IL CASTELLO DI CAIVANO

 

Probabilmente la nascita del primo nucleo abitato di Caivano fu determinata, in epoca altomedievale, della migrazione della popolazione della vicina Atella, che fortificò  con mura e torri poste ai vertici del perimetro difensivo.

    L'indipendenza del borgo di Caivano dal castello di S. Arcangelo, cui appartenne dalle sue origini e durante le dominazioni longobarda e normanna, avvenne presumibilmente agli inizi della dominazione angioina e coincise con la costruzione del castello posto direttamente a protezione del centro abitato. Pertanto gli artefici dell'imponente costruzione difensiva sono da individuarsi tra i primi feudatari che ebbe Caivano, tra cui Mustarolo Antiquini. A questi successe Bartolomeo Siginulfo. Tra i feudatari del XV secolo si annovera Marino Santangelo (conte di Sarno), che partecipò alle lotte tra Alfonso d'Aragona e Renato d'Angiò. Nel 1452 il feudo venne acquistato dai Marzano. Poco tempo dopo, a seguito di  alcuni passaggi, pervenne direttamente ad Alfonso d'Aragona che lo vendette alla famiglia Gaetani. Agli inizi del XVI secolo questa famiglia, caduta in disgrazia nei confronti della corona spagnola, si vide il castello confiscato a favore della famiglia Colonna.

    Il castello di Caivano, seppur adibito nel XVI secolo a funzioni eminentemente residenziali,  con l'aggiunta di un nuovo livello abitativo e  con l'apertura lungo i prospetti di numerose finestre con cornici in pietra che richiamano proprio il gusto rinascimentale, mostra ancora evidenti i caratteri inconfondibili dell'architettura difensiva angioina. Una serie di torri a pianta circolare sono collocate lungo il perimetro del manufatto, di cui una, fiancheggiante l'ingresso, è di proporzioni maggiori delle altre: è probabile che avesse funzioni di mastio. Le torri conservano ancora in sommità la parte inferiore dell'apparato a sporgere tipico della seconda metà del XIII  e di tutto il XIV secolo, caratterizzato da una serie continua di mensole ed archetti sporgenti dal filo delle pareti verticali e su cui originariamente era disposta la merlatura.

    Il castello sostenne nel 1441, per tre mesi, l'assedio di Alfonso d'Aragona.

    Danneggiato e restaurato dopo il secondo conflitto mondiale, con purtroppo alcune gravi compromissioni, tra cui il rifacimento del coronamento della torre maggiore e l'aggiunta di alcune superfetazioni lungo il perimetro, ospita oggi gli uffici comunali.