MISSIONE NELLA CHIESA
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ANDATE, VIAGGIATE, PARLATE, SCRIVETE....
Fin dove andare?
Domanda provocatoria, tanto per cominciare questultimo
articolo sulla missione, vita della Chiesa. Gesù
ha detto: «fino ai confini della terra» (At 1,9).
E tanti missionari, da secoli, attraversano interi continenti
per andare molto lontano a portare il Vangelo di Gesù.
Ma landare non si misura solo sulle distanze; anche uscire
da casa e attraversare la strada per portare una parola di pace
a qualcuno è una missione.
Guardare
e ascoltare
Limportante è
che non stiamo fermi, con le mani in mano, ma che ci preoccupiamo
se proprio crediamo che Gesù è venuto a
salvare noi e tutta lumanità di andare verso
tutti, fin dove è possibile, ma con criteri intelligenti
e generosi. Andare indica proprio questa nostra disponibilità
ad uscire dai nostri orizzonti personali e privati per sporgerci
su un mondo che ha tanto bisogno di una parola di verità
e di pace.
Per andare verso la meta giusta, occorre guardare, avere gli
occhi bene aperti per evitare ostacoli ma anche per imboccare
la strada giusta. Saper vedere dove cè bisogno di
una parola, di un intervento, di unilluminazione, di unesortazione.
Saper leggere negli occhi e nel cuore del prossimo e di conseguenza
rivolgere le parole giuste, di conforto e dinsegnamento,
forse anche di rimprovero ma sempre di serenità e di gioia.
Così si annuncia Cristo e lo si annuncia nella luce delle
Beatitudini, nella prospettiva di un bene da accogliere, prima
di tutto, e poi da far fruttare. Se siamo pieni di Cristo, la
parola appropriata sgorgherà sempre dal profondo del nostro
cuore.
Così landare si fa anche parlare, un parlare che
non è fatto solo di parole ma di tutta la nostra persona,
la nostra disponibilità. E diventa anche ascoltare, e
così il dialogo evangelico prende lavvio e con la
luce arriva anche la grazia.
Un tempo
di evangelizzazione per tutti
Se landare è molto
lungo e porta lontano, diventa viaggiare. Che destinazione hanno
i nostri viaggi? Solo destinazione di affari o di ferie o di
esplorazioni ed escursioni? Non potremmo ipotizzare come
qualcuno sta già facendo un uso delle ferie da
trascorrere nel Terzo Mondo presso popoli poveri da aiutare,
presso ospedali in cui portare la nostra competenza e il nostro
servizio? Andare per qualche settimana a convivere con popolazioni
in difficoltà o impossibilità di sviluppo?
Oggi, persone con questi ideali ce ne sono già e stanno
aumentando. Unire la trasferta alla carità, trasformare
il viaggiare in una parabola moderna del buon Samaritano,
perché no? Portando laiuto, si dà al tempo
stesso unimmagine viva della carità di Cristo e
ci si accorge che si incontra proprio Cristo in quel povero,
in quel malato, in quel disperato. «Lavete fatto
a Me!» (Mt 25,40). E la povera gente anche senza
che lo strombazziamo viene ad accorgersi che Gesù
Cristo esiste davvero, anche oggi, e giunge alla fede! Le vie
di Dio sono misteriose e silenziose, ma arrivano tutte alla meta.
Viaggiando si impara molto e si torna a casa, in patria, con
un bagaglio di esperienze che sono poi diffuse anche nel proprio
Paese, nel nostro mondo così detto cristiano, perché
Gesù dobbiamo ricordarcelo, e prima di tutto accorgercene
è già vivo e presente in tante persone che
neppure lo conoscono, ma che senza avere letto il Vangelo
stanno già vivendo la Beatitudine della povertà,
della sofferenza, della fame, della persecuzione...
Per una
qualità della parola
Parlare. È un elemento
essenziale dellevangelizzazione e della missione, sul quale
abbiamo già meditato più volte. E tuttavia cè
ancora qualcosa su cui riflettere. Ci sono tanti modi di parlare
e ci sono tante cose da dire (e da non dire!). Parlare con amore,
bontà e rispetto è una legge fondamentale, ma talvolta
la nostra parola deve anche essere coraggiosa. Deve dire con
chiarezza la verità, tutta la verità, anche quella
scomoda. Gesù, mite e umile di cuore (Mt 11,29)
ha pronunciato anche parole forti e potremmo dire
furibonde, contro lipocrisia dei farisei e degli scribi.
Certamente, anche la parola di rimprovero va detta con umiltà
e, sempre, con lintento di convertire.
Noi non avremo mai lautorità di Gesù per
permetterci di parlare dallalto della sua cattedra; ma
di fronte al pericolo di non essere accolti o di essere perseguitati,
non possiamo rinunciare al coraggio di dire la verità
fino in fondo... E tra le persone da evangelizzare ci sono anche
non pochi cristiani, e cattolici! che devono essere aiutati a
rivedere la loro fede e la loro coerenza con il Vangelo.
Cè poi un modo di parlare molto confidenziale, che
si può usare in famiglia, al telefono, con amici e amiche.
Senza perdersi in lunghi discorsi, si può sempre inserire
una parola di coraggio, di consiglio, di avvertimento, anche
una confidenza a proposito di un bene ricevuto, di un esempio
che merita essere divulgato... Insomma, se abbiamo il cuore ben
unito a Gesù, le occasioni di una parola, di una parola
sola ma efficacissima, non mancano mai.
Una stampa
evangelizzante
La parola non è solo
detta, ma anche scritta. Oggi con i telefoni e telefonini
sempre a portata di mano si è diventati un po
pigri nello scrivere; ma non vanno perse quelle occasioni di
mandare un biglietto, una letterina a qualcuno, con parole di
fede e di esortazione. La facilità delluso del computer
permette di scrivere con chiarezza e in fretta, facendone anche
più copie. È un apostolato nuovo, che non va disprezzato.
Abbiamo letto una bella frase? Abbiamo ascoltato un esempio stupendo?
Perché non diffonderlo in più copie, semplicemente,
tra parenti e amici? Perché non possiamo usare anche lapparecchio
della registrazione?
Ma si scrive anche in modo non strettamente personale quando,
per esempio, con questa rivista e con questo articolo, la mia
parola può giungere a tante persone. Queste scritture
le ha usate in modo magistrale San Paolo (anche se il suo periodare
non di rado è un po contorto e... vigoroso!). Oggi
la Chiesa fa un abbondante uso della scrittura: non solo della
Sacra Scrittura, e questo è un bene straordinario al quale
possiamo attingere tutti i giorni, sia nella Liturgia della Parola
come nella lettura e meditazione privata.
Gli articoli di giornali e riviste così abbondanti nel
campo cristiano e cattolico, peccano talvolta di astrattezza
dottrinale. Rendiamoci, invece, sempre facili, semplici e brevi:
la parola avrà unefficacia maggiore... e potrei
continuare, ma è ora che anchio termini: ho scritto
troppo! Perdonatemi!
Che il Dio della pace ci renda il cuore ricco della Sua Pace.
Don Rodolfo Reviglio
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2004-11
VISITA Nr.