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         ATTUALITA' GIOVANILE - PROBLEMI EDUCATIVI .... :
        BUONI O CATTIVI EDUCATORI?

L'educazione non consiste nell'osservare passivamente i danni educativi provocati dalla post-modernità e dall'uso improprio della cibernetica, ma necessita una reazione fatta di modelli di vita congrui e di padronanza della tecnologia.

È uscito, di recente, un libro della psichiatra francese Hirigoyen Marie-France che porta il titolo Abus de faiblesse et autres manipulations, edito da Lattès. L'autrice si ferma a studiare e ad analizzare certi condizionamenti del vivere moderno che educatori e genitori non possono ignorare se vogliono portare a termine, in modo adeguato, la loro missione educativa. I nostri giovani sono condizionati e bombardati dai mass media in modo continuo e scientifico. Se vengono lasciati soli, facilmente subiscono un sottile plagio psicologico cadendo vittime di manipolazioni affettive che possono rasentare l'abuso di incapace.

Le fragilità degli adolescenti di oggi

La seduzione dei messaggi e la sollecitudine nel rispondere a bisogni artificialmente indotti, trasformano i giovani in facili prede che una propaganda a tamburo battente priva di abilità critica indebolendone la capacità di organizzarsi la vita in modo autonomo. Il modello sociale attuale, che va per la maggiore, è intriso di esasperata concorrenza, di sfrenata corsa dietro il mito del successo ad ogni costo, di un consumismo facile e compulsivo. Inoltre la liberazione dei costumi ha allargato di molto i confini della libertà individuale, mettendo in discussione ogni limite ed ogni regola. Ma l'assenza del limite crea nei giovani grandi insicurezze dovute all'incapacità di rispondere alle attese, sempre esagerate al massimo, che la modernità induce. Di fronte alla richiesta di essere sempre più bravi, più forti, più intraprendenti, più eleganti, più belli gli adolescenti rimangono disorientati ed in crescenti difficoltà. Cercano di sfuggire a questa trappola rifugiandosi in un narcisismo nevrotico, per mascherare il loro intimo disagio generato dalla patologica ricerca di autostima e dalla crisi della propria immagine percepita. Recentemente il "Corriere della Sera" riportava la richiesta di una ragazzina italiana di otto anni alla nonna residente negli Stati Uniti: "Nonna mi porti il costume da bagno con il reggiseno imbottito di Victoria Secret's e il pezzo di sotto senza cuciture?". Questo a otto anni! Ma da quando le nostre bambine usano l'intimo rinforzato? Basta dare un attento sguardo ad un gruppo di adolescenti delle scuole medie inferiori per prendere atto di quanti reggiseno push up, di leggins push up, di sigarette fumate nevroticamente, di scollature abissali, di pantaloncini inguinali, di tacchi vertiginosi e di make up pesanti sia composto il loro look. Tutte queste cose non sono il frutto della libera scelta di ragazzine senza pudore, ma la manifestazione esterna della spinta sociale esercitata su di esse a dare, sempre più precocemente, segnali di femminilità accentuata. Questo modo di comportarsi è più una reazione acritica che un'azione liberamente scelta. I principali fattori che si intrecciano nel dare vita a tanti comportamenti adolescenziali, secondo il sessuologo Marco Rossi, sono tre; la precocità dello sviluppo; l'esasperato bisogno di piacere agli altri e di catturarne, a tutti i costi, l'attenzione; i modelli che ci sono in famiglia, sia da parte maschile che da parte femminile. Una adolescente che fin dalla prima infanzia ha giocato con bambole in assetto da baiadere, ha visto telenovelas mielose ed amorali, è stata accanto ad una madre tutta rifatta da pesanti lifting, non può non fare suoi i modelli comportamentali ricevuti.

Le soluzioni da attivare e quelle da evitare

Che cosa fare? Prendere una posizione troppo dura può ottenere l'effetto contrario. Quindi non proibire nulla, ma vigilare con intelligenza e flessibilità, sforzandosi di proporre progetti di vita alternativi altrettanto seducenti in termini di felicità e realizzazione personale. Le unghie laccate di una bambina di otto anni non devono far ridere per niente. A quella età un genitore normale deve avere la capacità di imporsi, anche perché non si tratta ancora di quella fascia di vita in cui il parere di un'amica conta più di quello dei genitori. Se questo non avviene, allora è la stessa capacità di educazione da parte dei genitori a risultare nulla e drammaticamente priva di senso. La cosa che maggiormente sconcerta è il panico e la paura che caratterizza troppi papà, mamme ed educatori vari. Incapaci di vivere valori positivi, cercano di reprimere con la forza della polizia o con lo spionaggio informatico. Negli USA furoreggia, da parte degli adulti, il ricorrere ai servizi di uKnowKids.com che permette, all'insaputa degli interessati, di monitorare i loro profili di Facebook e di Twitter, le loro attività cibernetiche, i loro contatti e, addirittura di leggere gli sms. Il software è in grado anche di segnalare le parolacce usate e di tradurre gli astrusi slangs giovanili in termini comprensibili agli adulti. Ma questa è un'attività di spionaggio che ha nessuna ricaduta in campo educativo. Non basta utilizzare TextPlus, applicazione per iPhone che permette di leggere in copia tutti i messaggi di testo che un adolescente invia (inclusi quelli mandati alla fidanzatina), per sentirsi educatori. Per esserlo veramente mamma e papà, nonni e nonne, insegnanti ed educatori devono stare al passo con i tempi. Solo così possono mettere in guardia i loro figli e figlie di diffidare dell'applicazione Skout che permette loro non solo di flirtare in rete, ma anche, allo stesso tempo, di cadere facilmente vittime di voraci "predatori della rete". Limitarsi ad invadere la privacy è inutile. Occorre trovare il tempo per guardare i propri figli direttamente negli occhi, non limitarsi a spiarli dal buco della serratura. Don Bosco ci insegna che prevenire è meglio che reprimere. La prevenzione migliore è quella di accompagnare i ragazzi nella vita e nel cyberspazio anche se questo richiede maturità, conoscenza , inventiva e, soprattutto, tanta santa furbizia di vita.

                                                                                                          Ermete TESSORE SDB


      RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2012 - 05  
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