ANCHE GLI HACKER
HANNO IL LORO PATRONO

All’interno della chiesa di Nostra Signora di Guadalupe, della città di New Orleans, si trova la statua di San Espedito. Non un santo qualunque, bensì niente di meno che il patrono “non ufficiale” degli hacker. Un patrono che crea non pochi problemi alla chiesa cattolica, troppo pagano per essere un vero santo, ma allo stesso tempo troppo popolare perché la sua statua venga fatta semplicemente sparire. Nessuno sa realmente chi fu San Espedito e nemmeno se sia mai esistito, tuttavia, gli esperti di informatica, gli hacker e coloro che gestiscono siti di e-commerce, lo hanno da tempo scelto all’unanimità come proprio patrono.

Scelta ancor più singolare in considerazione del fatto che la Chiesa ha nominato, nel 2002, San Isidoro di Siviglia come protettore “ufficiale” dei programmatori di computer. Un santo che ben si prestava a svolgere il ruolo attribuitogli, dal momento che nel 7° secolo produsse uno dei primi database al mondo, ovvero un’enciclopedia di venti volumi chiamata Etimologia che voleva essere un concentrato di tutto ciò che era noto all’epoca.

Tuttavia, San Espedito ha conquistato, nel corso degli anni, una fama crescente tra il popolo della Rete americano tanto da trasformare la basilica di Nostra Signora di Guadalupe in una meta di pellegrinaggio per centinaia di internauti. Una popolarità forse legata al fatto che il suo nome ben si presta a quei doppi sensi e giochi di parole che gli hacker amano tanto.

Narra infatti la leggenda che, nel 1781, il corpo di un santo deposto nelle catacombe di Denfert-Rochereau a Parigi venne inviato ad una comunità di suore di New Orleans, le quali vedendo scritto sulla cassa che ne conteneva i resti la parola “Expedite”, ossia rapido, stampata per accelerare le procedure di spedizione, diedero questo nome al martire avviando un culto arrivato sino ai giorni nostri.

In base a un’altra leggenda, invece, nel ricevere dalla Francia una serie di statue, i custodi della chiesa di Nostra Signora di Guadalupe di New Orleans, affibbiarono il nome di Expedite (sempre dalla scritta impressa sulla cassa che la conteneva) all’unica statua priva di una etichetta. Un secolo e mezzo più tardi si scoprì che non esisteva nessun santo con questo nome.

L’origine di un culto ormai diffuso venne allora attribuita a un oscuro martire armeno, “Expeditus”, spesso raffigurato come un giovane centurione romano che, portando una croce con l’iscrizione “oggi” schiaccia con il piede un corvo che porta nel becco l’iscrizione “domani”. In pratica, un invito a cogliere l’attimo. Il richiamo alla velocità ha affascinato, nel corso dei secoli, i fedeli (informatici) di New Orleans.

(Paola Fontana - Fonte: Wired). Da Repubblica - Affari e finanza

                                                    


Dati e fatti sulla situazione dei bambini nel mondo

Il 36% della popolazione mondiale è composta da bambini e giovani, secondo la Conferenza sui Diritti dei Bambini (anche fino ai 18 anni).

* Ogni anno muoiono circa 11 milioni di bambini prima dei cinque anni.
* Un quarto dei quasi due miliardi di bambini nel mondo, cresce in una famiglia che ha circa un dollaro al giorno per vivere.
* Più di un miliardo di persone non hanno, fino ad oggi, acqua potabile pulita.
* Più di due miliardi di persone non hanno mai avuto una semplice latrina o toilette.
Salute:
* 150 milioni di bambini soffrono di denutrizione alimentare.
* Ogni giorno muoiono circa 30.000 bambini sotto i 5 anni di malattie evitabili come la diarrea o il morbillo.
* Un milione e mezzo di bambini sono AIDS positivi; ogni giorno altri 8.500 bambini o giovani prendono l’AIDS; 13 milioni di bambini sono già orfani a causa della malattia dell’AIDS.
Formazione:
* Circa 120 milioni di bambini nel mondo sono esclusi dalla formazione scolastica, la maggioranza di essi sono bambine.
Violenza:
* Negli anni ’90 sono morti nel mondo circa 2 milioni di bambini per le guerre o per altri conflitti armati.
* In Asia, ogni anno, circa un milione di bambini sono avviati a qualche forma di prostituzione.

                                         (Fonte: Conferenza Mondiale ONU di New York, 2002)


I simboli dell’Europa unita

* Bandiera:
Sullo sfondo azzurro, il cerchio di stelle dorate rappresenta la solidarietà e l’armonia tra i popoli europei. Il numero di stelle, dodici, non è legato al numero di Stati membri. Vi sono 12 stelle perché questa cifra è tradizionalmente un simbolo di perfezione, pienezza e unità. Dal 1986 la bandiera è diventata il simbolo di tutte le istituzioni europee.
* Inno:
Tratto dalla Nona sinfonia composta nel 1823 da Ludwig van Beethoven, è in uso dal 1986. L’ultimo movimento della sinfonia è la versione in musica dell’Inno alla gioia scritto nel 1785 da Friedrich von Schiller.
* Motto:
«Uniti nella diversità». È il motto scelto dopo un concorso cui hanno partecipato circa 80 mila giovani europei.
* Moneta:
Il primo gennaio 2002 una nuova moneta, l’Euro, è entrata nelle tasche di oltre 300 milioni di cittadini europei in dodici Paesi dell’Unione (restano fuori per loro volontà, Danimarca, Regno Unito e Svezia, e naturalmente, per ora, i dieci nuovi Paesi entrati nell’UE dal primo maggio 2004).
* Giornata dell’Europa:
Il 9 maggio 1950, il Ministro degli Esteri francese Robert Schuman, nella Sala dell’Orologio del Quai d’Orsay a Parigi, annunciò la proposta di organizzazione dell’Europa basata sulla messa in comune delle produzioni francese e tedesca di carbone e acciaio. La proposta, nota con il nome di Dichiarazione Schuman, è considerata l’atto di nascita dell’Unione Europea. La data del 9 maggio, in ricordo, viene celebrata come festa dell’Europa.


IMMAGINI:
1
Sant'ESPEDITO MARTIRE
2 Suora con bambini in una colonia di Nazaret (foto di Barbarina SCUDU)
3  Bandiera della Unione Europea
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2005-5

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