vera.
Dieci ragazze per me. Però io muoio per te.
ACQUA AZZURRA, ACQUA CHIARA
Ogni notte ritornar per cercarla in qualche bar,
domandare ciao che fai e poi uscire insieme a lei.
Ma da quando ci sei tu tutto questo non c'è più.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere.
Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare
il profumo di un amore puro, puro come il tuo amor.
Ti telefono se vuoi non so ancora se c'è lui ...
accidenti che farò quattro amici troverò.
Ma da quando ci sei tu tutto questo non c'è più.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere.
Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare
il profumo di un amore puro, puro come il tuo amor
Da quando ci sei tu tutto questo non c'è più.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere...
Sono le quattro e mezza ormai non ho voglia di dormir
a quest'ora, cosa vuoi, mi va bene pure lei.
Ma da quando ci sei tu tutto questo non c'è più.
Acqua azzurra, acqua chiara
con le mani posso finalmente bere
Acqua azzurra, acqua chiara
ERA
Era aprile, era maggio, era... chi lo sa
Era bella, oh, era bella solo la sua età.
Non ricordo se sorrise quando se ne andò
Io l'amavo, io l'amavo, solo questo so
Io credevo tante cose che non credo più
non per questo sono triste ora ci sei tu.
Ho paura, ho paura quando penso che
era, era, era, era, era come te
ANNA
Hai ragione anche tu. cosa voglio di più?
un lavoro io l'ho, una casa io l'ho
una casa io l'ho, la mattina c'è chi
mi prepara il caffè, questo io lo so
e la sera c'è chi non sa dir di no
cosa voglio di più hai ragione tu
cosa voglio di più, cosa voglio
Anna, voglio Anna.
Non hai mai visto un uomo piangere
apri bene gli occhi sai perchè tu ora lo vedrai
apri bene gli occhi sai perchè tu ora lo vedrai
se tu non hai mai visto un uomo piangere
guardami, guardami...
Anna, voglio Anna.
Ho dormito lì fra i capelli suoi
io insieme a lei ero un uomo.
Quanti e quanti sì ha gridato lei
quanti non lo sai ero un uomo.
Cosa sono ora io? Cosa sono mio Dio?
Resta poco di me
io che parlo con te
io che parlo con te di Anna
Anna
voglio Anna
voglio Anna....