CRISTO
UNICO FONDAMENTO DELLA
CHIESA
Lunico
fondamento della Chiesa è Gesù Cristo! Questa è
unaffermazione comune e cara a tutte le Chiese cristiane
come dice anche un famoso inno di alcune tradizioni protestanti
, non solo perché ne focalizza lidentità,
ma anche perché costituisce un programma di vita per ciascun
cristiano, in qualsiasi contesto si trovi. Il tema di preghiera
per lunità proposto questanno alle nostre
Chiese e comunità, offre lopportunità di
riflettere sui modi in cui Cristo viene percepito come fondamento
della sua Chiesa.
Le Chiese della Slovacchia ci invitano a pregare assieme a loro.
Il Signore le ha benedette concedendo loro nuove opportunità
per servire, riconciliare, e ricevere doni spirituali. Ispirati
dal loro stesso ministero, riflettiamo insieme con tutti i cristiani
del mondo, sul fondamento della nostra fede comune: Gesù
Cristo Signore.
La tentazione
moderna
Potremmo chiederci: Qual
è la relazione fra la struttura della Chiesa e il suo
fondamento?. Quando descrive il grado di preparazione dei
cristiani di Corinto a ricevere ed assimilare il cibo solido,
Paolo, in realtà, sta parlando della relazione fra la
struttura della Chiesa, che siamo noi, e il suo fondamento. Paolo
nota come tutti, uomini e donne, manchino di maturità
dal momento che discutono e litigano nel tentativo di stabilire
quale dei loro predicatori sia il migliore. Essi hanno perso
di vista il legame spirituale con la sorgente; si sono insuperbiti,
confidando più sulle capacità umane, che su Colui
che è il vero datore dei doni: Dio.
Non dobbiamo forse chiederci se e in quale misura questo quadro
possa riferirsi anche alla situazione odierna? Sarebbe forse
opportuno che le Chiese al loro interno, ed ogni cristiano nella
propria comunità, meditassero su che cosa accade quando
perdiamo di vista che Dio, e non noi, deve essere sempre al centro
del nostro universo come creatore e datore dei doni. Per Paolo,
infatti, questa tendenza indica il medesimo peccato dellEden:
voler prendere il posto di Dio.
Entrare
nel piano di Cristo
Paolo si rende conto che, sebbene
egli avesse gettato le fondamenta, altri sarebbero sopraggiunti
e avrebbero edificato sopra ciò che lui aveva costruito.
Questo è naturale in ogni costruzione, giacché
nessuno può far tutto; questo è il motivo per cui
lAutore di tutti i doni ha elargito molti e diversi carismi.
La competizione fra rivali spesso conduce allinvidia e
alla gelosia. Paolo esorta perciò i suoi discepoli a gareggiare
nella carità. Ciò richiede umiltà; riconoscere
che Dio è il solo datore dei doni, è lunica
condizione che ci impedisce di inorgoglire, di diventare narcisisti,
di pensare solo a noi stessi. Ogni altro atteggiamento offusca
il fondamento vero e unico, Gesù Cristo, che è
stato sottoposto alla prova del fuoco, e di cui è
stata provata la consistenza.
Le Chiese e tutti i cristiani sono chiamati ad imitare Cristo
in tutto, ad entrare nel piano di Cristo, a seguire
i suoi passi, a vivere in obbedienza perfetta alla volontà
di Dio e, perciò, ad essere uniti con il Padre. Forse
oggi noi vacilliamo nella ricerca di questa comunione e di questa
unità fra i credenti, perché siamo diventati troppo
chiusi in noi stessi.
Non diversamente dai Corinti, anche noi forse abbiamo dimenticato
che siamo il Tempio di Dio e a Lui sacri. Che cosa può
voler dire ciò per la vita dei cristiani di oggi? Meditando
questo testo di preghiera nel corso dellanno, sarebbe bene
chiederci quanto abbiamo testimoniato questa sacralità
al mondo. In quale misura abbiamo testimoniato insieme la nostra
comune fede nellaffermazione che siamo il popolo di Dio,
un sacerdozio santo, una nazione regale?
Accogliere
la follia della Croce
Infine ancora oggi ci sfida.
Ci sfida ad imparare ad essere gli stolti che rifiutano
la saggezza umana per accogliere la saggezza di Dio.
Vivere secondo la sapienza di Dio significa accettare ciò
che le Chiese hanno già in comune e rifiutare di vivere
nella divisione. Per amore del Vangelo i cristiani devono imparare
la follia, rifiutando continuamente il peccato della
divisione e testimoniando la loro appartenenza a Cristo, unico
fondamento su cui poggia la Chiesa. Se apparteniamo a Cristo,
apparteniamo anche a Dio. Paolo sa quanto Dio ha operato nella
creazione attraverso Cristo per fare nuove tutte le cose
e riconciliare tutto. Quali servitori e cooperatori al ministero,
saremo uniti quando finalmente discerneremo che il nostro servizio
inizia in Cristo ed è diretto a Dio che ha gettato le
fondamenta della nostra fede, e da cui proviene lunità.
Vincenzo Paglia
Vescovo di Terni-Narni-Amelia
Presidente, Segretariato
CEI perlEcumenismo e il Dialogo
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2005-1
VISITA Nr.