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NUOVO ANNO 2008:
UN ANNO DI VITA
Allinizio
di un nuovo anno danza dinanzi a noi una sequenza di giorni che
speriamo di stringere nellabbraccio della vita. Facendoci
il dono dellesistenza, il Signore ci pone in essere e,
sostenendoci nel vivere, fa sì che la nostra vita si sviluppi
secondo la bontà che Lui ha voluto per noi. Se noi siamo
disposti ad accoglierla. Il nostro esserci e la nostra crescita
sono il tempo di cui siamo costituiti. Il nostro tempo e quello
di nessun altro.
Perché
noi siamo tempo. Un tempo tutto nostro che nessuno può
sottrarci o di cui può privarci. Siamo noi che decidiamo
cosa farne del nostro tempo. Possiamo decidere di esser felici
o infelici, entusiasti o annoiati. Talvolta pare che sia il tempo
a caderci addosso e ci sentiamo sopraffatti, altre invece, sembra
non bastarci mai, tanto crediamo in quello che facciamo. In questo
tempo, tutto quello che accade, il dolore, la fatica, la gioia
e lo stupore sono occasioni per esprimere come ognuno di noi
è. In ogni gesto manifestiamo il senso che la vita ha
per noi, soprattutto quando un gesto è intimo.
Per questo,
la coppia è il luogo privilegiato per comprendersi, tanto
nel senso di comprendere laltro, quanto in quello di comprendere
se stessi. La coppia è loccasione per scoprire il
senso che ognuno dà alla vita. Iniziare un rapporto di
coppia significa scoprire il mio profondo, chiarire il senso
che la vita ha per me. Non a caso, infatti, alcuni innamorati
dicono: «La mia vita non ha senso senza te».
Il filosofo
tedesco Martin
Heidegger
nella sua opera Essere e tempo dice che il punto
fondamentale del percorso di ogni essere umano è il senso
che si dà alla vita. Rifacendosi ad un altro pensatore,
Edmund Husserl, afferma che luomo deve anzitutto comprendere
chi è prima di potersi manifestare in pienezza. Se non
ci fosse questa comprensione luomo non sarebbe in grado
di diventare quello che è in potenza. Heidegger considera
il presente come profondità, una profondità a cui
accedere direttamente dalla superficie. La conoscenza di sé
è un passo fondamentale per far sì che le ricchezze
delluomo siano pienamente godute, consentendo così
di vivere in pienezza listante che si è chiamati
a vivere.
Linvito
alla conoscenza di sé non è certo una novità
visto che altri filosofi, già a partire da Socrate, ne
avevano mostrato limportanza. Per non parlare poi di tanti
Padri della Chiesa che hanno sempre evidenziato come il cammino
spirituale inizi proprio con la conoscenza di se stessi. Nuova
è invece la sottolineatura, tutta moderna, che luomo
è un essere posto nel mondo, in una determinata cultura,
in un preciso spazio, con degli inequivocabili legami col mondo.
Così,
nel rapporto di coppia si è veri e reali, in quanto si
è per laltro in questo preciso momento, tanto che
chi ama può dire: «Il mondo è bello, ora
che conosco te». Questo rapporto permette quindi di conoscersi
e di realizzarsi.
Proprio per questo la coppia è una grande ricchezza non
priva, comunque, di numerose e profonde sofferenze. Ma le difficoltà
che si incontrano dimostrano solo la conoscenza parziale che
si ha di se stessi e dellaltro. Queste difficoltà,
tuttavia, possono essere unoccasione per conoscersi meglio
e per crescere. Gli avvenimenti,
anche avversi, esprimono sempre lessenza di quello che
siamo: sono opportunità per manifestare la nostra essenza,
così profonda da essere sovente ignota, persino a noi
stessi.
Anche i momenti negativi possono venir sfruttati in modo positivo.
Basta che si abbia coscienza di ciò che si vive e ci si
voglia impegnare a vedere ciò che si prova dentro il nostro
animo. Quasi come se noi fossimo spettatori posti dinanzi a noi
stessi. Attuare nella coppia questa relazione profonda significa
dirsi sempre tutto, e in particolar modo, di raccontarsi quanto
di più doloroso accade nella relazione con laltro,
quello che dellaltro ferisce e dà fastidio. È,
infatti, nei passaggi più critici, quelli che apparentemente
sembrano di rottura, che la coppia sana ha la possibilità
di crescere trovando spunto per il confronto, che alla fine darà
lopportunità ad entrambi di conoscersi meglio e
di scoprire emozioni nuove di cui si è capaci, ma che
difficilmente, nel quotidiano, emergono.
Questa capacità
di dirsi nella coppia, non richiede doti speciali,
è sufficiente la buona volontà di andare incontro
allaltro, sapendo che questo percorso permette a chi lo
compie di scoprire se stesso e di crescere interiormente nella
conoscenza di sé, e nellautostima. Poiché
ogni rottura che degenera chiusura, segna limmaturità
dei singoli e della coppia.
Per questo
il tempo che ci è dato, o meglio, quel tempo che noi siamo
è lopportunità, unica, che abbiamo per crescere
nellamore e nella fedeltà realizzando in tal modo
quella amorosa volontà che Dio ha per noi. Che il nuovo
anno sia per tutti segnato da questa crescita nellaffetto
e nella tenerezza.
Don Giuseppe Pelizza
IMMAGINI:
1 Per comunicare non
occorrono doti speciali. È sufficiente la buona volontà
di andare incontro allaltro.
2 La conoscenza
di sé è un passo fondamentale per sviluppare e
proprie ricchezze e farne dono agli altri.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2008 - 1
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