CHE COS'E' L'INDULGENZA?
A volte si
dice che sia il perdono dei peccati. Ma Dio ci perdona anche
senza lindulgenza. E ci perdona subito, appena ritorniamo
a Lui di vero cuore; anche prima della Confessione, che spesso
ratifica soltanto questo ritorno a Lui.
Altre volte si pensa che lindulgenza sia la liberazione
dalle pene che ci restano, dopo aver ottenuto il perdono dei
peccati.
In un certo senso questo è esatto; ma non possiamo pensare
ad un Dio che ci voleva castigare! Come già scriveva il
catechismo di Pio X: «Dio non può fare il male,
perché non può volerlo: Egli è bontà
infinita».
Anche il Papa Giovanni Paolo
II ci fa capire che le nostre pene, temporali od eterne, non
derivano mai da Lui!
Possiamo invece parlare di conseguenze naturali del peccato:
ogni nostra azione, buona o cattiva, comporta per sua natura
determinati effetti.
Nel caso del peccato, noi ci allontaniamo da Dio, non vogliamo
più vivere con Lui, preferiamo restare soli, con il nostro
egoismo.
E questo allontanamento, a poco a poco, si manifesta non solo
nel nostro spirito, ma in tutta la nostra persona nei suoi vari
livelli, anche a livello fisico.
Dio continua ad amare il peccatore, ma il peccatore non ama più
Dio! Egli lo invita ancora, ma lui non accoglie il suo invito.
Ma quando accogliamo questo invito, e ci rivolgiamo di nuovo
a Lui, il nostro cuore si orienta allincontro con Lui;
ma i diversi aspetti della nostra persona faticano a riassestarsi,
dopo le sbandate precedenti.
Si pensi ad una nave, che dimprovviso desidera tornare
al porto: cambia subito la rotta! Ma mentre il timone si orienta
facilmente verso la nuova meta, lintera carcassa della
nave fatica, combatte contro le onde, e solo a poco a poco si
adegua al timone.
Ecco le conseguenze spontanee dei nostri peccati: anche se il
nostro cuore (il nostro timone) ha cambiato direzione e si è
orientato finalmente a Dio, lintera personalità
(la carcassa della nave) segue con fatica la scelta del cuore;
rimangono le conseguenze disordinate dovute ai peccati del passato,
che sono discordanti rispetto alla rotta nuova.
Queste lentezze possono condurre fino alla provvidenziale purificazione
ultraterrena, il Purgatorio, se non vengono superate già
su questa terra.
Comprendiamo così il senso dellindulgenza.
Il nostro cuore tende certo al Signore (infatti, lucrare unindulgenza
presuppone che siamo già in Grazia di Dio): e siamo già
in Grazia di Dio perché Egli ha già cominciato
a trasformare il nostro orientamento, le nostre scelte.
Totalmente
per Dio
Ma gli aspetti periferici del
nostro io non si sono ancora pienamente allineati alla nostra
opzione fondamentale.
Ebbene, sarà sempre Dio a trasformarci del tutto, come
ha già cominciato a trasformare il nostro cuore; ed Egli
lo farà, se noi gli permettiamo di farlo, perché
il Signore ha sempre un enorme rispetto delle nostre decisioni;
ma con lindulgenza, anche la Chiesa si unisce ufficialmente,
si impegna a questo sforzo di trasformazione, con lintercessione
di Maria Santissima, degli Angeli, dei Santi, dei defunti in
Purgatorio, e di tutti gli uomini buoni che vivono ancora in
questo mondo.
Ora è uno stuolo di operai che concorda con Dio e con
noi stessi ad orientare lintera nostra personalità,
lintera carcassa della nostra nave, verso il porto della
luce e della pace.
Forse qualcuno dirà: non era più semplice spiegare
lindulgenza come abbiamo sempre fatto?
Se la dovessimo spiegare come una liberazione dal peccato grave,
saremmo davvero inesatti: questa liberazione dal peccato deve
precedere lindulgenza, altrimenti essa non si otterrebbe
neppure.
Se poi la dovessimo spiegare come liberazione dai castighi di
Dio, rischieremmo di presentare un Dio castigamatti, un Dio diverso
dal papà del figlio prodigo; sembrerebbe che Dio calcolasse,
anche dopo il perdono, i nostri errori e quindi, avrebbe perdonato
con riserva, diversamente da quanto Egli ci chiede
di fare coi nostri debitori...
Quindi, è necessario spiegare lindulgenza come la
liberazione da quelle pene, che abbiamo arrecato a noi stessi
con i nostri peccati; e quindi come la liberazione dagli ultimi
rimasugli del nostro precedente allontanamento da Dio, come una
purificazione di tutta la nostra persona.
Ma ricordiamoci che questa purificazione avviene molto più
che per le condizioni esteriori indicate dalla Chiesa, per la
misericordia di Dio, che vince le nostre resistenze, sempre che
glielo permettiamo; e quindi la sua misericordia richiede anche
il nostro piccolo sì, la nostra piccola parte
di collaborazione al suo progetto damore: una collaborazione
sia della singola persona, sia della Chiesa intera.
Ed ecco quindi come lindulgenza non scavalchi Dio, ma simpegni
al suo fianco e non deresponsabilizzi luomo, ma sia come
una forza che venga in suo aiuto.
È un po come se un lavoratore si accingesse a costruire
una casa per la sua famiglia, e ad un bel momento si accorgesse
di non essere solo: tutti i suoi compagni sono venuti a dargli
una mano, per un risultato più rapido e sicuro.
Antonio Rudoni
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2004-8
VISITA Nr.