"Ho
un solo figlio, ha 15 anni. Non mi dà grossi problemi,
va bene a scuola, è abbastanza educato, mi racconta qualcosa
di sé, basta che non parliamo di fede, di Chiesa, di Messa
e quantaltro: argomenti tabù! Io sono catechista
e la mia famiglia ha una bella tradizione religiosa. Non siamo
bigotti, ma crediamo nel Vangelo e cerchiamo di viverne il messaggio.
Non può immaginare quanta sofferenza io provi
ogni volta che tento di invitarlo con me o di spronarlo ad andare
in oratorio dove ci sono altri ragazzi (purtroppo non molti e
purtroppo non simpatici) come lui.
La Messa per
lui è una noia infinita, le preghiere sono parole
senza senso, e la gente che va in Chiesa gente che non ha carattere
e si lascia abbindolare dai preti.
Inoltre, ciò che mi fa arrabbiare, è che né
il prete né gli animatori tentano in qualche modo di conquistarlo,
e la Messa dei ragazzi è senza entusiasmo e non invoglia
tanto la partecipazione.
Mi dispiace che non
possa gustare la gioia di avere un amico come Gesù accanto
a sé. Vorrei che si fidasse e mi ascoltasse anche senza
provare chissà quali emozioni, ma non succede e non mi
piace costringerlo!... Che fare?"
Che fare?...
Se non temessi di turbare qualcuno
direi che non mi preoccupa il fatto che suo figlio non vada a
Messa, o meglio: non è la prima preoccupazione. Infatti
mi preoccupa di più che in oratorio non ci sia un clima
accattivante, non ci siano animatori che vanno a cercare i ragazzi,
non ci sia un ambiente convincente. Anni fa, lavorando per la
rivista Primavera, ho avuto modo di intervistare un disk jockey
famoso. Ad un certo punto ha sentito il bisogno di dirmi: Anchio
vado in chiesa sai? e io gli ho risposto Beh, buon
per te! e lui ha continuato: Però ci vado
quando non cè nessuno, perché la Messa, per
me, è la cosa più triste che ci sia. Purtroppo
non ho avuto il coraggio di dirgli Ma non è vero...
perché mi sono venute in mente quasi delle fotografie
di messe davvero molto tristi...
Che fare? Penso sia molto importante
avere chiaro lobiettivo, che, per me, è che suo
figlio possa incontrare Gesù, lasciarsi avvolgere dal
suo amore e riconoscerlo importante e indispensabile per una
vita vera! Credo che la Messa, a quel punto nascerà come
bisogno. Se invece non scatta lincontro, se anche andasse
a Messa per far contenta sua mamma, sarebbe solamente un gesto
esteriore.
Cosa farebbe Gesù? È
una domanda che mi piace fare e farmi spesso. Gesù partirebbe
da suo figlio! Zaccheo scendi!... Matteo seguimi!... Pietro
vieni!... partirebbe dallincontro. Costruire una
relazione profonda, bella, piena di amore fatto percepire (come
suggerisce Don Bosco). Fare in modo che i giovani possano dire
se Dio mi ama così... mi ama davvero tanto! Quindi testimoniare
il proprio incontro con Gesù, fare in modo che Gesù
faccia davvero la differenza nella nostra vita fino a spingere
qualcuno a chiederci: ma qual è il tuo segreto?
Qual è il segreto della
tua serenità, della tua pazienza, della tua vita così
... contagiosa? Poter rispondere Il mio segreto è
Gesù è certamente una bella testimonianza!
Poi però cè ancora un passaggio importante:
che loratorio, la comunità cristiana possa dire,
soprattutto ai giovani: Vieni e vedi; vieni in oratorio
e ti divertirai, vieni alla Messa dei giovani e ti troverai a
tuo agio, sarà una bella esperienza. Ma questo, ovviamente,
non dipende da suo figlio, e neppure da lei...
Ultima idea... che fare? Preghi
per suo figlio, gli dia la sua voce, le sue mani alzate, le sue
ginocchia piegate... Anchio mi unisco alla sua preghiera.
Sono certa che Dio ci ascolterà.
Manuela Robazza
IMMAGINE:
Come far gustare la gioia
dellincontro con il Signore ai giovani, oggi?