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ATTUALITA' RELIGIOSA:
   
CHI HA PAURA DELL'UOMO CROCIFISSO?

C’è un versetto nel famoso prologo del Vangelo di Giovanni che ci aiuta a capire la storia del rapporto tra Dio e l’uomo: “Venne fra i suoi ma i suoi non l’hanno accolto”.

E questo tentativo di non accogliere Dio e il Cristo che ci parla in suo nome è sempre stato presente. Anche oggi. Quante volte, in questi ultimi anni, abbiamo sentito parlare del Crocifisso come di qualcosa di ingombrante, di condizionante, di costringente.

Quasi una presenza minacciosa... quindi da rimuovere. Qualcuno che fa paura, col suo semplice esserci, in quel modo, in quel posto. Meglio una parete bianca, insomma, ma senza quel simbolo così controverso che fa pensare, che parla anche con il suo silenzio. Troppo.

È sempre stata doppia la percezione di quel Crocifisso: per i credenti un simbolo religioso di fede, per molti non credenti, di buona volontà e rispettosi degli altri, un simbolo culturale, una semplicissima icona della donazione totale, della non violenza, dell’amore alla verità, della fedeltà ai propri valori, della vicinanza ai deboli, ai poveri, agli indifesi. Di tutte le età, di tutte le culture.

In una parola: un simbolo dell’amore di Dio per l’uomo, e nello stesso tempo un simbolo dell’Uomo-Dio, cioè di Gesù il Cristo, per l’uomo, per tutto l’uomo, per ogni uomo.

Il simbolo di un Amore così grande da lasciarsi crocifiggere. Crocifisso sì ma con le braccia aperte per indicare la volontà non di maledire ma di accogliere.

Non di escludere, ma di abbracciare tutti, specialmente i più deboli e i calpestati dalla storia. Non di condannare, ma di perdonare, anche i suoi crocifissori, di tutti i tempi.

Chi può aver paura dell’Uomo Crocifisso? A chi può far paura? Perché questa insistenza a volerne rimuovere la presenza? Benedetto XVI in un suo discorso ha detto:

"Non è il potere che redime, ma l’amore! Questo è il segno di Dio: Egli stesso è amore... Tutte le ideologie del potere si giustificano così, giustificano la distruzione di ciò che si opporrebbe al progresso e alla liberazione dell’umanità. Noi soffriamo per la pazienza di Dio. E nondimeno abbiamo tutti bisogno della sua pazienza. Il Dio, che è divenuto agnello, ci dice che il mondo viene salvato dal Crocifisso e non dai crocifissori. Il mondo è redento dalla pazienza di Dio e distrutto dall’impazienza degli uomini!”.

L’Uomo Crocifisso fa e farà sempre paura

a tutti gli adoratori del dio potere,
di tutti i tempi e di tutte le culture.
Farà sempre paura
a tutti i crocifissori dei poveri,
ai violentatori delle coscienze altrui,
ai manipolatori di falsi ideali,
ai persuasori occulti di perversione e di sfruttamento dei bambini e dei giovani,
ai venditori di ideologie consumistiche,
ai calpestatori dei deboli e degli indifesi,
ai fondamentalisti che uccidono innocenti in nome di un certo loro Dio,
ai malati di ideologie indifferenti a tutto ciò che è trascendente,
agli edonisti di tutte le culture e razze,
ai distruttori dell’ambiente per fini egoistici,
ai cultori della legge del più forte,
a quelli che vivono come se la legge non fosse uguale per tutti...

A tutti questi adoratori del potere dalle mille facce il messaggio dell’Uomo Crocifisso dà e darà sempre fastidio. Non sarebbe meglio rimuoverlo?

                                                                                           Mario SCUDU sdb
                                                                                                   


“Dio, in Cristo, è povero facendosi uomo per noi, accogliendo in sé la sofferenza degli altri: egli soffrirà sino alla fine dei tempi i nostri dolori” (San Massimo il Confessore).


“Dio si fa impotente e debole nel mondo ed è così, e solo così, che rimane con noi e ci aiuta”
                                                                                                  
(Dietrich Bonhoeffer).

Un’antica preghiera

Gesù Crocifisso!
Sempre Ti porto con me,
a tutto Ti preferisco.
Quando cado,
Tu mi risollevi.
Quando piango,
Tu mi consoli.
Quando soffro,
Tu mi guarisci.
Quando Ti chiamo,
Tu mi rispondi.
Tu sei la luce che mi illumina,
il sole che mi scalda.


IMMAGINE:
1 L’autore della Crocifissione è Rogier van der Weyden (Tournai 1399 - Bruxelles 1464) è un pittore fiammingo, allievo di Robert Campin. Fu pittore ufficiale della città di Bruxelles e della Casa d’Este. Rogier fu uno dei primi pittori che usarono il supporto della tela a nord delle Alpi. Ebbe una grande influenza sui pittori del suo te

                                                                                 



      RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2010 - 3
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