DIO, L'UNICO XTRACOMUNITARIO:
L'EUROPA HA PAURA DI
CRISTO
Dopo lo smarrimento provocato
dal referendum francese e da quello olandese, è lecito
chiedersi dove sta andando lEuropa, e soprattutto che ne
è rimasto dellidea dei padri fondatori, De Gasperi,
Schumann e Adenauer, delle loro intuizioni politiche, del loro
slancio sociale ma anche del loro anelito religioso.
George Weigel, biografo di Giovanni Paolo II e membro
del Ethics and Public Policy Center di Washington, da tempo,
si chiede come mai vi sia un accanimento in Europa sul tema del
riferimento alle radici cristiane della sua civiltà,
perché tanti intellettuali e leader europei abbiano considerato
una minaccia per i diritti umani e per la democrazia linserimento
di qualsiasi riferimento alle radici cristiane della civiltà
europea contemporanea.
«Comprendere
questi fenomeni, afferma Weigel, richiede qualcosa di più
di una normale analisi politica». «Né potranno
le risposte politiche ha aggiunto spiegare le ragioni
che stanno dietro la questione forse più urgente con cui
si confronta lEuropa oggi: il fatto che lEuropa occidentale
stia compiendo un suicidio demografico; i suoi tassi di natalità
sono eccessivamente bassi, e creano una pressione enorme sulla
previdenza statale ed un vuoto demografico nel quale confluisce
un numero sempre maggiore di immigrati islamici».
Per lintellettuale statunitense,
lidea che lEuropa stia attraversando un periodo di
crisi della morale civile è una descrizione troppo generica.
Secondo lui è necessario effettuare «unanalisi
culturale e persino teologica della situazione attuale dellEuropa».
«Perché, in seguito
al 1989, gli Europei non sono stati in grado di condannare il
comunismo come una mostruosità morale e politica? Perché
lunico giudizio politicamente accettabile sul comunismo
era losservazione piuttosto banale che non ha funzionato?».
Questa incapacità europea
conduce alla paralisi, non solo per quanto riguarda la presa
di posizione chiara nei confronti del comunismo, ma anche per
quanto concerne altre grandi scelte.
Vi sono in Europa delle «fastidiose
correnti di irrazionalità che influenzano la politica
contemporanea».
«Perché
un tedesco su cinque (e uno su tre al di sotto dei 30 anni) crede
che siano gli stessi Stati Uniti i responsabili per lattentato
dell11 settembre?
«Perché gli elettori spagnoli, nel marzo 2004, hanno
de facto consegnato la vittoria per appeasement, solo qualche
giorno dopo che alcuni terroristi di Al Qaeda avevano ucciso
centinaia e ferito migliaia di persone, facendo esplodere una
stazione ferroviaria a Madrid?».
«Perché lEuropa
si sta allontanando dalla democrazia, vincolandosi sempre di
più nelle pastoie della burocrazia? Perché gli
Stati europei non riescono a prendere decisioni forti di politica
interna, come quelle sullorario di lavoro o sulla copertura
delle spese pensionistiche? Perché lEuropa si è
avviata verso ciò che il filosofo politico Pierre Manent
definisce depoliticizzazione? Perché Manent
ha limpressione che oggi la più grande ambizione
degli europei sia di diventare ispettori delle carceri americane?».
Quali le radici di questa crisi? Una prima risposta ci può
venire non da un cristiano, bensì da un ebreo osservante,
esperto di diritto internazionale, J.H.H. Weiler. Secondo lui
la gran parte degli intellettuali europei sono malati di cristofobia,
temono la persona di Gesù Cristo e questo fa sì
che lalta cultura europea sia così sprezzante della
tradizione sia religiosa che secolare. Ma questo disprezzo per
la tradizione non conduce da nessuna parte se non al rinnegamento
di se stessi e della propria identità. Anche della propria
laicità. Parola di ebreo!
Incapaci
di futuro
Inoltre, lEuropa sta
attuando un autentico «suicidio demografico», riducendo sistematicamente la propria
popolazione e prefigurando ciò che lo storico britannico
Niall Ferguson ha definito
«la più
grande e continuata riduzione della popolazione europea dai tempi
della peste nera del XIV secolo».
«Cosa
avviene quando un intero continente, più ricco e in salute
che mai, manca di creare il futuro dellumanità nel
senso più elementare del termine, non producendo la generazione
successiva?».
Semplicemente inizia a sbandare.
Crescono le paure, aumentano le angosce e cresce il pessimismo.
Elementi che facilmente possono aprire la strada alla disgregazione
sociale e politica.
«Queste
preoccupazioni non sono il prodotto di una eurofobia
americana, né sono il risultato della netta contrapposizione
tra gran parte dellEuropa e gli Stati Uniti sul tema della
guerra in Iraq. Non vi è in effetti nulla di originale
nella mia lettura dellattuale situazione dellEuropa,
afferma Weigel, le stesse preoccupazioni sono presenti nellesortazione
apostolica di Giovanni Paolo II Ecclesia in Europa del 2003».
In quel testo, il Papa sosteneva
che unEuropa politica, giuridica ed economica non sia sufficiente.
«E come Giovanni Paolo II, molti altri pensatori europei
si stanno ora chiedendo se unEuropa che rappresenta il
trionfo della regolamentazione burocratica in tutto il continente
sia tutto ciò a cui il cittadino europeo possa poter aspirare».
«Il dibattito
sulla invocatio Dei nella nuova Costituzione europea riguardava
anche il presente e il futuro, e non solo il passato»,
ma un Continente che non nutre la speranza verso il futuro, non
ha la possibilità di pensarsi, di delinearsi e di progettarsi.
Quanti hanno
rifiutato il riferimento alle radici cristiane, nonostante quanto
da loro affermato, non lo hanno fatto per «tolleranza»,
ma perché sono convinti che possa esistere una politica
senza Dio, «che unEuropa libera, tollerante, civile
e pluralistica possa essere costruita solo come spazio dal quale
il Dio della Bibbia sia stato escluso».
Ma questa Europa non è
quella voluta e pensata dai suoi padri fondatori. Forse sarà
lEuropa moderna, ma di una modernità che non è
capace di sperare nel suo futuro, avvolta nella tristezza e nel
grigiore dei suoi regolamenti, lontana dalla sinfonia gioiosa
dei popoli che sincontrano.
Lorenzo Villar
IMMAGINI:
1 I
progetti terreni che estromettono Dio, progettano un uomo senza
speranza e futuro. (Foto di ANTONIO SAGLIA SDB)
2 LEuropa sarà luminosa quando
si lascerà illuminare dal volto di Dio
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2006
- 2
VISITA Nr.