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VITA DELLA CHIESA :
LA SINDONE INTERROGA
ANCORA
La Sindone torna a far parlare
di sé. Il mistero delluo- mo impresso sul telo continua
a far discutere gli scienziati. Lultimo in ordine di tempo
è stato Christopher Bronk Ramsey, Direttore del Radiocarbon
Accelerator di Oxford, uno dei tre laboratori, con Tucson e Zurigo,
che datarono la Sindone nel 1988.
Il dottor Ramsey, in una intervista registrata dalla BBC, ha
ammesso che le rilevazioni fatte allora sulla Sindone, secondo
le quali avrebbe avuto origine nel Medioevo, potrebbero
essere messe in discussione.
A rivelare le dichiarazioni
di Christopher Bronk Ramsey, è stato Monsignor Giuseppe
Ghiberti, Presidente della Commissione diocesana per la Sindone
di Torino.
Secondo nuove scoperte, la tecnologia meno raffinata di ventanni
fa non sarebbe stata in grado di distinguere il carbonio originale
del telo da quello acquisito dallinquinamento ambientale.
Per capire in che modo queste dichiarazioni potrebbero gettare
nuova luce sullorigine della Sindone, abbiamo intervistato
Emanuela Marinelli, docente di Scienze Naturali e Geologiche,
autrice di vari libri sulla Sindone e animatrice, insieme
al fratello Maurizio Marinelli, del sito internet www.sindone.info.
Che cosa
cè di nuovo? Qual è la notizia?
Il 21 gennaio la Sindone è
stata trasferita nella sacrestia nuova del Duomo di Torino per
consentire un controllo della teca ad alta tecnologia in cui
è conservata. In questa occasione i tecnici della società
novarese Hal 9000 hanno effettuato riprese video e 1.650 fotografie
che permetteranno la realizzazione di unimmagine ad altissima
risoluzione, utile anche per studi scientifici. Il primo risultato
è stato visibile su una parete del Duomo di Novara: un
ingrandimento della Sindone di 21 per 9 metri, elemento centrale
del progetto Passio 2008 che ha animato la Quaresima
della Diocesi di Novara. La gigantografia della Sindone verrà
successivamente inviata a Sidney per la Giornata Mondiale della
Gioventù.
Intorno alla reliquia ha pure lavorato una troupe della BBC che
sta realizzando un film del regista David Rolfe.
Monsignor Giuseppe Ghiberti, Presidente della Commissione diocesana
per la Sindone di Torino, intervenuto a Novara in un convegno
dellassociazione culturale «La nuova Regaldi»,
ha anticipato i contenuti dellintervista a Christopher
Bronk Ramsey, archeologo, Direttore del Radiocarbon Accelerator
di Oxford, che apparirà nel film della BBC. Monsignor
Ghiberti ha riferito, in particolare, le importanti dichiarazioni
che il dottor Ramsey avrebbe fatto in relazione alla datazione
del 1988 che collocò lorigine della Sindone nel
Medioevo: è possibile che ci sia stato un errore.
Dunque quei risultati potrebbero essere messi in discussione
dallevoluzione tecnologica che ha reso nel frattempo più
raffinat losservazione del carbonio 14.
Queste dichiarazioni
riaprono il dibattito sulla datazione della Sindone?
Il dibattito in realtà
non si è mai chiuso, ma adesso la novità proviene
da un autorevole esponente del fronte dei cosiddetti carbonisti,
coloro che effettuano le datazioni e in genere difendono i loro
risultati, tranne nei casi clamorosi di età assurde per
il reperto esaminato, errori che di solito vengono spiegati dagli
analisti stessi. Per la Sindone però non vollero sentire
ragioni.
Ora il dottor Ramsey, pur precisando in un comunicato fatto pervenire
a LItaloEuropeo il 31 gennaio che personalmente non ritiene
che i nuovi studi possano mettere in discussione laccuratezza
della datazione radiocarbonica effettuata, è disposto
a considerare con mente aperta tutte le proposte serie che spieghino
perché quella datazione potrebbe non essere corretta e
a condurre ulteriori esperimenti per verificare tali ipotesi.
