Carissimi giovani,
Anche se lontani
nel tempo, penso a voi e vi sento vicini con la vostra voglia
di vivere, di essere felici. Sostengo con la mia preghiera le
vostre aspirazioni più belle, e vi sono accanto nei vostri
momenti difficili.
Voi siete la mia vita, e perciò queste mie sono le parole
di chi vi ama teneramente nel Signore Gesù.
Vorrei avere tutto lamore dolce e forte di mia mamma Margherita
per parlare al vostro cuore di figli e comunicarvi quella grande
passione per la vita che ella mi ha trasmessa fin da bambino.
Nel suo cuore di madre pulsava il cuore di Dio amante della vita,
ed io ho imparato a riconoscerlo nella splendente e calda luminosità
delle albe e dei tramonti, come nel povero che bussava alla porta
di casa. La mamma trovava le parole giuste, i gesti essenziali
per svelare con semplicità lamore che abbracciava
la vita. Un amore che copriva e guariva anche la ferita profonda
aperta dalla morte di mio padre.
Le stesse parole
tenere e forti io rivolgo a voi, cari giovani. La vita è
il dono più prezioso che avete ricevuto: rispettate, difendete,
amate e servite la vita, tutta la vita e la vita di tutti!
Il Dio appassionato della vita non tollera che si faccia mercato
della vita delluomo. Gli esseri umani non sono merce. Ci
sono stati tempi, e purtroppo non sono finiti, in cui gli esseri
umani erano venduti e comprati. Succedeva nelle vie di Valdocco,
come succede oggi nelle piazze e nelle strade delle vostre città.
Non ho più
dimenticato quel che ho visto nelle carceri e nelle strade, nella
terribile realtà di tutti i giorni. Ha cambiato la mia
vita: decisi così di spenderla per liberare i giovani
da tutte le carceri, quelle materiali e quelle della solitudine,
della tristezza, dellignoranza, della delinquenza, dello
smarrimento, della disperazione.
I miei erano
tempi tristi, ma anche voi vivete avvenimenti drammatici in cui
ancora una volta domina il disprezzo per la vita umana, la violenza
terroristica, labuso e lo sfruttamento di bambini e di
donne. Di fronte a tale realtà non potete rimanere indifferenti,
soprattutto come giovani. Da voi deve nascere una nuova energia,
un movimento che comunica la passione di Dio per la vita delluomo.
Voglio mostrarvi,
cari giovani, il cammino per rispondere a questa missione e per
vivere una vita piena, felice e feconda. Il segreto è
lamicizia con Gesù Cristo. In Lui si è manifestata
la misericordia e la tenerezza del Dio che ama la vita. Egli
è entrato nel vivo della vicenda umana, unica e meravigliosa;
ha speso tutta la sua vita liberando, salvando e dando vita
a tutti gli oppressi dal male; ha conosciuto la gioia, lamicizia,
ma anche il dolore, la persecuzione e la morte. Ma dando la propria
vita per amore e risorgendo dalla morte, ha dato origine ad una
vita piena e per sempre.
La sua Risurrezione
è come leruzione di un vulcano che dimostra che
nellinterno delluniverso arde già il fuoco
di Dio, che agiscono già la nuove forze vitali di una
terra trasfigurata.
Per capire e vivere questo mistero che sta nel cuore della vita,
cari giovani, dovete alzare lo sguardo.
«Che cosa vedi, Geremia?», chiede il Signore al profeta.
«Vedo un ramo di mandorlo» (Ger 1,11-12). Il mandorlo
è lalbero che fiorisce per primo e annuncia la primavera.
Lo stato di veglia lascia intravedere al profeta linvisibile
nel ramo fiorito. Solo locchio attento e vigile riesce
a cogliere questo miracolo, il miracolo della vita che rinasce
dopo linverno. Per capire il vostro cuore, il mistero profondo
della vita, dovete essere vigili, con gli occhi attenti e illuminati
della fede.
Alzate gli
occhi dalla quotidiana distrazione che vi conduce a un vuoto
di pensiero, cominciate a far vivere la parte più profonda
e più intima di voi stessi, affidatevi alla preghiera
che vi svelerà le profondità del cuore di Dio e
del vostro cuore di uomini e donne. Dai pozzi profondi della
vostra anima attingerete un nuovo senso delle cose, una visione
ampia della storia, la fraternità che nasce dal cuore
del Cristo Risorto, che si manifesta nella Chiesa. Essa è
il sacramento della misericordia di Dio in questo
mondo. È la casa di Dio accessibile, calda ed accogliente,
il luogo dellascolto della sofferenza delluomo, in
particolare dei giovani e dei poveri.
La vostra società,
almeno quella occidentale, è più ricca, ma deve
fare i conti con nuove povertà. E la Chiesa
non può situarsi in altro posto se non vicino alla Croce
di Gesù, sorgente di Risurrezione. Il suo posto è
vicino ai piccoli, alla gente sfinita e ferita, a quelli che
non contano o sono rimasti tagliati fuori dalla carovana trionfante
del progresso. Cristo, ancora una volta, viene crocifisso fuori
dalla città, ai margini della storia. La Chiesa samaritana
deve essere là: i poveri sono la sua terra santa.
