ECUMENISMO:
UN TESORO IN VASI DI
CRETA
L'annuncio
che Gesù Cristo è il Signore è la luce di
cui il cristiano è portatore. È un annuncio di
vita ad un mondo che sta smarrendo il senso della vita e della
storia, tutto preso dal fascino dellimmediato.
Il credente
invece ha sperimentato per Grazia la luce vera che illumina
ogni uomo e ha contemplato il suo splendore divino
(Gv 1,9 e 14); per questo può e deve testimoniarlo ad
una società che vive come se Dio non ci fosse. È
in Cristo che si riflette la gloria di Dio: volto da contemplare,
quindi, per quel desiderio di vedere Gesù
(Gv 12,21) che cè in ogni uomo.
Vedere Gesù,
nel tentativo di penetrare attraverso uno sguardo, un sorriso,
uninflessione del volto qualcosa del mistero indicibile
di Dio, un mistero di amore che si traduce per Dio in gloria,
e per luomo in vita come visione del divino
nel volto delluomo. Per questo, non possiamo prescindere
dal Cristo della storia, da lui che ha lavorato con mani duomo,
ha agito con volontà duomo, ha amato con cuore duomo,
e ci offre un volto duomo da contemplare, pronti a ritrovarlo
con la fede in quei volti dietro i quali si rivela oggi a chi
lo cerca.
Forse, in certi
volti segnati dalla violenza e dellabbrutimento è
difficile rintracciare il volto compassionevole di Gesù.
Ma in ogni crocifisso lo Spirito ci consente di scorgere i primi
riflessi del Risorto. Abbiamo bisogno, allora, che lo Spirito
ci sveli il mistero di questo volto, al quale possiamo arrivare
in pienezza solo lasciandoci guidare dallo Spirito della vita.
Sarà
Lui a farci ritrovare il volto di Cristo nei crocifissi della
vita, nei dannati della terra: i barboni delle stazioni ferroviarie,
i miserabili degli slums, le bambine prostitute negli harem dei
potenti o nelle periferie delle grandi città. Sempre volti
di Cristo sono quei volti spauriti di gente perduta, quegli sguardi
incattiviti di ragazzi che imbracciano il fucile per uccidere,
quei giovani che in nome dun paradiso speciale
per i terroristi ammazzano e si ammazzano...
Comè
tragico, o Padre, il volto del tuo Cristo di nuovo crocifisso
dal peccato degli uomini! A volte non reggiamo a tanta deformazione
e ci ribelliamo.
Ci rendiamo
conto di portare il tesoro della fede in vasi di terra, fragili
e precari, la cui forza di resistenza può venire solo
da te, Signore della vita e dellamore! Non farci scandalizzare
per nessuna miseria umana. Né la nostra né quella
di un mondo che ti cerca a tentoni, o forse non ti cerca neppure
più.
Consentici
di riscoprire i lineamenti del tuo Cristo in ogni smarrito della
terra, senza scandalizzarci delle deformazioni del peccato, ed
anzi di ricercarli quei lineamenti con pazienza per le vie della
preghiera e del silenzio, per i sentieri della carità
che si fa servizio. Lo Spirito Santo di Dio, che ha dato al volto
crocifisso di Cristo uno splendore indicibile di gloria, saprà
ben trovare la via della ricomposizione dellarmonia per
la Chiesa e per ogni uomo. Oggi ci è chiesto di portare
con pazienza i segni della morte perché la vita del Risorto
si manifesti nella nostra vita. Anche la pazienza dellattesa
e la speranza contro ogni speranza sono virtù ecumeniche!
Giuseppe Chiaretti
Segretario
CEI per lecumenismo
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2003-1
VISITA Nr.