COMPENDIO DEL
CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA:
INVITO ALLA LETTURA

Il Compendio del CCC (più precisamente: Catechismo della Chiesa Cattolica. Compendio, Libreria Editrice Vaticana - San Paolo. Città del Vaticano - Cinisello Balsamo 2005, 206 pp.) consta essenzialmente di 598 domande e di altrettante risposte, articolate in quattro parti.

C’è inoltre un apparato introduttivo, che comprende il Motu Proprio di Benedetto XVI per l’approvazione e la pubblicazione del Compendio (28 giugno 2005) e l’Introduzione vera e propria, firmata il 20 marzo 2005 dall’allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Commissione Speciale per la redazione del Compendio stesso.

C’è ancora un’Appendice, che raccoglie “Preghiere comuni” (in lingua latina con traduzione italiana) e alcune “Formule di dottrina cattolica”. Un comodo Indice analitico chiude il volume.

Il ruolo delle immagini

Non si deve trascurare il cospicuo corredo iconografico del Compendio: si tratta di quattordici immagini ricavate dal patrimonio artistico del secondo millennio cristiano (fino alla citazione del ciclo musivo della Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico Vaticano). Ogni immagine è accompagnata da un commento più o meno ampio, che la inquadra nella sua funzione propria – di norma, quella di introdurre una parte o una sezione del Compendio –.

È importante anche il sobrio apparato di citazioni tratte da scritti illustri della tradizione cristiana, graficamente evidenziato in alcune pagine del Compendio stesso. Si noti infine, a margine delle singole risposte, il costante rimando ai corrispondenti numeri del CCC: si vuole ricordare così che “il Compendio non è un’opera a sé stante, e non intende in alcun modo sostituire il Catechismo della Chiesa Cattolica: piuttosto, rinvia continuamente ad esso” (Introduzione, 3).

La fonte del Compendio

Ma non è soltanto l’indicazione dei numeri in margine a richiamare il CCC. C’è un dichiarato, ininterrotto riferimento alla sua struttura, al suo sviluppo e ai suoi contenuti. Così l’articolazione fondamentale del Compendio è data dalle quattro parti del Catechismo, intimamente legate tra loro secondo un chiaro disegno cristologico: è la fede della Chiesa in Gesù Cristo, che il Catechismo e il Compendio presentano.

La prima parte, intitolata La professione della fede, enuncia il kerygma, cioè l’indicativo della salvezza, e percorre i fondamentali articoli del Credo (è questa appunto la lex credendi, l’oggetto della nostra fede); la seconda parte, intitolata La celebrazione del mistero cristiano, presenta gli elementi essenziali della lex celebrandi, e illustra la medesima fede celebrata e comunicata nelle assemblee liturgiche; la terza parte, La vita in Cristo, trascorre dalla lex credendi e dalla lex celebrandi alla lex vivendi, e descrive l’imperativo morale, conseguente all’indicativo della salvezza, che illumina e sostiene l’agire dei cristiani; la quarta parte, infine, intitolata La preghiera cristiana, spiega la lex orandi trattando proprio della preghiera, la cui espressione privilegiata è il “Padre Nostro” che Gesù stesso ci ha consegnato.

Il numero delle domande e delle risposte in queste quattro parti – tutte suddivise in due sezioni, articolate a loro volta in vari capitoli, come nel CCC – non è uniforme: ci sono 217 domande e altrettante risposte nella prima parte (che risulta così la più cospicua, come era da prevedere), 139 nella seconda, 177 nella terza, 65 nella quarta.
Caratteristica peculiare del Compendio è la sua forma dialogica, che riprende un antico genere letterario, fatto di domande e di risposte.

Tornano alla mente illustri esempi delle letterature classiche (si pensi solo ai Dialoghi di Platone) e della letteratura cristiana, fino al celeberrimo Catechismo di San Pio X.

“Si tratta”, scrive il Cardinale Ratzinger nella sua Introduzione al Compendio, “di riproporre un dialogo ideale tra il maestro e il discepolo, mediante una sequenza incalzante di interrogativi, che coinvolgono il lettore invitandolo a proseguire nella scoperta dei sempre nuovi aspetti della verità della sua fede”.

E conclude:

“Ciò potrebbe favorire l’assimilazione e l’eventuale memorizzazione dei contenuti” (Introduzione, 4). Appare evidente l’intento di una certa brevità nelle risposte: anche questo favorisce la sintesi essenziale e la chiarezza della comunicazione.

