HOME PAGE - ITALIANO / FORMAZIONE CRISTIANA
/ FORMAZIONE
MARIANA / INFO
VALDOCCO
STUDI
MARIANI / 2:
IL
ROSARIO E
LA PIETA' POPOLARE
Le annotazioni riportate nellarticolo del mese scorso sono
servite a dimostrare sul piano scientifico come lattuale
preghiera del Santo Rosario abbia un retroterra storico non indifferente.
Anche se dobbiamo arrivare al XII secolo per veder questa preghiera
recitata nei monasteri, secondo uno schema base, pur tuttavia
già in epoca antica troviamo gli elementi tipici di tale
orazione: il riconoscimento del ruolo di Maria nel Disegno di
Dio, la Sua funzione materna, e laffidamento a Lei delle
comunità cristiane.
Questi aspetti
saranno accolti e interiorizzati dalle successive generazioni,
e si arriverà a esprimere una filialità mariana
anche attraverso le espressioni della pittura. Questa saprà
veicolare la pietà popolare secondo tipologie di rappresentazione
sempre più codificate, ma saprà anche in
talune occasioni esprimere unoriginalità
di rappresentazione che creerà pure scandalo.
È il
caso del dipinto La
Madonna di Loreto (oggi, Madonna dei pellegrini) che Michelangelo
Merisi detto il
Caravaggio (1571-1610)
dipinse, su committenza del ricco notaio bolognese Cavalletti,
nel periodo 1604-1606, per la cappella di questultimo presso
la chiesa romana di SantAgostino (vicino piazza Navona).
Quando lopera di questo grande pittore venne ufficialmente
esposta al pubblico molti rimasero sconcertati. La Madonna non
era seduta sul trono, non era neanche vestita in modo regale.
Stava piuttosto sulla porta dingresso di un edificio dai
muri screpolati. Quasi stanca, ma serena. Senza santi e angeli.
In prossimità di una strada poco illuminata, vicina quindi
ad ambienti quasi a rischio. Il Suo volto fissava due anziani
dagli abiti poveri, e dai piedi nudi e sporchi. Sembrò
a qualcuno di essere in presenza di un grave oltraggio verso
la Madre di Dio che, per di più, aveva il volto di una
popolana conosciuta non per meriti religiosi.
A ben vedere,
però, Caravaggio aveva voluto sottolineare lumanità
di Maria (vera Donna, non una dea), e la Sua concreta premura
verso ogni figlio di Dio (Ausiliatrice). Studi successivi dimostreranno
anche che il pittore, nella sua opera, aveva riportato alcuni
dettagli della Santa Casa di Loreto, ma ciò che più
ci interessa in questo momento è il fatto che proprio
da Loreto, dalla prima metà del secolo XVI, si diffonderanno
nelle Chiese locali quelle Litanie che ancora oggi si recitano
al termine del Santo Rosario. Come si vede, quindi, cè
un legame storico molto stretto tra filialità mariana,
affidamento e preghiera del Rosario.
Via Crucis
e Rosario
Questo guardare
ad aspetti storici di una preghiera molto cara ai cristiani,
ci consente anche di chiarire meglio due tipi di scelte che,
nel tempo, saranno sempre più confermate. Da una parte,
la contemporanea contemplazione dei misteri dolorosi di Cristo
sia nella Via Crucis che nel Santo Rosario; dallaltra,
la volontà di collocare sulla facciata di diverse chiese
un rosone. Ma andiamo con ordine. E spieghiamo distintamente
le due diverse situazioni.
Con riferimento
alla Via Crucis e al Rosario sembrerebbe quasi di essere in presenza
di un doppione di percorso di meditazione degli eventi
legati alla Passione di Gesù. Una specie di ripetizione,
di insistenza, senza un motivo particolare. Ma non
è così. Nelle stazioni collegate al pio esercizio
della Via Crucis vi si trova una finalità precisa: quella
di contemplare la reale sofferenza di Gesù, vero uomo.
Tale
punto è essenziale per affermare che la Passione del Signore
non fu di tipo apparente (come ritenevano alcune sette dei primi
secoli), ma fu autentica in tutta la sua tragedia. Se il Redentore
non si fosse realmente incarnato, tutto il valore redentivo del
Suo Sacrificio non avrebbe avuto alcun valore, e quindi non avrebbe
avuto effetti sullumanità. Al contrario possiamo
constatare un reale Offertorio di Se stesso proprio perché
gli oltraggi subìti e la Crocifissione furono eventi tangibili,
avvenuti in presenza di diversi testimoni.
Nella riflessione,
invece, sui misteri dolorosi del Santo Rosario, pur contemplando
un unico Disegno di Salvezza, si cerca di osservare ogni evento
della Passione attraverso la posizione offertoriale di Maria.
