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   ATTUALITA' GIOVANILE:
   I SOGNI E LE DELUSIONI DI UNA SEDICENNE


Jasmine è una splendida ragazza di sedici anni. Il suo nome ha un vago sapore di esotico e di misterioso, mentre in realtà si tratta di una italiana purosangue di solida famiglia borghese e piemontese.

Figlia unica, è assediata dalle attenzioni di mamma, papà e nonna paterna, con contorno di badante e colf a tempo pieno, che si sono suddivisi i compiti di educarla nel solco della tradizione familiare: la nonna nella religione, il padre nell’arte del successo economico nella vita e la mamma la guida per mano nei meandri del bon-ton dell’esclusiva ed escludente alta borghesia sabauda. Nonostante la sua bellezza, la sua intelligenza ed il suo eccellere nel tennis e nel nuoto, la ragazza si sente frustrata e triste. Perché? Perché, come i giovani di ogni tempo, vorrebbe vivere in pienezza i suoi sogni nell’ottica del tutto e subito.

Invece la famiglia, la scuola, i preti e le suore continuano a ripeterle a raffica tutta una lunga serie di divieti: no ad innamorarsi; no ad uscire con i suoi coetanei; no a realizzare i suoi progetti etichettati infantili; no a truccarsi; no a decidere autonomamente se credere o meno; no a vestirsi secondo i suoi gusti; no a fare tardi la sera...

Gli adulti proprio non li capisce. A parole vogliono educarla, ma con i loro comportamenti la deludono profondamente innestando in lei reazioni di rigetto. La nonna le sembra piena di contraddizioni. Cooperatrice salesiana, di messa quotidiana, inappuntabile nell’osservanza del precetto festivo, nonostante questo, è razzista nei suoi pregiudizi, indisponente nel relazionarsi con le persone di servizio, parsimoniosa tanto da sfiorare l’avarizia. Questo la rende poco credibile nel suo tentativo di trasmetterle l’amore di Dio e del prossimo.

Se questa è la fede... a che mi serve?

Che senso ha tutto questo? I dubbi a riguardo della religione aumentano se Jasmine si ferma un attimo a prendere in considerazione l’atteggiamento educativo delle suore e del prete della sua scuola “cattolica”. Hanno sempre sulle labbra termini bellissimi che incarnano un po’ i suoi ideali, peccato che rimangano termini astratti avulsi da una condotta concreta. Troppe ipocrisie, gelosie, dogmatismi, contro testimonianze, falsità... Ed allora che senso ha il tutto? Se questa è la fede, meglio farne a meno. Anche il padre lascia perplessa l’adolescente in cerca di modelli esistenziali. Avvocato di fama, iperattivo sul lavoro e completamente assente in famiglia. Secondo lui, la figlia ha tutto quello che le serve per sentirsi felice: scuola di gran nome, circoli sportivi esclusivi, viaggi in tutto il mondo... Deve solo chiedere e tutto le viene dato.

Deve preoccuparsi di studiare e di non avere grilli per la testa. Lui la circonda di “roba” concreta, spendibile al tavolo della vita e non di favole o smancerie sentimentali. Non gli passa per l’anticamera del cervello che sua figlia ha bisogno della sua presenza di padre e non del suo portafoglio, di educazione alla tenerezza e non di cinismo esistenziale. Che senso ha avere un padre così, anaffettivo ed interessato solo ad accumulare beni?

Ho bisogno di affetto!

Resta quella povera sfigata della mamma narcisista ed autoreferenziale. Secca come un’acciuga alla perenne ricerca di un qualcosa che attenui le sue paure. Elegantissima, presenzialista nel jet-set torinese, fanatica seguace di tutte le diete vegetariane, piena di protesi, botulino e silicone, schiava della sua immagine.

È tutt’altro che un punto di riferimento educativo. Abortista, ma non mangia carne per solidarietà contro i poveri animali macellati; non indossa pellicce perché animalista ma non disdegna i diamanti che grondano sfruttamento ed ingiustizia umana.

È di sinistra, ma vuole essere servita a puntino ed è solita rivolgere tutte le sue attenzioni più a Tigre, magnifico gatto persiano, che alla figlia. Non ha tempo per riceverne gli sfoghi e le confidenze, mai un gesto affettuoso, mai una carezza, mai un bacetto di buonanotte.

Una siffatta famiglia è meglio rimpiazzarla con il gruppo degli amici: così aperto, solidale, complice e libertario. Lentamente nella mente di Jasmine si fa strada la convinzione che la religione della nonna, del prete e delle suore, che l’efficientismo pragmatico del padre e l’inconsistenza esistenziale materna non meritino di essere seguiti, ma evitati se vuole essere libera e felice.

E così lentamente, giorno dopo giorno, la ragazza si convince che tutto quello che sa di fede, di famiglia e di valori appartiene ad un mondo che non deve essere il suo... Tutto questo non può essere solo definito nichilismo da parte degli adulti!

                                                                                                     Ermete Tessore sdb   


IMMAGINI:
1 Sedici anni: età di domande e di interrogativi.


       RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2010 - 4  
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