È una considerevole apertura.
Quanti e
quali sindonologi avevano messo in dubbio lanalisi fatta
sul lino della Sindone? E quali erano le loro argomentazioni?
Tutti i sindonologi del mondo,
e sono centinaia, avevano contestato quel verdetto assurdo. Solo
chi aveva condotto le analisi si ostinava a difenderlo, ovviamente
insieme ai negatori dellautenticità, gente che ha
per la Sindone un rifiuto aprioristico, per partito preso.
Fra i sindonologi ci sono molti scienziati, anche non cattolici,
che avevano giudicato langolo del prelievo non rappresentativo
dellintero lenzuolo per le manipolazioni subite, oltre
a tutte le altre vicissitudini attraversate dalla reliquia.
Fra le varie ricerche condotte in merito spicca quella del chimico
Raymond Rogers che ha dimostrato come quellangolo sia stato
addirittura rammendato. I suoi risultati sono stati pubblicati
dalla prestigiosa rivista Thermochimica Acta, Vol. 425, 2005.
Quali sono
le ragioni che la convincono circa lautenticità
della Sindone?
Tutte le ricerche confermano
che quel lenzuolo proviene dalla Palestina dellepoca di
Cristo ed ha avvolto
il cadavere di un crocifisso, la cui morte corrisponde in più
punti a quanto dice il Vangelo. Per approfondire tutte le ragioni
dellautenticità consiglio di visitare il sito www.sindone.info.
Cosa accadrà adesso,
si rifaranno le analisi?
Il dottor Ramsey è già allopera per verificare
la nuova ipotesi che tiene conto delle condizioni in cui è
stata conservata la reliquia. Il risultato sarà annunciato
nel documentario della BBC. Per il momento non ha specificato
se sta lavorando su un campione della Sindone o su altro materiale.
Monsignor Ghiberti dal canto suo il 31 gennaio ha precisato:
Non sono a conoscenza di altri esami e a me non risulta
che vi siano in giro campioni di materiale sindonico. Però
i tre laboratori che datarono la Sindone potrebbero non aver
usato tutto il materiale che fu loro affidato. David Sox, che
fu presente durante il test del 1988 condotto a Zurigo, scrisse
nel suo libro The Shroud unmasked che in quel laboratorio il
campione fu diviso in due e una metà fu conservata per
eventuali ulteriori esami.
Cosa occorre
ancora
per dichiarare la Sindone autentica?
Nulla. Abbiamo già unimpressionante
mole di dati a favore dellautenticità. Ne cito uno
per tutti: la Sindone ha una speciale tipologia della cimosa
e una particolare cucitura che hanno trovato riscontro solo in
tessuti rinvenuti a Masada, la località della Palestina
che cadde nelle mani dei Romani nel 74 d.C. e non fu più
abitata.
Queste stoffe sicuramente giudaiche
e sicuramente dellepoca di Cristo sono riemerse dalla polvere
della storia solo pochi anni fa, durante una campagna di scavi
archeologici. Quale falsario medievale poteva essere a conoscenza
delle manifatture giudaiche del primo secolo? Di che nuovi esami
abbiamo bisogno? Per lautenticità non serve altro.
Se ulteriori analisi ci saranno, ben vengano, ma saranno solo
conferme di quanto già sappiamo. Lunico mistero
che rimane è lorigine dellimmagine: quel cadavere
ha impresso nel lenzuolo il suo negativo come con una radiazione.
È la luce di cui abbiamo bisogno per capire che non serve
altro.
Antonio GASPARI
IMMAGINI:
1 La Sindone conserva
gelosamente il segreto della formazione dellimmagine che
propone.
Ancora oggi nessuno è stato in grado di spiegare in modo
soddisfacente e scientifico come questa figura si sia venuta
a formare.
2 Immagine della
Sacra Sindone di Torino
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2008 - 5
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