Ha
150 anni il famoso sogno di don Bosco, detto delle due colonne,
e immortalato dal pittore Mario Barberis nella Basilica di Maria
Ausiliatrice. Famoso ma anche importante perché ci mostra
l'apprensione di Don Bosco per le difficoltà della Chiesa
Cattolica in quegli anni e negli anni avvenire (il sogno infatti
ha anche una certa valenza profetica, perché sembra riferirsi
alle vicende del Concilio Vaticano I, di otto anni dopo!) e nello
stesso tempo due dei punti fermi della spiritualità del
Santo dei giovani: Gesù Cristo presente nell'Eucaristia
e Maria SS. Immacolata.
La spiritualità di Don Bosco era fortemente cristologica:
anche per lui, come per tutti i Santi, il riferimento centrale
era Gesù Cristo, Figlio di Dio e Figlio di Maria, presente
realmente nel suo dono supremo dell'Eucaristia. Diceva: "Gesù
Cristo sarà sempre nostro maestro, nostra guida, nostro
modello
e alla fine sarà nostro giudice". Per
lui il Cristo era la sorgente di ogni santità e l'Eucaristia
la fonte di ogni grazia. Per questo motivo egli raccomandava
la visita in chiesa e soprattutto la comunione frequente: il
Pane eucaristico era visto da Don Bosco come il pane dei forti,
da ricevere spesso per essere forti e affrontare così
le difficoltà della vita spirituale. Così diceva
ai suoi ragazzi.
Nella vita di Don Bosco è fortemente presente anche Maria
di Nazaret, fin dai primi anni di vita, grazie all'educazione
datagli da Mamma Margherita. Su di lei Don Bosco diceva ai ragazzi:
"Maria Ss. ci ha sempre fatto da Madre
. Un sostegno
grande per voi, un'arma potente contro le insidie del demonio
l'avete, o cari giovani, nella devozione a Maria Santissima".
"Maria ci assicura che se saremo suoi devoti, ci annovererà
tra i suoi figli, ci coprirà col suo manto, ci colmerà
di benedizioni in questo mondo per ottenerci poi il Paradiso".
Don Bosco raccomandò prima il titolo di Immacolata, poi
con quello di Ausiliatrice (costruzione della Basilica omonima
a Valdocco negli anni 1864-1867), per cui nella Chiesa è
conosciuto anche come apostolo di Maria Ausiliatrice.
C'è il terzo elemento nel quadro: il papa. Don Bosco non
fu un battitore libero e indipendente. Tutta la sua opera per
i giovani, la formazione spirituale che dava loro, era all'interno
di tutto ciò che la Chiesa Cattolica credeva e predicava.
Si sentiva parte della Chiesa Cattolica, che difese con tutti
i mezzi. La sua ecclesiologia comunque si concentrava particolarmente
sulla figura del papa in generale e su Pio IX (1846-1878) suo
grande amico e sostenitore. Egli "voleva che i suoi figli
reputassero qual legge e qual dolce comando ogni avviso, ogni
consiglio, ogni desiderio del Vicario di Cristo". Diceva
anche "Quando il Papa è contento di noi, lo è
pure Iddio".
Un sogno ed un quadro che possiamo chiamare un po' autobiografico,
perché ci mostra alcuni elementi fondamentali della spiritualità
di don Bosco.
Mario
Scudu sdb
"Confidate
ogni cosa su Gesù Eucaristico e Maria Ausiliatrice, e
vedrete cosa sono i miracoli".
"Maria Ausiliatrice ha ottenuto ed otterrà sempre
grazie particolari, anche straordinarie e miracolose, per coloro
che concorrono a dare cristiana educazione alla pericolante gioventù
colle opere, col consiglio, col buon esempio o semplicemente
con la preghiera".
"Amiamoli i Romani Pontefici, e non facciamo distinzione
del tempo e del luogo in cui parlano; quando ci danno un consiglio
e più ancora quando manifestano un desiderio, questo sia
per noi un comando". (MB 5,573). "Il mio sistema è
quello di professare la dottrina cattolica e seguire ogni detto,
ogni consiglio, ogni desiderio del Sommo Pontefice" (MB
15,251).