IL FONDAMENTO DI OGNI AMORE

«Amare una persona significa pensare che lei viene prima di tutto.

Se non avessimo abbastanza cibo, darei a te la mia parte.

Se avessimo pochi soldi, piuttosto che acquistare qualcosa per me, comprerei quello che tu desideri.

Se mangi qualcosa di buono tu, è come se avessi la pancia piena anch’io, se sei felice tu, allora lo sono anch’io.

Questo significa amare una persona.

Credi che esista qualcosa di più importante?»

Con queste parole Sakutar&hibar;o, il protagonista del romanzo del giapponese Ky&hibar;oichi Katayama, si rivolge alla sua amata Aki, durante un accorato dialogo sul significato del sentimento e del rapporto di coppia.

Gridare amore dal centro del mondo, questo il titolo del libro, è stato protagonista in Giappone di un eclatante caso letterario: con quattro milioni di copie, si è rivelato il romanzo giapponese più venduto di tutti i tempi, ha ispirato un film, una popolarissima serie televisiva e addirittura un cartone animato, inoltre, il suo autore è diventato una star, amata non solo dal pubblico giovanile.

Storia di ragazzi d’oggi, moderna ma anche senza tempo, il libro racconta l’irripetibile esperienza del primo amore: i diciassettenni Sakutar&hibar;o e Aki, compagni di scuola dall’età di dodici anni, scoprono, dopo avere condiviso molte grandi e piccole esperienze della vita di tutti i giorni, di provare l’uno per l’altra un sentimento più profondo dell’amicizia.

Tra loro si instaura una passione purissima e assoluta, che regala ai due innamorati un periodo di felicità totale, interrotto solo dal dolore della malattia incurabile che colpisce Aki. Alla loro giovane storia d’amore si intreccia quella antica del nonno di Sakutar&hibar;o, rimasto fedele al ricordo della donna che ha amato per oltre cinquant’anni, senza poterla sposare. Nonostante il passare del tempo l’amore dell’anziano rivive nel racconto fatto al giovane nipote, che avrà la possibilità di regalare per sempre la pace ai due innamorati.

Pur immerso nella tradizione culturale giapponese, tratteggiato da tinte precristiane e lontano da una visione cattolica del matrimonio e della vita, il romanzo evidenzia, anche tramite la sua innocenza stilistica, l’esigenza fondamentale dell’amore: la certezza del futuro, la stabilità e la totalità del dono ricevuto e offerto. Perché l’amore è famelico d’assoluto. Nel suo impero, l’amore non conosce mezze misure. È eccessivo e deve esserlo, se vuole approdare alle soglie dell’infinito.

La parabola sentimentale dei due ragazzi giapponesi pare essere il grido di una rivolta dei sentimenti genuini e semplici che dal privato d’una esperienza gemono in attesa che tutta la società rinsavisca e ritorni all’incanto della fedeltà.

Nella freschezza del suo vigorio, l’amore s’impone alla nostra coscienza e nello stupore di una primavera ci fa scoprire che l’altro, con la lievità della sua immagine, sovrasta le nostre esigenze.

Non più il nostro io, dunque, al centro dell’esistenza, ma l’altro nella molteplice estensione delle sue tonalità e per tutta la distesa dei nostri giorni terreni.

Perché l’amore ci scalza dalle annoiate trincee della nostra autorealizzazione e ci getta nel dolce agone del superar se stessi affinché per l’altro la vita apra il suo sipario di pienezza.

È solo l’amore che ci fa desiderare che l’altro viva in noi, che sia in noi per sentire l’affetto che gli portiamo. Tra la folla anonima è il suo sguardo che cerchiamo. E ogni rimando, profumo o traccia è un appello alla sua presenza, uno squillo che risveglia in noi la nostalgia del suo volto.

Nell’amore, tutto dell’altro è sublime, nulla spregevole. È per il rapimento di questa visione che si è disposti a pagare il prezzo più alto, pur di non perderla.

La concretezza delle ore quotidiane stempererà poi il fiorente e vigoroso slancio ma cosa di più sublime potrà renderlo secondo?

È nella trasparenza di questo afflato che il cielo si apre e si comprende, almeno per alcuni attimi, o in una folgorante intuizione, che solo Dio può essere amore in atto, amante sempiterno, incontenibile energia, slancio travolgente ed infinito d’amore.

Garanzia certa ed incrollabile dell’amore che se tradito ancora ama e se crocifisso sempre perdona. Perché è il suo amore il fondamento d’ogni amore.

                                                           
Giuseppe Pelizza SDB


IMMAGINI:
1  
La tenerezza infonde vigore ad ogni ora del giorno.
2  
Ogni stagione ha il suo affetto.


  RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2006 - 8
 
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