FATE
QUESTO
IN MEMORIA DI ME
«La sera
prima di stendere le braccia fra il cielo e la terra, in segno
di perenne alleanza, Egli volle celebrare la Pasqua con i suoi».
Così recita la prima
Preghiera Eucaristica della Riconciliazione quando introduce
il memoriale, il momento in cui si ripresenta nelle specie del
pane e del vino il sacrificio di Gesù.
Solo nella cultura ebraica troviamo la ripresentazione attuale
ed efficace, mediante un segno, di un avvenimento passato. Per
meglio comprendere questa realtà, del tutto nuova e anche
un po lontana dalla nostra sensibilità e per evitare
confusioni ed equivoci, forse, è bene precisare subito
cosa lEucaristia non sia.
LEucaristia
non è....
LEucaristia non è
la rappresentazione dellUltima Cena. A teatro si rappresenta
unopera, dove le varie interpretazioni comunicano e svelano
i diversi significati di un testo, scritto recentemente o svariati
secoli prima. Ma lEucaristia ha già un significato
ben preciso: il sacrificio di Cristo, la cui validità
non dipende dalla capacità interpretativa di chi lo celebra.
Per rendere valida la celebrazione eucaristica è sufficiente
che il ministro autorizzato utilizzi vero pane e vero vino e
abbia lintenzione di voler fare ciò che la Chiesa
intende fare.
LEucaristia
non è il ricordo di ciò che Gesù ha fatto,
perché lEucaristia non è una fotografia.
Molti di noi hanno la fotografia di una persona cara. Uno sguardo
la fa sentire meno lontana e incita nel lavoro, ricorda il motivo
per cui si vive e si fatica. Tutto vero e tutto nobile, ma una
foto resta pur sempre una foto, non sostituisce mai le persone
vive, in carne e ossa. Anche il ricordo di una persona cara,
ormai scomparsa, può solo instillarci forza per proseguire
nella vita, ma non sostituisce la mancanza di quella persona.
LEucaristia non è
il simbolo che indica agli sconfitti della terra una loro riscossa,
perché lEucaristia è donata a tutti gli uomini,
vincitori e vinti, e non si lascia soggiogare da nessuna interpretazione
politica. Lo stesso Gesù ha sempre evitato che il suo
insegnamento fosse fuorviato da interpretazioni politiche. Che
forse, la morte e la sofferenza guardano in faccia chi è
vinto e chi è vincitore nel gran teatro della vita?
LEucaristia
non è neppure unoccasione per celebrare le gesta
della comunità, il suo impegno a favore dei poveri, il
suo sforzo per la tutela del creato, o il suo intimismo spirituale.
Perché lEucaristia supera di gran lunga tutte le
nostre pretese sentimentali e tutte le nostre rimostranze di
attenzione ai cosiddetti problemi del mondo doggi. Anche
se dallEucaristia prende corpo e forza la dedizione del
cristiano nel mondo, affinché nel mondo si affermi il
Regno di Dio e la sua giustizia.
Ma allora,
cosè lEucaristia?
Primariamente essa è
il memoriale della morte e Risurrezione del nostro Signore Gesù
Cristo. Ma cosa significa memoriale?
Non è certo un monumento di pietra posto a ricordo dei
caduti o di qualche padre della patria.
Memoriale, in realtà,
è lunica possibile traduzione che possiamo avere
in italiano della parola ebraica zikkaron. Questo termine indica
lazione di Dio nel tempo. Lattimo in cui Egli scandisce
la storia, santificandola per sempre, facendola Sua, ma nello
stesso tempo riproponendola alluomo mediante dei gesti
e dei segni. Quando luomo ripete quei gesti, quelle parole
e utilizza quei segni, Dio interviene riattualizzando lazione
di salvezza che aveva fatto un tempo. In questo senso vanno interpretati
gli inviti che leggiamo nella Bibbia, rivolti a Dio:
«Ricordati...».
È come se luomo dicesse a Dio: «Tu che hai
agito a nostro favore un tempo e che sei il padrone del tempo,
il quale esiste solo per Te che sei il senza tempo e che hai
voluto che noi facessimo questo gesto per entrare nella tua salvezza
che sempre proponi alluomo, ora, Tu che tutto puoi, entra
anche Tu in questo gesto da Te voluto e rendi attuale per noi
quella salvezza che operasti un tempo e che per sempre vorrai
operare a favore delluomo da Te creato».
Daltra parte, Dio stesso
dice alluomo: «Ricordati...», proprio per invitarlo
a ripetere quei gesti da Lui voluti per potergli offrire continuamente
la salvezza, già realizzata un tempo. Nello zikkaron sincontrano,
quindi, Dio che rende attuale ed efficace la Sua opera salvifica
e luomo che è invitato da Dio ad approfittare della
salvezza che gli è offerta; nello stesso tempo luomo
ricorda a Dio lalleanza promessa e Dio ricorda alluomo
lobbligo della fedeltà.
Il pane e il
vino, sono, dunque, i segni che Dio vuole che luomo utilizzi,
affinché luomo possa essere raggiunto e trascinato
nella salvezza che Dio simpegna a rendere nuovamente presente
ogni qual volta la Chiesa Lo invoca e Lui, presente con tutto
il peso del Suo onore divino, opererà quel gesto di salvezza
che i segni indicano. Nel caso dellEucaristia: la morte
e Risurrezione di Gesù.
In tal senso, lEucaristia
è la ripresentazione della Croce, unico e valido sacrificio
per la salvezza del mondo. Ripresentazione che avviene oggi per
noi, a nostro beneficio, affinché noi possiamo entrare
nelloggi eterno di Dio.
Don Giuseppe Pelizza
IMMAGINI:
1 H.J. Holbein, Ultima cena,
Museo Nazionale, Barcellona : LEucaristia deriva dal rito della
Pasqua ebraica. LUltima Cena di Gesù è stata
consumata in un clima di celebrazione pasquale.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2005-2
VISITA Nr.