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PROBLEMI
EDUCATIVI ................................................................ Lettere a Suor Manu MI PRENDONO IN GIRO
"Cara suor Manu,
mia figlia, prima
media, ha un problema che in un primo tempo ho creduto di non
assecondare troppo, con la scusa che a quelletà
sono cose che capitano.
Ora però
sono un po preoccupata: da un po di tempo è
meno serena del solito e sente particolarmente pesante la vita
scolastica. Motivo: Mi prendono in giro dice. È
una ragazzina posata, studiosa, gentile con tutti, perché
dovrebbero prenderla in giro? Io so dirle solo Non badarci,
non è vero, ma forse devo prenderla un po
più sul serio?...
"
Forse è un passaggio obbligatorio,
ma anchio ricordo un periodo della mia preadolescenza in
cui qualcuno mi prendeva in giro. Quando una ragazza arriva ad
avere il coraggio di parlarne con la mamma, è certamente
molto avvantaggiata. Credo anche sia importante non dimostrarsi
troppo preoccupati come adulti, perché i ragazzi hanno
bisogno di sdrammatizzare innanzi tutto lesperienza che
rischia di essere percepita come tragedia. Non drammatizzare
dunque, ma neppure sottovalutare o peggio ancora banalizzare:
per loro è un problema!
Dialogando proverei ad aiutarla a comprendere che chi prende
in giro, in fondo, ha bisogno di nascondere un suo problema,
una sua insicurezza, come se ridendo degli altri tentassero di
impedire che altri ridano di sé. Pensando questo forse
si riesce a non lasciarsi ferire dalle prese in giro, anche se
non è possibile eliminarle.
Inoltre spesso le persone prese in giro sono speciali, quelle
che hanno risorse molto grandi, ma troppo profonde perché
tutti possano apprezzarle e credo sia una bellissima avventura
educativa aiutare i ragazzi a trasformare le ferite in feritoie,
a riconoscere con gioia che le cose per cui qualcuno li prende
in giro sono in realtà anche delle grandi risorse: la
sensibilità, la timidezza. sono anche una forza!
Ogni giorno, un contadino portava lacqua dalla sorgente
al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa del
suo asino. Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante
il viaggio, perdeva acqua. Laltra, nuova e perfetta, conservava
tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia. Lanfora
vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più
che lanfora nuova non perdeva loccasione di prendere
in giro la compagna: Non perdo neanche una stilla dacqua,
io! Tu invece tutta così screpolata.... Un mattino,
la vecchia anfora si confidò con il padrone: Lo
sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e
soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza
vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite, lasciami perdere.
Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse allanfora
screpolata e le disse: Guarda il bordo della strada.
Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori! rispose
lanfora. Hai visto? E tutto questo solo grazie a
te disse il padrone. Sei tu che ogni giorno innaffi
il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di
fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza
volerlo, tu li innaffi ogni giorno. E la vecchia anfora
si sentì morire di gioia.
In ogni giovane, anche il più disgraziato, cè
un punto accessibile al bene!. Lo diceva Don Bosco e ne
sono molto convinta. Aiutiamo i ragazzi a riconoscere il valore
che sono, aiutiamoli a perdonare chi li prende in giro, perché
certamente ha più problemi di loro e magari aiutiamoli
anche a stare accanto ad altri che, come loro o forse più
di loro, vengono presi in giro e non hanno amici che li comprendano.
Quello delle prese in giro forse è un passaggio obbligato,
ma certamente solo un passaggio: passa, e quando passa restano
i fiori sul bordo della strada.
Manuela Robazza
suormanu.rivista@ausiliatrice.net
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