E questa terra santa è il terreno fecondo del vostro impegno
giovanile.
La Chiesa deve
rendere visibile, in modo trasparente, la bellezza e lamore
di Dio che vuol vivere in mezzo a noi, oggi. E voi, cari giovani,
dovete costruire questa Chiesa come Cristo la vuole, volto della
misericordia del Dio della vita.
Questa è la via che ho voluto insegnare ai miei cari giovani
di Valdocco e che vi invito a costruire nei vostri ambienti giovanili.
Valdocco non era uno spazio anonimo come la strada, ma una vera
casa accogliente, un ambiente umanissimo, ricco dei valori e
del calore della famiglia. Mia madre Margherita ci ha messo tutta
la cura e la tenerezza di una madre. Io ci ho messo tutto lamore
di un padre. Come un vero padre di famiglia, ho dato ai miei
figli una casa, i vestiti, il pane, il lavoro, listruzione,
il divertimento. Ho sposato con tanta passione questa missione
che chiesi al Signore di farmi incontrare e di poter accogliere
tanti giovani, e di liberarmi da tutto ciò che non fosse
il loro interesse.
Loratorio
divenne un luogo di vita e di aggregazione giovanile, dove le
attese e le iniziative dei giovani, il loro linguaggio e il loro
protagonismo trovavano accoglienza, promozione e spazio.
Camminavano in una vera maturazione di uomini e di cristiani,
entusiasti della vita, secondo lo spirito di libertà del
Vangelo. Le vigorose personalità maturate a Valdocco ne
sono la prova: da Domenico Savio a Michele Magone, fino ai pionieri
missionari, Cagliero, Lasagna, Costamagna, Fagnano, e tante altre
figure di alto profilo.
Educavo la
libertà e la creatività dei miei giovani: li volevo
illuminati sui motivi delle loro decisioni; davo tutto il posto
dovuto alla ragione; moltiplicavo le lezioni di catechismo e
le buone notti, in cui spiegavo perché e come si deve
credere. Volevo dei ragazzi energici nelle loro scelte, senza
rispetto umano. Li spingevo a prendere delle iniziative
in tutti i campi. Non li tenevo in clausura per paura del mondo.
Ci aprivamo con coraggio alle parrocchie, ai bisogni della città,
della Chiesa, del mondo. Era un ambiente incredibilmente traboccante
di vita e di entusiasmo. Eravamo coscienti di poter cambiare
il mondo, e lamore che ci legava insieme ne era già
il segno.
Sogno che ogni
mia opera sia come il mio primo Oratorio, e penso a voi per fare
di questo sogno una grande realtà: vedere i giovani che
incontrano Cristo e trovano in Lui il senso e la gioia della
vita, la risposta alle loro attese e ideali, il loro ruolo nella
Chiesa e nel mondo. Il mio sogno è di vedere voi, giovani
del Terzo Millennio, come risorsa del presente, sviluppando i
vostri talenti e le vostre energie di bene, investendoli nel
servizio degli altri, in modo da ringiovanire la società
e la Chiesa. Il mio sogno è di vedervi missionari dei
vostri amici, rendendo visibile negli avvenimenti di tutti i
giorni il volto di Cristo nel quale ognuno si riconosce.
Questo mio
sogno si concretizza nellimpegno mio e di tutta la Famiglia
Salesiana di essere sempre più chiaramente ed esplicitamente
promotori della cultura della vita, contro tutto ciò che
può minacciarla o sminuirla, portatori dellamore
di Dio, padri e maestri di spirito, guide intelligenti e capaci
di accompagnarvi nella ricerca di progetti di vita belli e coinvolgenti.
In questo impegno
contate sempre sullaiuto materno dellAusiliatrice,
la Madonna dei tempi difficili, che è stata per me una
Madre e una Maestra e che ha promesso di prendere sotto la sua
speciale protezione quanti entrano in una casa salesiana. Affidatevi
a Lei con tutta fiducia e anche voi vedrete fiorire i miracoli
nella vostra vita.
Cari giovani,
sentitemi sempre vicino a voi; uno solo è il mio desiderio,
quello di vedervi felici adesso e per sempre, seguendo il cammino
delle beatitudini evangeliche, per poter partecipare tutti insieme
alla grande festa della vita nel cielo.
Affezionatissimo
in G. C.
Sac. Gio. Bosco
IMMAGINI:
1 I giovani desiderano
vivere una vita piena, felice e feconda, ma sovente non ne conoscono
il modo e si illudono di trovarlo in soluzioni che spengono la
loro speranza. /
2
©
G. Viviani
/ Seguire
Cristo resta ancora oggi una sfida per i giovani. Ma solo in
Lui trovano la risposta alle domande più profonde della
vita.
3 © G. Viviani / La Chiesa sa stare accanto ai giovani. In ogni
parrocchia vi sono delle possibilità per loro. Il Papa
ha voluto dedicare a loro speciali giornate per incontrarli e
sentirsi vicino ai loro cuori.
4 Nella società
contemporanea non è facile per un giovane vivere con coerenza
la sua scelta per Gesù. Per questo è bene che i
giovani vivano insieme determinati momenti della settimana per
non lasciarsi intrappolare dalle illusioni del consumismo.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2007 - 4
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