GIOVANNI PAOLO II:
25 ANNI DI LIBERTA'
Il 16 ottobre, ricorre
lanniversario dellelezione di Giovanni Paolo II.
Da allora sono passati venticinque anni e la storia è
cambiata.
Quel 16 ottobre
del 1978, memoria di Santa Edvige duchessa di Slesia e Polonia,
madre di sette figli che raggiunse la santità fra le preoccupazioni
del governo della casa e una vedovanza provata, è, nella
memoria collettiva, il giorno in cui sul balcone di Piazza San
Pietro comparve un uomo venuto da lontano. Il suo era un mondo
immerso nella costrizione e la Chiesa che rappresentava era simbolo
della persecuzione subìta e della fedeltà. Della
Chiesa provata ma coraggiosa. Di una Chiesa che doveva mantenere
un profilo ordinario, feriale, quasi dimesso per non subire ulteriori
laceranti prove. Una Chiesa che nella santità di Santa
Edvige poteva facilmente ritrovarsi: la trasmissione della fede
era essenzialmente compito delle famiglie ed era proprio sulla
santità della famiglia che Giovanni Paolo II aveva approfondito
i suoi studi teologici.
Il 16 ottobre
fra la gloria dei santi, brilla anche la figura di Santa Margherita
Maria Alacoque. La mistica del Seicento che ha richiamato la
Chiesa alla centralità del mistero di Cristo e alla pienezza
del suo amore per luomo. Una centralità, quella
di Cristo, che il Papa fin dalla sua prima enciclica, Redemptor
hominis, non si è mai stancato di proclamare ad un mondo
sempre più ripiegato su se stesso. In un tempo in cui
lamore umano viene gridato su tutte le piazze e in tutte
le latitudini come unico movente del vivere, il Papa, fin dallinizio
del suo pontificato, non ha mai cessato di annunziare al mondo
che il fine delluomo è il cuore di Cristo, il suo
amore misericordioso e la sua bontà divina.
Infine, il
16 ottobre è il giorno in cui si ricorda il Beato Contardo
Ferrini, lo studioso del diritto che nella sua vita incentrata
sullEucaristia ha unito scienza, ricerca e santità,
indicando agli uomini del Novecento tormentato e sanguinoso,
la via del rispetto dei diritti delluomo perché
figlio di Dio, come unico cammino possibile per avvicinare i
popoli, spegnere i focolai di tensione e riconoscere a tutti
eguaglianza e dignità, perché senza leggi giuste
e sagge i popoli non possono vivere nella giustizia e dove non
vè giustizia non vi è neppure sviluppo e
luomo viene calpestato nei suoi diritti inalienabili.
Luomo, centro di una storia incamminata verso Dio, può
definirsi la sintesi del programma di un Pontificato che ha attraversato
la storia. In ogni occasione, Giovanni Paolo II ha proclamato
dinnanzi a tutte le sofferenze ed ingiustizie limmensa
dignità delluomo creato ad immagine di Dio.
Tre figure di santità che hanno accompagnato quel giorno
di venticinque anni fa, quando, dopo 455 anni veniva eletto al
soglio di Pietro un Papa non italiano e il primo Papa polacco.
Tre santi che hanno contribuito a formare il volto cristiano
dellEuropa per un Papa che ha guidato quella parte dellEuropa
a cui erano negati i suoi diritti verso i lidi della libertà
e che oggi con lardore di un giovane usa le sue ultime
energie per ricordare che lEuropa se è, non può
che essere cristiana.
Un cristianesimo vissuto dai popoli europei mediante un lungo
processo di inculturazione in cui i lineamenti di ogni popolo
sono stati assunti e trasformati dallannuncio evangelico
fino a far riconoscere tutti in alcuni elementi comuni che attraversano
le differenze culturali. Il Rosario è uno di questi. Dallisola
di Malta, cuore del Mediterraneo, fino ai boschi del Baltico,
il Rosario è lo strumento di preghiera semplice e popolare
che accomuna tutti i cattolici europei. Per non parlare poi della
devozione alla Madre di Dio che dalla bellissima Cipro fino alla
verde Irlanda per tutti i cristiani è premura materna
e sollecito aiuto.
Per questo, Giovanni
Paolo II ha voluto che fosse proprio il Rosario ad accompagnare
lanno che precedeva il compimento del suo Venticinquesimo
di Pontificato.
Un anno nel quale il Papa ha invitato a guardare a Maria non
con lo sguardo della devozione melensa, ma con lo spirito inquieto
delluomo contemporaneo che non solo è assetato di
libertà, ma che nella nostra stanca e annoiata civiltà
inizia a chiedersi che cosè la libertà e
a cosa serve questa libertà che lui è.
In questo anno del
Rosario, il Papa ha voluto indicare allinquietudine contemporanea
che la libertà ha un volto, quello di Dio e una sua realizzazione
umana, quella di Maria. È lei la donna della libertà compiuta
perché affidata a Dio. È lei la donna che si è
realizzata nel donarsi e il suo dono è stato completo,
totale, unico. Un dono esclusivo per Dio che, nel Suo infinito,
diventa dono per tutti, tanto da essere madre di ciascuno di
noi.
Giuseppe
Pelizza
IMMAGINE:
Giovanni Paolo II durante
uno dei suoi numerosi viaggi mentre solleva un bambino
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2003-9
VISITA Nr.