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"PASSA LA GIOVENTU'":
I 100 anni degli Scout
Trentotto milioni: tanti sono
i giovani, divisi tra 250 associazioni in 216 Paesi (tra cui,
ultimi in ordine di tempo, Albania, Guinea e Malawi), che hanno
festeggiato nellestate del 2007 i 100 anni del movimento
scout. Il suo successo si deve alla capacità di essere
apprezzato tanto dai ragazzi quanto dai loro genitori.
Ma se i grandi ne condividono
gli insegnamenti morali (cioè il rispetto verso chi ricopre
ruoli superiori, il senso del dovere, laltruismo), è
sui più giovani però che si misura la vera forza
di attrazione del movimento, basato sul rivoluzionario principio
messo in atto, per la prima volta, da Robert Baden-Powell, il
fondatore degli scout: trattare i ragazzi come piccoli
adulti.
Lidea di Baden-Powell
(1857-1941), sesto figlio di un reverendo inglese, e brillante
ufficiale dellesercito britannico, fu una conseguenza di
circostanze fortuite e intuizioni notevoli. Durante il periodo
di stanza in India, Baden-Powell aveva pensato di movimentare
la noiosa vita di guarnigione insegnando a gruppi di soldati
le tecniche di ricognizione: seguire le tracce, osservare e interpretare
gli indizi sul terreno, vedere senza essere visti, sopravvivere
in ambienti selvaggi.
A quegli uomini, diventati
così esploratori (in inglese: scouts), era
concesso un apposito distintivo: un giglio, che sulle antiche
carte segnava il nord (e che, come distintivo dei boy-scout,
indica tuttora la giusta via da seguire).
Quellesperienza mostrò
la sua importanza durante la guerra sudafricana del 1899-1902
fra inglesi e boeri (i discendenti degli antichi coloni olandesi),
quando Baden-Powell si trovò assediato nella cittadina
di Mafeking. Costretto a poter contare su un numero limitato
di uomini, lallora colonnello ebbe lidea di impiegare
alcuni ragazzini del luogo come vedette, piantoni, staffette
e in qualunque altro compito servisse a liberare dalle corvé
i militari validi per il combattimento.
Lentusiasmo, limpegno
e il coraggio con cui attesero ai loro compiti fecero riflettere
Baden-Powell sulle capacità che hanno i ragazzi quando
li si sappia motivare.
Un sorriso
per camminare di più
Una volta rientrato in patria,
il militare pensò allora di proporre ai giovani inglesi
le attività dello scouting, trasformando quella che fino
ad allora era stata unarte utilizzata per scopi di
guerra in uno strumento di pace e di fraternità.
Il 29 luglio del 1907, sullisola di Brownsea, una ventina
di ragazzi cominciarono a sperimentare una vita a contatto con
la natura, affascinati tanto dallavventura quanto
dalla personalità delleroe di Mafeking, un personaggio
versatile e pieno di humour (Un sorriso fa fare il doppio
di strada di un brontolìo amava dire), provetto
musicista e amante del polo e della pesca. Quellesperienza
confluì nel libro Scouting for boys (1908), che conteneva
aneddoti e indicazioni su come riconoscere le impronte degli
animali, o su come mimetizzarsi nei boschi, ma soprattutto stabiliva
i rituali-base dellidentità scout, e le regole morali
tuttora vincolanti: coltivare il senso dellonore, aiutare
i poveri e i deboli, essere cortesi verso chiunque (no quindi
alle discriminazioni), e affrontare con coraggio le difficoltà.
Nel volume, Baden-Powell aggiunse
anche una serie di norme supplementari, riassumibili nel motto
ogni giorno una buona azione, decisivo per conquistare
allidea scout i genitori dellepoca. Fu proprio la
simpatia degli adulti la marcia in più degli
scout rispetto alle altre organizzazioni giovanili allora esistenti,
quali la Wandervogel, associazione tedesca sorta nel 1896 con
lintento di liberare i ragazzi dai condizionamenti cittadini
e farli godere del contatto con la natura; gli Woodcraft indians,
diffusi in USA con analogo desiderio di crescita nella conoscenza,
la Church ladsbrigade britannica, che univa alla disciplina
militare lo studio della Bibbia, e le Boysbrigades, che
sviluppavano lo spirito di osservazione studiando le avventure
di Sherlock Holmes.