In tal modo la pubblicazione del Compendio ha voluto rispondere a una richiesta assai insistente e diffusa nel popolo di Dio. È vero che in genere i fedeli non hanno avanzato riserve sulla validità del CCC, promulgato da Giovanni Paolo II l’11 ottobre 1992 (l’editio typica, in lingua latina, è del 15 agosto 1997): per lo più il CCC è stato recepito come un sussidio ormai necessario, capace di attestare armoniosamente “le profonde radici”, l’organicità, la validità e la completezza della nostra fede.

Così – per usare le parole di Giovanni Paolo II – esso rimane il “testo di riferimento” privilegiato per una catechesi rinnovata alle vive sorgenti della fede (Fidei donum, 11 ottobre 1992). Ma la richiesta dei fedeli, resa più esplicita dal Congresso Catechistico Internazionale dell’ottobre 2002, era quella di un catechismo in sintesi, breve, che contenesse tutti e soli gli elementi essenziali e fondamentali della fede e della morale cattolica, formulati in una maniera semplice, accessibile a tutti, chiara e sintetica.

Frutto di un lungo lavoro

Per venire incontro a tale esigenza Giovanni Paolo II istituì nel febbraio 2003 una Commissione Speciale che si occupasse del Compendio del CCC. Presieduta dal Cardinale Ratzinger e composta dai Cardinali Bertone, Castrillon, Medina, Schönborn, Schotte e dall’Arcivescovo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Già nel 2004 la Commissione era in grado di raccogliere le osservazioni di tutti i Cardinali e dei Presidenti delle Conferenze Episcopali su uno degli ultimi progetti del Compendio (il cosiddetto “libro verde”).

L’ampia consultazione diede a larghissima maggioranza una valutazione molto positiva del lavoro compiuto, ma non fu facile inserire nel “libro verde” i suggerimenti pervenuti. A tale scopo, la Commissione Speciale si avvalse anche delle competenze di alcuni esperti, che lavorarono fino a tutto il mese di febbraio del 2005 per presentare alla Commissione Speciale un testo “integrato”, utile per la redazione definitiva. Questa poteva dirsi ormai compiuta prima della scomparsa di Giovanni Paolo II.

Naturalmente il Compendio non esonera sacerdoti e catechisti da mediazioni ulteriori. Il Compendio non è la “bacchetta magica” per la catechesi, anche se rappresenta per essa un punto di riferimento sicuro.

Uno sguardo d’insieme sulla fede

Di fatto, come scrive Benedetto XVI nel Motu Proprio per l’approvazione e la pubblicazione, il Compendio costituisce “una sintesi fedele e sicura del Catechismo della Chiesa Cattolica” e “contiene, in modo conciso, tutti gli elementi essenziali e fondamentali della fede della Chiesa, così da costituire... una sorta di vademecum, che consente alle persone, credenti e non, di abbracciare, in uno sguardo d’insieme, l’intero panorama della fede cattolica”.

D’altra parte però, aggiunge il Papa stesso in altro contesto, “resta sempre l’impegno dei singoli Vescovi e delle Conferenze Episcopali di aiutare i sacerdoti e tutti i catechisti nel lavoro con questo libro e nel fare da ponte a un determinato gruppo” (Al clero della diocesi di Aosta, “L’Osservatore Romano” 27 luglio 2005, p. 5).

Ci auguriamo tutti – e per questo operiamo e preghiamo – che il Compendio “dia nuovo slancio all’evangelizzazione e alla catechesi, da cui dipendono non solo l’estensione geografica e l’aumento numerico, ma anche, e più ancora, la crescita interiore della Chiesa, la sua corrispondenza al disegno divino” (Benedetto XVI, Presentazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, 28 giugno 2005).
                                                                                         
 Enrico dal Covolo SdB


IMMAGINI:
1  
Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica
2  © Mosaico della parete dell’Incarnazione, Marko Rupnik, Cappella Redemptoris Mater (Vaticano). / La fede scaturisce dalla fecondità della croce e il Compendio del Catechismo ne ripropone in sintesi i punti essenziali.
 © Cristo, Teofane di Creta (1546), Monastero Stavronikita (Monte Athos). / La vita di Cristo nella Chiesa e data dai sacramenti. Lui è la speranza della vita del cristiano, Lui è la fonte dell’amore che alimenta e sostiene i giorni di quelli che credono in Lui.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2005-10
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