CHIESA ITALIANA / VERONA 2006:
RIPARTIRE DALLA SPERANZA

Grande convegno di Verona 2006 «Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo». Benedetto XVI lo vede «come un fare il punto sul cammino percorso negli ultimi anni e, soprattutto, come un guardare avanti, per affrontare il compito fondamentale di mantenere sempre viva la grande tradizione cristiana, che è la principale ricchezza dell’Italia».

Da esso il presidente della Cei cardinale Camillo Ruini, vicario di Roma, si attende «un’ulteriore maturazione e un rafforzamento di quell’impegno missionario a tutto campo che è la priorità dell’Italia». Il presidente del Comitato preparatorio cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, pensa «a un rilancio della presenza e dell’azione dei cristiani laici che hanno il diritto-dovere di intervenire nella vita sociale e civile, politica ed ecclesiale».

Un incontro di popolo

La Chiesa italiana si prepara, con impegno capillare, al quarto grande convegno che si terrà nella città scaligera dal 16 al 20 ottobre. Appuntamento importante, non uno dei tanti convegni su uno spicchio di vita ecclesiale o su un tema culturale, teologico, catechistico, pastorale, ma una grande assemblea nella quale sono rappresentate tutte le componenti del popolo di Dio: vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, e soprattutto laici.

La partecipazione sarà record: 2.700 persone. Cioè 140 esponenti di presidenza, segreteria e comitato; 1.800 delegati delle diocesi; e, novità assoluta, 70 delegati «speciali», cioè italiani all’estero, immigrati, missionari; 60 delegati degli istituti religiosi; 250 delegati delle aggregazioni laicali nazionali; 200 esperti; 60 relatori e animatori dei gruppi di studio. Parteciperanno i rappresentanti delle confessioni cristiane e saranno invitati gli esponenti di altre religioni (ebrei e musulmani). La «guida biblica» sarà la prima Lettera di Pietro, un testo di grande attualità.

I Testimoni del Novecento

Attraverso immagini un posto di rilievo avranno i 226 santi indicati dalle diocesi.

Saranno proposti 16 «testimoni del Novecento», uno per ciascuna regione ecclesiastica: per molti sono in corso le cause di beatificazione.

Il pedagogista piemontese e fondatore dell’Uciim Gesualdo Nosengo; l’industriale-missionario lombardo Marcello Candia; i fratelli veneti Flavio e Gedeone Corrà morti in campo di concentramento; l’atea convertita e mistica ligure Itala Mela; la missionaria laica emiliano-romagnola Annalena Tonelli uccisa in Africa; il sindaco santo di Firenze Giorgio La Pira; lo scienziato nucleare marchigiano Enrico Medi; il medico umbro e padre di famiglia Vittorio Trancanelli morto nel 1998; la giovane romana Lorena D’Alessandro «testimone» nella sofferenza; il docente universitario, giurista e giudice della Corte Costituzionale abruzzese Giuseppe Capograssi; il vicequestore campano Giovanni Palatucci che salvò gli ebrei a Fiume e pagò con la vita; l’educatore e padre di famiglia pugliese Giovanni Modugno; la giovanissima Maria Marchetta della Basilicata offre 14 anni di sofferenze per l’unità dei cristiani; la catechista calabrese Concetta Lombardo uccisa da uno spasimante respinto; il giovane magistrato siciliano Rosario Livatino assassinato dalla mafia nel 1990; la beata sarda Antonia Mesina uccisa a colpi di pietra da un giovane che tentava di violentarla.

Il programma è già definito. La cerimonia di apertura si terrà lunedì 16 ottobre pomeriggio nell’Arena dove confluiranno i partecipanti partendo da quattro chiese.

Dopo la prolusione di Tettamanzi la relazione introduttiva di don Franco Giulio Brambilla, docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Con tre approfondimenti: spirituale dell’ex presidente dell’Azione Cattolica Paola Bignardi, culturale del rettore dell’Università Cattolica Lorenzo Ornaghi, sociale dell’ex segretario della Cisl Savino Pezzotta. Una trentina di gruppi di studio su cinque ambiti: vita affettiva, lavoro e festa, fragilità, tradizione, cittadinanza. Ci sarà un «confronto con la cultura europea» coordinato dal professor Andrea Riccardi. Giovedì 19 l’incontro con il Papa: alla Fiera parlerà ai convegnisti e allo stadio celebrerà la Messa. Venerdì 20 le conclusioni di Ruini e il «messaggio alle diocesi».

Concentrarsi su Cristo

Benedetto XVI lo definisce «un grande momento di comunione per tutte le componenti della Chiesa in Italia». Si complimenta «per la felice scelta di mettere al centro la figura di Gesù risorto, fonte di speranza per tutti: solo a partire da Cristo e dalla sulla vittoria sul peccato e sulla morte è possibile rispondere al bisogno fondamentale dell’uomo, che è bisogno di Dio, non di un Dio lontano e generico ma del Dio che in Gesù si è manifestato come l’amore che salva e grazie al quale è possibile proiettare una luce nuova e liberatrice sulle grandi problematiche». Bisogna «concentrarsi su Cristo e sulla missione prioritaria della Chiesa di vivere alla sua presenza e di rendere il più possibile visibile a tutti questa presenza».

Il Papa elogia gli ambiti della vita quotidiana scelti per favorire la testimonianza dei credenti, che deve «rendere operante la speranza che viene dal Risorto»: la vita affettiva e la famiglia; il lavoro e la festa; la malattia e le varie forme di povertà; l’educazione, la cultura e le comunicazioni sociali; le responsabilità politiche e civili. «Non vi è alcuna dimensione dell’uomo che sia estranea a Cristo».

Gli «Stati generali» hanno cadenza decennale e segnano il cammino postconciliare. Il primo «Evangelizzazione e promozione umana» a Roma il 30 ottobre - 4 novembre 1976: il presidente della Cei cardinale Antonio Poma, arcivescovo di Bologna, era anche presidente del Comitato. Il secondo a Loreto il 9 - 13 aprile 1985 «Comunità umana e riconciliazione cristiana», presidente Cei l’arcivescovo di Torino cardinale Anastasio Alberto Ballestrero e presidente del Comitato l’arcivescovo di Milano cardinale Carlo Maria Martini. Il terzo a Palermo il 20-24 novembre 1995 «Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia», presidente Cei il cardinale Camillo Ruini e presidente del Comitato l’arcivescovo di Torino cardinale Giovanni Saldarini. Per Verona presidente Cei il cardinale Ruini, presidente del Comitato il cardinale Tettamanzi; 3 vicepresidenti: Luciano Monari vescovo di Piacenza e vicepresidente Cei, Francesco Lambiasi assistente dell’Azione Cattolica, Cataldo Naro arcivescovo di Monreale.
                                                                 
Pier Giuseppe Accornero


IMMAGINI:
© Gabriele Viviani
/ Verona vedrà l’incontro del popolo di Dio, popolo sempre in ricerca del volto del Padre nel mondo odierno.
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La speranza di cui siamo portatori, ci responsabilizza nel rendere più umano e autentico il mondo in cui viviamo.
 
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2006 - 8
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