Tale ottica non è dettata da una logica di tipo sentimentalistico,
ma, al contrario, è un prendere atto dellitinerario
di fede percorso dalla Madonna, della costruzione quotidiana
di un sì alla proposta divina, e di un nuovo
fiat che sotto la Croce trasformerà questa Donna in Madre
della Chiesa. Tale sottolineatura, mentre da una parte presenta
al fedele un modello di vera credente, dallaltra apre alla
comprensione anche dellattuale ruolo della Vergine nella
Chiesa. Ella non è una realtà lontana e irraggiungibile,
ma è la Presenza materna che lungo i sentieri della storia
umana si pone accanto a ogni figlio di Dio per sostenerlo nel
cammino verso la patria celeste.
Il rosone
posto sulla facciata delle chiese
Cè
poi una seconda scelta che sul piano storico ha un suo peculiare
significato: quella di collocare sulla facciata di diverse chiese
un rosone. Ma che significa questo disegno architettonico? Per
molti fedeli detta
immagine in pietra è soprattutto unopera darte,
per altri è un punto luce molto suggestivo. Lorigine
però del rosone è da ricercare altrove. Cè
da dire intanto che il termine Rosario deriva dal latino Rosarium,
giardino di rose, roseto.
In pratica,
sul piano devozionale, ogni grano della corona rappresenta una
rosa che si offre a Maria. Tale simbolismo lo si ritrova, ad
esempio, anche nelluso nel mese mariano di
far colorare dai bambini un piccolo cuoricino al giorno che rappresenta
un piccolo fiore. Il fioretto è un atto di carità,
di mortificazione, di penitenza, offerto alla Madonna. A fine
mese i fioretti, messi insieme, saranno offerti a
Maria insieme a quelli degli altri bambini. Ma perché
si fa riferimento alla rosa? Qui la riflessione storica si aggancia
allAntico Testamento.
Nel Libro del
Siracide (24,18) la rosa è uno dei simboli con i quali
si fa riferimento alla Sapienza. Lautore sacro, parlando
di questa in termini personificati, scrive infatti: Sono
cresciuta (...) come le piante di rose in Gerico. Evidentemente
il testo, che sviluppa una meditazione di tipo sapienziale, spinge
il credente a non operare scelte egocentriche e privatistiche,
ma piuttosto opzioni ispirate dalla Parola del Signore, dalla
Sua logica aperta alla vita.
A ben vedere,
però, la Rivelazione offre anche un messaggio di livello
superiore: la Sapienza in assoluto è Dio stesso: Giobbe
12,13; Salmo 147,5; Siracide 1,1; Daniele 2,20; 1 Corinti 2,7;
Efesini 3,10; Apocalisse 7,12. Si comprende allora come sul piano
storico la rosa, riconducendo alla Sapienza, diventa alla fine
il simbolo stesso di Dio. Da qui la scelta di collocare dei rosoni
(cioè delle rose stilizzate) proprio sul frontale di una
data chiesa: per ricordare che si sta entrando nella Casa di
Dio, e per proclamare a tutte le genti (il rosone guarda alla
strada o a una piazza) il primato del Signore.
Rosa Mistica,
ora pro nobis
Questa riflessione
riversa importanti effetti anche in direzione della preghiera
del Rosario: da una parte è accentuato un Cristocentrismo
(il grano della corona/la rosa riconduce a una visione di intimità
divina tra Gesù e Sua Madre), e dallaltra consente
per conseguenza di poter invocare nelle litanie lauretane Maria
anche con il titolo di Rosa Mistica.
Sul piano spirituale, in conclusione, si può affermare
che la Vergine è Persona che, come la rosa, esprime perfezione
(contemplazione sui doni ricevuti da Dio), profumo (la vita di
carità), e bellezza (le espressioni molteplici delle meraviglie
di Dio). Contemporaneamente questa Donna, per la Sua unica e
irripetibile relazione con il Divin Figlio, può essere
invocata Rosa Mistica e come tale diventa Essa stessa itinerario
di grazia, perché accompagna ogni figlio di Dio fino a
Gesù.
Pier Luigi Guiducci
IMMAGINI:
1 Madonna di Loreto, Caravaggio (1603),
SantAgostino, Roma./ Al suo tempo, questo quadro di Caravaggio
aveva suscitato molto scalpore: la Madonna era rappresentata
come una donna semplice, del popolo, e non più come una
regina splendidamente vestita.
2
Le
Litanie alla Vergine si diffondono a partire dalla metà
del XVI secolo da
Loreto.
3 Con la preghiera del Rosario andiamo incontro
a Maria e con lei guardiamo al Figlio suo che ha dato la sua
vita per noi.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2007 - 5
HOME
PAGE - ITALIANO / FORMAZIONE
CRISTIANA / FORMAZIONE
MARIANA / INFO
VALDOCCO
VISITA Nr.