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VALDOCCO
PREGHIERA OGGI:
PREGARE SEMPRE
Una delle frasi più sconvolgenti che troviamo nel Vangelo
dice di «pregare
sempre senza stancarsi mai» (Luca 18,1).
Sembra unespressione
più retorica che reale. Eppure Gesù per far capire
bene quello che intendeva ha raccontato immediatamente la parabola
della vedova che voleva ottenere giustizia dal magistrato della
sua città il quale neanche voleva sentir parlare di quella
vedova, ma alla fine ha dovuto cedere per linsistenza della
donna.
Dunque non
ci resta che chiederci, in tutta sincerità, come è
possibile fare questo? Credo in modo molto semplice: facendo
delle nostre azioni un atto damore per Gesù. Premettendo
possibilmente alle azioni, specie quelle più importanti,
un «per Te, Gesù», come
molti Santi insegnano.
Perché «pregare
sempre» non significa moltiplicare gli atti di preghiera,
ma orientare lanima e tutta la vita a Dio: studiare per
Lui, lavorare, faticare, soffrire, riposare solo per Lui.
E compiere
ogni nostra azione nel modo migliore possibile, perché
siamo consci di fare di essa un prolungamento di ciò che
il Signore ha compiuto creando le cose ed affidandole alluomo.
E facendo le azioni bene continuiamo il rinnovamento che Gesù
ha portato sulla terra. Tutto il nostro agire ed operare può
così trasformarsi in azione sacra.
Per pregare bene, dobbiamo
premettere sempre pochi secondi di raccoglimento per renderci
conto di fronte a Chi siamo. Pronunciare bene le parole suggeriteci
dalla Chiesa, in modo da poterle fare nostre e mettervi tutto
il nostro cuore. Ricordando che non è moltiplicando le
parole che siamo ascoltati, ma dilatando il nostro cuore sul
cuore di Dio.
Possiamo poi
parlare anche spontaneamente e confidare a Gesù le cose
nostre più segrete: dirgli quanto lo vorremmo amare, di
quanto aiuto avremmo bisogno, quali sono le nostre difficoltà,
le nostre speranze, i nostri progetti.
Certamente
non possiamo dimenticare che abbiamo sempre bisogno, di momenti
particolari di preghiera. Al mattino, al risveglio, per cominciare
da figli di Dio, con preghiere brevi al Padre che è nei
cieli, a Gesù, a Maria... in modo da offrire a Dio la
nostra giornata. Dio infatti va amato; e amare significa dare.
Doniamo dunque a Dio, ogni mattina, il nostro nuovo giorno. Tra
i modi di iniziare il cammino, è suggerito quello di non
portare nel cuore i rimasugli del giorno precedente nei confronti
di chi ci sta accanto, ma vedere con occhi nuovi e migliori le
persone che incontriamo e con cui condividiamo la strada.
Poi, durante le nostre
giornate, tutte concentrate sul lavoro, studio, fatiche di casa,
impegni di relazione, sport... sarà indispensabile che
la famiglia cristiana (insieme o nei suoi singoli membri) trovi
il coraggio di astrarsi dal mondo esterno e dedichi almeno pochi
minuti per ritrovare il contatto con la paternità e lamore
di Dio: trovare guida in qualche parola di Dio, richiamare il
pensiero principale della domenica precedente, collegare vangelo
e vita quotidiana, riconfermare o rimettere a fuoco i propositi
compiuti...
E alla sera
prima di coricarsi qualche breve preghiera darà modo di
comporre in armonia i vari avvenimenti che sono stati vissuti:
dire grazie per il giorno trascorso, chiedere perdono per gli
sbagli commessi, esprimere un proposito di miglioramento per
il tempo che verrà.
Nella preghiera
comune si cerca insieme, unendo il meglio, nel rispetto del cammino
e dellesperienza di ognuno.
Ci sono poi
iniziative che ad alcuni saranno più possibili che ad
altri, come passare in chiesa a salutare Gesù nellEucarestia.
Ci sono giornate in cui il bisogno è più urgente:
un esame, lavvicinarsi di una nascita, una malattia, una
questione economica, una crisi spirituale. Gesù ha detto:
«Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate
e vi sarà aperto»; bisogna sapersi collegare con
questa finestra aperta sulle nostre vicende che è la promessa
del Signore.
Viviamo le nostre giornate
stimolati da mille fattori come non mai; siamo in un mondo che
offre continue immagini, notizie, svaghi, stress. La televisione,
la radio, il telefono, il giornale, molti rumori ci stordiscono.
Anche senza volerlo,
anche con un certo controllo, subiamo tutti le tante voci che
arrivano alle nostre orecchie, non possiamo esimerci dal recepire
le varie idee che i mass media forniscono.
Come astrarsi
per dare un po di tempo alla preghiera? Ecco, forse non
dobbiamo astrarci, ma chiedere costantemente a Dio
di cercare Lui nellaltro che incontriamo, negli avvenimenti
del mondo, nel lavoro che svolgiamo. Solo cercando Dio, potremo
tenere sotto controllo quella vanità che sembra ipnotizzare
luomo con gli stimoli più vari. Così scopriremo
che cè in noi una forza interiore che ci attira
nel profondo del nostro cuore e ci offre ciò che il mondo
non sa dare: la pace.
Questo vale
per ciascuno di noi e quindi, per tutte le famiglie cristiane.
Se seguono la voce dello Spirito, saranno sempre più di
Dio e su di loro Egli potrà compiere i suoi disegni come
quello di aprirsi a tante altre famiglie, affinché, insieme,
costituiscano una vasta famiglia di figli di Dio i cui membri,
legati dallamore portato da Gesù, testimonino come
dovrebbe essere sulla terra lintera famiglia umana.
Giuseppe PELIZZA sdb
IMMAGINI:
1 Pregare è sapere
che Dio è sempre accanto a noi /
2 Quando il cuore è orientato
a Dio, anche la vanità svanisce / Foto di G. Viviani
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2007 - 4
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