1 - È un lenzuolo funerario di
lino, tessuto a spina di pesce. È certamente molto antico:
è lungo poco più di quattro metri (4,37 per lesattezza)
e largo un metro e dieci centimetri. Si trova in una splendida
cappella del Duomo di Torino.
2 - Sulla Sindone si
vede limmagine tenue di un corpo umano maschile, di fronte
e di schiena, perché il lungo lenzuolo sul quale fu adagiato
supino gli fu poi ripiegato sopra, e probabilmente rincalzato
ai piedi. Limmagine è stabile, dal punto di vista
del colore e della chimica (vale a dire che non può essere
cancellata, sbiancata, mutata dai normali agenti chimici) ed
è insensibile allacqua.
3 - Non è un dipinto
e le tracce sono sangue umano del gruppo AB.
4 - La prima grande sorpresa
è che si tratta di un negativo fotografico.
5 - La garanzia che non
si tratti di un falso medievale sta nel fatto che
ancora oggi nessuno è in grado di dire con certezza come
si sia formata. E nessuno è in grado di riprodurla, con
tutte le caratteristiche chimiche e fisiche presenti sul lenzuolo.
6 - Nellimpronta
sindonica è codificata uninformazione tridimensionale.
Con un analizzatore dimmagine si ottiene una forma tridimensionale
del corpo proporzionata e senza distorsione. Applicando lo stesso
procedimento a un dipinto o a una normale fotografia si ottengono
invece immagini deformate.
7 - Oltre al fatto che
nel Medio Evo non si sapeva più come avveniva la crocifissione
romana (i chiodi erano sempre dipinti nel palmo...), che la composizione
e la differenziazione del sangue (venoso, arterioso, siero ecc.)
è stata scoperta e studiata alcuni secoli dopo che la
Sindone di Torino era già nota, senza tener conto dei
pollini e del resto.
8 - Tutti i segni che
vediamo fanno pensare ad una cosa sola: questuomo ha subito
uno dei supplizi più crudeli e disonoranti di tutti i
tempi: la crocifissione.
9 - Una grossa macchia
di sangue, segno di una ferita sul costato, invade la parte destra.
Questa ferita è sicuramente mortale: nessun uomo che ha
una ferita di questo genere può essere vivo. Il colpo
fu inferto quando luomo era già morto.
10 - Il biologo Max Frei
di Zurigo, scoprì sulla Sindone tracce di aloe e di mirra.
Sostanze usate in Palestina per la sepoltura dei cadaveri. Max
continuò le sue ricerche e scoprì microscopici
granuli di polline appartenenti a specie vegetali che esistono
solo in Medio Oriente.
11 - Papa Giovanni Paolo,
non molti anni fa, davanti alla Sindone disse: La Sindone
di Torino è una sfida alla nostra intelligenza. La Chiesa
affida agli scienziati il compito di continuare a investigare,
così che risposte soddisfacenti possano essere trovate
a tutte le domande. La Chiesa li invita ad agire con libertà
interiore e un attento rispetto sia per la metodologia scientifica
che per la sensibilità dei credenti.
Bruno Ferrero - bruno-ferrero@31gennaio.net