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         ATTUALITA' GIOVANILE - PROBLEMI EDUCATIVI .... :
        QUANDO I NOSTRI FIGLI SI INNAMORANO

Una mamma come tante scopre che il figlio diciannovenne si innamora di una ragazza più grande di lui: che fare? Dirgli tutta la sua contrarietà? Fare finta di niente? Cercare di allontanarlo dalla ragazza? Oppure parlarne con lui, cercare di capire e provare ad accettarlo così com'è nonostante tutto…

Essere madre è un "mestiere" difficile, da sempre!

Non parlo certo delle madri della pubblicità televisiva che sollevano consensi anche solo nel portare in tavola scatolette di carne sprofondate in una foresta di insalata, o cotolette surgelate, levigando i loro pupi con creme protettive, o volando nella notte su biscotti stellati come il cielo.
Parlo delle madri "vere"che quotidianamente si confrontano, si incontrano e si scontrano con i loro figli, come nel caso che sto per raccontare.
La mamma in questione si è trovata ad affrontare un qualcosa che sicuramente aveva messo in bilancio: l'innamoramento di suo figlio diciannovenne…ma l'imprevisto è che la ragazza che ha fatto nascere in lui questo sentimento è più grande di ben otto anni e totalmente diversa da ciò che lei, come madre, si sarebbe aspettata potesse piacere a suo figlio.
È un amore di cui il ragazzo non le ha mai parlato apertamente, che va avanti già da un po' di tempo e del quale si è resa conto solo perché è allenata ad osservare suo figlio ed a cogliere quei messaggi criptati che lui tende da sempre a lanciarle.
Non sono state dette vere e proprie bugie per giustificare uscite e assenze, ma la verità è stata…aggirata e discretamente velata. Il giovane, infatti non ha un carattere aperto, espansivo e bisogna cavargli le parole di bocca!
Inoltre la signora non può contare sulla collaborazione del marito poiché lui fa parte di quel numero di uomini (forse un po' troppo elevato) che io definisco presenze/assenze, che preferiscono non approfondire troppo per non doversi assumere delle responsabilità, fare delle scelte e magari diventare impopolari.
Lei invece sa con chiarezza che non riesce, non vuole e non deve continuare far finta di niente ed escludersi dal mondo affettivo di suo figlio.

Dialogo, sempre

L'elemento primario della sua "pedagogia materna" infatti è sempre stato il dialogo, poiché solo con questo mezzo si riesce a tenere vivo e significativo un rapporto d'amore, materno e non solo e a mostrare
concretamente attenzione per l'altro, anche se a volte è complicato trovare le parole giuste.
La nostra mamma in difficoltà ha però da sempre un punto di riferimento: Maria, la dolce ragazza di Nazareth che ha accettato di entrare a far parte del grande mistero divino diventando la madre di Gesù, ma che è anche stata colei che ha vissuto giorno dopo giorno le ansie, le paure , le difficoltà di una madre terrena, che ha accompagnato suo figlio dalla culla alla croce con la sua presenza, il suo sostegno, la sua capacità di accettazione ed il cui modello di maternità è attualissimo, sia nei grandi eventi della vita, sia nella quotidianità.
Quindi essendo per la mamma del diciannovenne di cui sopra prioritario mantenere in ogni circostanza "le porte aperte" ai bisogni di suo figlio come per dirgli "Ci sono sempre per te" ha deciso di affrontare apertamente l'argomento ed ha espresso il desiderio di conoscere la persona che in questo momento ha un posto così importante nel cuore del suo ragazzo, senza fare altre domande, come fosse scontato che lei era al corrente di questa storia d'amore.
In cuor suo ha temuto una chiusura, un rifiuto ed invece si è resa conto che suo figlio non aspettava altro e che prontamente ha afferrato la sua mano tesa, come quando era piccolo, e ha risposto positivamente ed organizzato l'incontro, in modo estremamente informale.

Oltre i piercing

Senza ipocrisie o buonismi la signora ammette che la giovane donna non l'ha entusiasmata, è rimasta abbastanza stupita della scelta del figlio e la notevole differenza di età la turba abbastanza.
Ha visto però suo figlio felice nel capire che, nonostante le preoccupazioni, sua madre era disposta a condividere con lui anche questo suo momento della vita. Lo ha visto più sereno, più aperto e persino più loquace….
Faticosamente lei ha evitato di esprimere giudizi, manifestare perplessità, avanzare dubbi: ha accettato questo amore di suo figlio proprio per l'amore che prova per lui.
Questa scelta le ha permesso di vigilare discretamente sulla situazione, di parlare con la ragazza, di conoscere quella parte più profonda di lei che non salta subito all'occhio, come invece avviene per i suoi tatuaggi o il piercing, e di cogliere la spiritualità che c'è in ogni essere umano, magari sommersa e celata dietro a maschere difensive.
Ora anche la madre è più serena: sa che suo figlio ha chiaramente colto il messaggio che lei gli ha inviato e cioè poter sempre e nonostante tutto contare su di lei.
Inutile pontificare sui nostri figli, sul loro futuro, anche se è vero che tendiamo a farlo, forse perchè ci pare normale desiderare per loro il meglio: difficile però sapere quale sia questo "meglio" e non confonderlo con proiezioni di nostri desideri che non siamo riusciti a realizzare in gioventù.
L' obiettivo di noi genitori dovrebbe essere sempre e solo quello di anteporre i nostri figli a noi stessi, i loro progetti alle nostre aspettative, i loro sogni alle nostre troppo concrete realtà e semplicemente (e proprio perché è semplice, non è facile) far loro sentire la nostra presenza, la nostra attenzione, la nostra capacità di accettarli come sono e non sognare al posto loro!

Francesca Zanetti


      RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2012 - 05  
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