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        ATTUALITA' GIOVANILE:
        NUOVE TECNOLOGIE? SI', GRAZIE!
     MA SEMPRE CON MAMMA E PAPA

Si avvicina Natale e chi dei nostri bambini scrive ancora la lette-rina a Gesù Bambino (speriamo
siano tanti!), tra i «desiderata» sicuramente elencherà l’ultimo telefonino di nuova generazione (quelli con la “tastiera” per scrivere meglio i messaggi), i-pod, i-pad, e-book, wii, nintendo ds, play-station, videogiochi... Sì, perché le nuove tecnologie oramai non riguardano soltanto gli adolescenti, ma – genitori volenti o nolenti – interessano anche i più piccoli, precocemente circondati, appunto, da computer, videogiochi e cellulari, che sin dai primi anni di vita consentono nuovi modi di comunicare, di divertirsi e di apprendere.

Se in famiglia non c’è un papà e una mamma informatici di mestiere o «appassionati di computer», come si fa a districarsi nella scelta giusta del videogioco adatto all’età per contenuti e messaggi? Sul tema sono stati versati fiumi di inchiostro e le opinioni degli educatori sono discordi per lo spauracchio dei mostri (leggi: pedofili) in agguato nella rete e per la presunta minaccia di questi nuovi strumenti per la salute fisica e mentale di chi è in crescita.

Alcuni genitori non permettono ai figli di avvicinarsi a cellulari e videogiochi (ma sono così sicuri che i video-giochi o il nitendo non saltino fuori a scuola od a casa degli amichetti?). Altri, invece, lasciano per ore i “pargoli” davanti al video (televisione, pc, wii), perché a conti fatti que-
sti costano meno di una baby-sitter...

Noi siamo dell’idea che, come in tutte le cose, si possa trovare un equilibrio e che scelte educative troppo rigide o all’opposto, troppo remissive siano controproducenti... Molti dubbi e ansie sui rischi collegati all’uso delle nuove tecnologie nascono dalla poca conoscenza e talvolta dai mass media che mettono – giustamente – in guardia dalle numerose potenzialità diseducative, legate al cattivo uso di internet e videogiochi.

Tuttavia la paura dei genitori rischia di negare ai bambini la possibilità di esplorare nuovi modi allegri e multisensoriali per imparare il linguaggio di un futuro che... è già qui. Il problema, piuttosto, è quello di informarsi su come non finire intrappolati nella rete delle nuove tecnologie, ma come dominarle per arricchire le conoscenze dei nostri figli e perché no, anche quelle di noi genitori nati e cresciuti nell’èra ormai “quaternaria” della macchina da scrivere...

Allora, cosa devono fare, ad esempio, la zia o la nonna che vogliono accontentare il nipotino che ha chiesto a Gesù Bambino il videogioco xy e desiderano essere sicure di non regalare un oggetto “nocivo”?

“Un modo per valutare la serietà dei contenuti proposti nei videogiochi c’è – spiega Marco Mazzaglia, 36 anni, informatico torinese, con un passato di educatore in Azione Cattolica, IT Manager di un’azienda leader nella creazione di videogames –. È un marchio, chiamato Pegi, ed è il tentativo dei produttori di videogiochi per aiutare i genitori nella scelta dei games per i figli e per dare ai consumatori di intrattenimento digitale un indice rapido delle caratteristiche dei diversi titoli. È un marchio presente nelle confezioni dei videogiochi: indica la fascia di età a cui è rivolto il gioco e i suoi contenuti.

L’età è apposta sulla copertina del gioco (da 3 anni in su, oltre i 7, oltre i 12, oltre i 16 e da 18 in su) ed è la garanzia per impedire che certi titoli finiscano nelle mani dei più piccoli”. Dunque, la prima cosa da chiedere al negoziante o da controllare nello scaffale informatico dell’ipermarket è la presenza dell’etichetta «PEGI» nella custodia del gioco. Il marchio è un’iniziativa dell’Isfe, l’associazione dei produttori di software europei, adottata dai distributori di 16 Paesi europei, compresa l’Italia.
“È ovvio, poi, che l’etichetta PEGI non basta – conclude Mazzaglia –. Ai genitori consiglio sempre di «videogiocare» insieme ai figli, perché anche il videogioco può essere un’occasione per comunicare e divertirsi insieme in modo sano”.

Dunque, nuove tecnologie sì, ma a piccole dosi e mai senza mamma e papà.

                                                                                                      Marina Lomunno 


IMMAGINI:
1 La tecnologia offre ai bambini la possibilità di “esplorare” il mondo in modo allegro e multisensoriale. © Photoxpress.com - Foto Leah-Anne Thompson


      RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2010 - 8  
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