EUCARESTIA:
SEGNO DELL'ALLEANZA

I primi segni dell’Alleanza

Dare la parola è impegnare se stessi. È coinvolgere la totalità della persona in ciò e per ciò che si è detto. La parola data è espressione dell’onore dell’uomo e della sua credibilità. Quando si dice: «Ti do la mia parola che…», s’intende proprio questo, tanto che facilmente si comprende come chi non mantiene la parola non può essere più considerato un uomo che merita fiducia e credibilità.

E in un certo qual senso, anche la sua famiglia viene coinvolta in questo disonore. Come possiamo, infatti, fidarci di chi non fa ciò che promette? Inoltre, possiamo ancora contare su chi ha già tradito? Come avere fiducia nel sangue che non è stato fedele?
La parola data è dunque così importante, tanto che Dio stesso si è comunicato all’uomo per mezzo della parola fino a fare di questa parola un’alleanza.

In questo patto, Dio ha voluto donare all’uomo non solo la Sua amicizia, ma la Sua stessa vita, che è vita divina, cioè eterna. Per realizzare questo patto, Dio ha parlato all’uomo. In un primo tempo, nella creazione e per mezzo dei segni della storia; ha fatto capire a tutti gli uomini che Lui esiste, che la vita è un suo dono e che è bello vivere insieme.
Poi si è scelto un popolo, gli Ebrei, che fosse nel mondo prova della Sua alleanza con tutti i popoli.

Al Suo popolo eletto, ha parlato tramite le vicende della storia, ma ha mandato anche alcuni uomini che dicessero al popolo le parole che Lui ispirava loro. Erano i profeti. Loro hanno ricordato agli Israeliti la fedeltà di Dio alla Sua alleanza e hanno invitato il popolo a mantenersi fedele a Dio, nel pregare Lui solo e nel non cercare la salvezza in altri idoli fatti dalle mani dell’uomo.

L’Incarnazione: Alleanza compiuta

Dio, però, non si è accontentato di parlare all’uomo, di mandargli dei segni, perché credesse in Lui. Ha voluto dare la prova suprema della Sua fedeltà all’alleanza. Ha dato all’uomo la Sua stessa Parola.

Quando Dio parla, crea, pone nell’essere le cose e non ritrae mai la Sua Parola, proprio perché ha creato e ha dato vita, ha scritto nell’essere le cose che ha voluto che fossero. E ciò che è posto nell’essere non può più venir cancellato. Ora, Dio ha voluto dare all’uomo la Sua Parola e questa Parola si è posta nell’essere della creazione, cioè si è incarnata, si è fatta essere per noi, creatura per noi. La Parola di Dio è Dio stesso, infinita potenza creatrice, puro spirito, eterno e incommensurabile. Ma volendo Dio dare la Sua Parola all’uomo, ha fatto sì che questa Sua Parola diventasse uno di noi, in tutto come noi, eccetto il peccato. E non poteva essere altrimenti, perché l’alleanza richiede che i due contraenti siano presenti e diano la loro parola di fedeltà a quanto stipulato.

Dio, che si è impegnato ad amare l’uomo e a dargli la Sua vita eterna, non doveva dare nessun segno di questa Sua volontà?

E quale segno maggiore se non Lui stesso che si rende presente in mezzo a noi e dice a noi le cose Sue, i Suoi segreti, la profondità del Suo amore per noi? Così la Parola del Padre si è fatta carne. Ha posto la sua tenda in mezzo a noi. Ha camminato sulle nostre vie, è stata ospite nelle nostre case, ha sofferto la fame e la sete, ha gioito per i colori del cielo, ha consolato chi era triste, ha pianto con chi era nel dolore e si è allietato con chi era nella gioia.

In Gesù di Nazareth, l’Alleanza iniziata nella creazione, manifestata con Abramo, eseguita nel popolo eletto, viene a compiersi una volta per sempre. Gesù è la nuova ed eterna Alleanza di Dio con l’uomo. Alleanza che prosegue nella storia nel segno dell’Eucaristia, permanenza della fedeltà di Dio all’uomo.
                                                                                                 
Don Giuseppe Pelizza


IMMAGINI:
L’Eucaristia è l’espressione più alta dell’Alleanza di Dio con l’uomo. In essa, Dio s’impegna a rimanere fedele all’uomo, donandogli la Sua vita eterna. (Foto di Andreas Lothar)
 La Croce è il momento definitivo in cui Dio manifesta la sua fedeltà all’uomo. Per questo la Chiesa, per vivere
quotidianamente la forza rinnovatrice dell’Eucaristia sceglie di stare sempre dalla parte del Crocifisso e mai dei crocifissori. (Foto di Andreas Lothar)

RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2005-4
VISITA Nr.