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     AVVENIMENTI MARIANI: 150° LOURDES 1858-2008
    
I DUE PELLEGRINI

Lourdes è il santuario mariano più conosciuto e più frequentato al mondo, meta di incessanti pellegrinaggi di persone che vanno a dissetare lo spirito: oltre 700 milioni di pellegrini in 150 anni, spinti dal desiderio di un incontro e un conforto, alla ricerca di una ricarica spirituale, una consolazione, una guarigione, un miracolo. Un variegato e dolorante popolo di malati, che si sobbarcano viaggi lunghi e faticosi per pregare davanti alla bianca statua dell’Immacolata e per immergersi nelle acque fatte sgorgare da Bernardette su indicazione della Vergine.

Fra i tanti, due pellegrini singolari e radicalmente antitetici: uno profondamente religioso e naturalmente devoto; l’altro a­gnostico e dichiaratamente ateo, che non avrebbe creduto neppure se un miracolo fosse avvenuto sotto i suoi occhi.

Angelo Giuseppe Roncalli fu un grande viaggiatore. Si recò la prima volta a Lourdes con un pellegrinaggio orobico dal 10 al 19 settembre 1908 – era prete dal 10 agosto 1904 – quando è segretario del vescovo di Bergamo mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi ed è professore in Seminario. Più numerosi sono i pellegrinaggi negli 8 anni in cui, per volontà esplicita di Pio XII, è nunzio apostolico a Parigi, dal 22 dicembre 1944 al 28 dicembre 1952, quando Papa Pacelli lo promuove patriarca di Venezia e il 12 gennaio 1953 lo nomina cardinale.

Dopo la seconda guerra mondiale, dal 29 luglio al 3 agosto 1945 presenzia alla «Settimana sociale dei cattolici francesi» a Tolosa e va in pellegrinaggio a Lourdes. L’anno dopo, il 23-25 agosto ’46, partecipa al pellegrinaggio nazionale francese mentre il 19-20 maggio 1949 presenzia a quello bergamasco. Da patriarca di Venezia dall’8 al 15 luglio 1954 guida quello del Triveneto.

Prima di essere Papa

Ma l’evento più importante è il pellegrinaggio del 24-26 marzo 1958, cinquant’anni fa. Il patriarca di Venezia, per la lunga permanenza a Parigi e la profonda conoscenza della Francia, è nominato da Pio XII «inviato papale» alle celebrazioni del primo centenario delle apparizioni (1858-1958): il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, dedica al culto la basilica sotterranea di San Pio X. Data l’ampiezza della costruzione il Patriarca ne percorre in macchina l’interminabile perimetro.

Sette mesi dopo, il 9 ottobre 1958, Pio XII si spegne a Castelgandolfo e il 28 ottobre, a sorpresa, Roncalli è eletto Papa. Giovanni XXIII non dimenticherà mai i momenti di fervida preghiera e di intensa commozione alla Grotta di Massabielle.

Emile Zola visita Lourdes nell’agosto 1892, 34 anni dopo le apparizioni. Lo scrittore si dichiara senza fede né crede nei miracoli. Ci va come osservatore per scrivere un romanzo che resta anche oggi – osserva «Libération» – «un grande réportage giornalistico». L’idea del libro era nata un anno prima durante un soggiorno a Lourdes insieme alla moglie. «Che bel libro si può fare su questa città straordinaria e mistica in un secolo di scetticismo» aveva scritto all’amico Henry Ceart dichiarandosi interessato e affascinato.
Terminato nel 1893 l’ultimo dei 20 volumi de «Les Rougon-Macquart», a 52 anni apre il ciclo de «Le tre città» (Lourdes, Roma, Parigi). A Lourdes trascorre due settimane: molti cronisti accorrono da Parigi per scrutarne le reazioni. Osserva la marea dei pellegrini e dei malati scendere dai treni e ammassarsi davanti alla Grotta. «Un corteo spaventoso» annota. Anche lui beve l’acqua, che dichiara «buona e chiara». Indaga con sguardo critico la cittadina dei Pirenei dove si è sviluppata una fiorente industria di oggetti e souvenirs e dove dilaga la corruzione. Incontra il fratello di Bernadette, commerciante di oggetti religiosi.

I cattolici vorrebbero che lo scrittore si convertisse, ma egli resta scettico. Nonostante le ore trascorse nell’ufficio miracoli, li definisce «allucinazioni», ma si appassiona al «misticismo collettivo della credenza nei miracoli per poveri esseri alla ricerca di salute e di vita immensa». Si lascia trasportare dalla «comédie humaine di cui Lourdes è teatro». Il romanzo «Lourdes», pubblicato nel 1894, finisce all’Indice. Solo il celebre «J’accuse», quattro anni dopo, mette a tacere le polemiche ma ne accende di nuove. Gli appunti, conservati nella biblioteca di Aix-en-Provence, sono pubblicati nel 1958 dall’editore Fasquelle, con il titolo «Mon voyage a Lourdes».

Il primo riconoscimento ecclesiale delle apparizioni avviene dopo quattro anni: il 18 gennaio 1862 mons. Laurence, vescovo di Tarbes, dichiara: «Giudichiamo che Maria Immacolata, Madre di Dio, sia realmente apparsa a Bernardette Soubirous l’11 febbraio 1858 e per le successive 17 volte».
Il 1º marzo 1858 avviene il primo evento miracoloso: Catherine Latapie immerge il braccio lussato nell’acqua e «guarisce all’istante». Seimila persone in 150 anni hanno dichiarato di essere guarite. Ma le autorità di controllo – l’Ufficio medico francese e il Comitato medico internazionale, composti da sanitari indipendenti – giudicano 2 mila casi come «inspiegabili» per la scienza, quindi «prodigiosi».

Ma la Chiesa è più severa: riconosce solo 67 miracoli, l’ultimo il 9 novembre 2005 riguarda l’italiana Anna Santaniello, afflitta da malformazione cardiaca incurabile e prodigiosamente guarita.

                                                                         Pier Giuseppe Accornero
                                                                                                                           


 IMMAGINI:
Lourdes: il 1° marzo 1858 avviene il primo evento miracoloso. Catherine Latapie guarisce all’istante
al braccio.

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Giuseppe Roncalli durante il suo servizio militare come ausiliare sanitario nella prima guerra mondiale da giovane prete.
3 Il Cardinal Angelo Giuseppe Roncalli si recò ancora una volta a Lourdes sette mesi prima di essere eletto al soglio di Pietro.
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Ritratto di Émile Zola, Manet, (1868), Paris, Musèe d’Orsay. | Émile Zola si recò a Lourdes nell’agosto del 1892. La vena letteraria a cui si ispirava, il naturalismo, non gli permise di comprendere appieno gli avvenimenti di Lourdes. Tuttavia i valori cristiani guidarono alcune delle sue ultime opere.

        RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2008 - 7  
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