Per la verità anche
Baden-Powell trovò in un romanzo lo strumento adat-to
per trasmettere il suo metodo educativo, fondato sullimparare
facendo: Il libro della giungla di Rudyard Kipling. Affascinato
dalla vicenda di un bambino che diventa uomo lontano dalla civiltà,
il militare inglese lo utilizzò come testo di riferimento
per i lupetti (i bambini dagli 8 agli 11 anni), i cui capi, per
esempio, assumono il nome di Akela, Bagheera e degli altri animali
protagonisti del libro, a seconda della funzione e del ruolo
educativo svolto.
Per rafforzare poi limpressione
di ordine e decoro, favorire lo spirito di gruppo, e ridurre
le differenze sociali, Baden-Powell dotò i suoi scout
di ununiforme consona, facendo tesoro della sua esperienza
militare in Sud-Africa.
Un paio di calzoni corti (secondo
la tradizione coloniale inglese), una camicia comoda da portare
con le maniche rimboccate (in ossequio al motto scout Sii
preparato), un fazzolettone variopinto al collo (utile
anche come bendaggio
demergenza), e un cappello a tesa larga tipo quello
dei Rangers canadesi per proteggersi tanto dal sole quanto
dalla pioggia. Nel 1910, al primo raduno dei boy-scout inglesi,
tra gli 11mila convenuti sfilano anche alcune ragazze, che si
definirono girl-scout. Per loro venne creata unapposita
sezione che Baden-Powell (che aveva lasciato lesercito
per dedicarsi a tempo pieno ai suoi ragazzi) affidò prima
alla sorella Agnes, e in seguito alla moglie Olave Soames.
Gli scout
in Italia
Per il carattere laico lo scautismo
non fu subito valorizzato dalle comunità ecclesiali. Presto,
però, queste decisero di aderirvi con unassociazione
confessionale. Il 16 gennaio del 1916 segna la nascita dellAssociazione
scout cattolici italiani, ASCI (chi scrive ne fu membro) che
oggi, con il nome di AGESCI (Associazione guide e scouts cattolici
italiani) è la prima organizzazione scout del nostro Paese.
Nel 1939 Baden-Powell (divenuto lord nel 1929) e il movimento
scout furono proposti per il Nobel per la pace, ma il premio
non venne assegnato per lo scoppio della 2ª guerra mondiale.
Il fondatore dello scautismo
muore nel 1941. Per lui si era decisa la tumulazione addirittura
nellabbazia di Westminster, ma ciò non avvenne.
Egli infatti sarà sepolto come da sua volontà
scritta nel piccolo cimitero di Nyeri, in Kenya (dove
si era ritirato a vivere nel 1938), sotto una spoglia pietra
tombale, che riporta solo il suo nome e il segnale scout di Fine
pista.
Davanti a questa storia in
cammino la Chiesa non può che esprimere gratitudine. Il
movimento degli scout è stato e rimane segno di una grande
speranza: per la capacità di accompagnare ogni persona
in crescita, per la vitalità dellesperienza comunitaria
in direzione della tutela di un bene comune, per quel generale
disegno educativo che richiama a realtà ove il trascendente
è continuamente riscoperto in un clima di festa e di servizio
ai fratelli più deboli.
Pier Luigi GUIDUCCI
IMMAGINI:
1 Simbolo degli Scout
2 Lord Robert Baden Powell
(1857-1941) il fondatore degli scout, seppe unire disciplina,
pedagogia e avventura in un movimento che diventerà presto
uno dei più grandi fenomeni educativi del mondo.
3 La maggioranza degli
scout italiani è raggruppata nellAgesci: Associazione
guide e scout cattolici italiani. Così la fede è
parte integrante del progetto educativo del gruppo.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2007 - 11
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