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   ATTUALITA' GIOVANI: con la Comuinità di Taizè:
   A ROTTERDAM DA TUTTA EUROPA

Rotterdam, Olanda. Luogo di nascita di Erasmo, la città con il più grande porto d’Europa, che nel 2009 è stata nominata capitale europea della gioventù, ospiterà dal 28 dicembre 2010 al 1º gennaio 2011 la Comunità ecumenica di Taizé per il suo consueto incontro europeo dei giovani, il “pellegrinaggio di fiducia sulla terra”.

A raccontarlo è il Vescovo di Rotterdam, Mons. Adrianus Herman van Luyn, salesiano, che abbiamo incontrato nella sacrestia della basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco in occasione della festa di San Giovanni Bosco il 31 gennaio scorso. «Sono proprio felice di dare questa notizia – è il primo commento di Mons. Van Luyn – anche perché la richiesta è venuta congiuntamente dalla Conferenza Episcopale Cattolica dei Paesi Bassi, dal PKN (Protestante Kerk Nederlands, la principale chiesa protestante dei Paesi Bassi), che insieme hanno chiesto di ospitare questo incontro, segnale forte di una grande intesa delle chiese maggiori d’Olanda.

Ci aspetta quindi un anno molto intenso di pastorale giovanile perché dovremo prepararci ad accogliere i giovani in una città simbolo dello sviluppo economico, del benessere e che rappresenta la parte più industrializzata del paese. Una città multiculturale in cui convivono 170 nazionalità diverse ed alla quale dimostreremo che è ancora possibile raccogliere i giovani sulle vere domande della vita, sul senso della vita, su una prospettiva umana e umanizzante. Noi sappiamo che l’unica risposta a queste domande viene dal Vangelo, così come ha anche detto il nostro Rettor Maggiore, don Pasqual Chávez Villanueva, affermando come “la globalizzazione, il secolarismo, il pluralismo, il relativismo segnano lo scenario in cui oggi deve risuonare la buona novella, che dà all’uomo luce e speranza”.

Per questo è molto importante questo pellegrinaggio della comunità di Taizè».

E come presentare in modo comprensibile e credibile soprattutto ai giovani questo programma evangelico che va tanto controcorrente rispetto alle tendenze moderne?

– Nella nostra Diocesi di Rotterdam in cui vivono 3 milioni e mezzo di abitanti abbiamo cercato di concretizzare questo progetto con un programma che si fonda su tre parole: spiritualità, solidarietà e sobrietà. Di spiritualità, ossia l’esperienza personale del rapporto con Dio, abbiamo tutti bisogno. Dappertutto nel continente europeo si aspira disperatamente a una nuova interiorità, si cercano nuove forme di comunione spirituale.

Vita interiore e condivisione spirituale necessitano di educazione e formazione, affinché le singole persone acquisiscano un rapporto personale di fiducia e di abbandono in Dio amore. La solidarietà è strettamente legata alla spiritualità, poiché le due dimensioni di spiritualità e solidarietà sono le due facce inseparabili dell’unico necessario: l’amore verso Dio e l’amore verso il prossimo.

Una condizione preliminare per un’autentica spiritualità e solidarietà, è la sobrietà, ossia prendere distanza dal consumismo, edonismo e materialismo moderni, temperando le proprie esigenze e aspirazioni e concentrando l’attenzione sulla responsabilità propria verso Dio e verso il prossimo, particolarmente verso i giovani, quelli che vivono in condizioni di povertà ed esclusione, e verso le generazioni future che rischiamo di privare delle necessarie risorse della natura.

Lei come presidente della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea) ha più volte sollecitato il governo d’Europa sulle problematiche che più affliggono il continente.

– Il nostro compito è di monitorare lo sviluppo delle Istituzioni sulla base della dottrina sociale della Chiesa, quindi prima di tutto la dignità inalienabile della persona umana non solo come singolo ma anche come società e del bene comune che ne è una diretta conseguenza.

Noi quindi dialoghiamo con la commissione europea, con il Parlamento su diversi temi, dalle questioni di etica della difesa della vita umana a quelle della giustizia sociale, dall’immigrazione, all’ambiente, alle politiche sociali, la pace, l’aiuto ai paesi in via di sviluppo, il disarmo nucleare, un tema di stretta attualità verso cui sollecitiamo i governi a rendersi conto dell’effettiva necessità di una condivisa azione in questa direzione.

– I giovani possono essere protagonisti della costruzione di questa Europa?

– Come famiglia salesiana così come Don Bosco sentiamo oggi forte la supplica dei giovani d’Europa in cerca di orientamento, di un cammino, di una destinazione. A loro siamo chiamati ad annunziare la parola del Signore attraverso il carisma salesiano, di cui l’Europa, secolarizzata, individualista e materialista ha grande bisogno.
                                                                                        
 Maurizio Versaci


IMMAGINI:
1 Mons. Van Luyn con il Rettore della nostra Basilica don Franco Lotto e don enzo Baccini, direttore della Comunità San Francesco di Sales a Valdocco - Foto di Maurizio Versaci


       RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2010 - 3  
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