CENTRO DOCUMENTAZIONE
MARIANA:
LAVORI IN RESTAURO
Il Centro Salesiano
di Documentazione Storica e Popolare Mariana custodisce una artistica
riproduzione di Gesù legato alla colonna per la flagellazione.
È un gruppo scolpito in legno decorato, alto un metro
circa, che rappresenta Gesù curvo, dal volto sofferente,
con le mani legate su di una colonna alta 60 cm circa.
Lespressione
viva del volto, la riproduzione anatomica perfetta delle membra,
fanno propendere a collocare lopera tra le sculture di
fine secolo XVIII.
Purtroppo non
conosciamo lautore. È un dono fatto a Don Pietro
Ceresa, per il Centro, del rev. Don Secondino Micca, Parroco
di Palera (frazione di Moncalieri) defunto nei primi anni novanta,
che lo aveva ereditato dal padre, avvocato cultore di antichità.
San Giovanni descrivendoci
nel Vangelo (cap. 19,1) il processo di Gesù ci dice che
Pilato, convinto dellinnocenza di Gesù, vuole liberarlo,
ma che di fronte allostinazione dei Giudei che preferiscono
libero Barabba, cede alle loro richieste: Allora Pilato
prese Gesù e lo fece flagellare.
Gli artisti
si sono sbizzarriti nel raffigurare la scena della flagellazione.
Alcuni, tra i quali il Tiziano,
rappresentano Gesù con le mani legate in alto sopra il
capo, ad una colonna imponente. Forse questa è la raffigurazione
che meglio risponde al vero. Anche gli studiosi della sacra Sindone
propendono per essa, perché dallanalisi delle piaghe,
impresse sul sacro telo, non si trovano sugli avambracci impronte
del flagello, che pure si trovano sui fianchi, sulle reni, sul
petto e sugli arti inferiori, con diverse inclinazioni.
Altri artisti,
come il Guercino, preferiscono raffigurare Gesù curvo
legato ad una colonna bassa. Si riferiscono tutti alla colonna
della flagellazione, di diaspro sanguigno, che si conserva nella
Basilica di Santa Prassede in Roma, vicino alla Cappella di Zenone,
splendente di mosaici bizantini. È una colonna alta 63
cm appena, portata a Roma nel 1223 dal Cardinale Giovanni Colonna,
da Gerusalemme, come reliquia alla quale si riteneva fosse stato
legato Gesù durante la flagellazione.
Anche il Bernini si riferisce
ad essa nel rappresentare un Angelo, posto sul ponte che conduce
a Castel SantAngelo, con in
braccio la colonna di Santa Prassede. Così pure il nostro
artista si è voluto riferire a quella colonna rappresentando
il Cristo che si trova nel Centro di Documentazione.
Lusura del tempo ha inciso
non poco sulla struttura lignea: profonde crepe si sono aperte
in diverse parti. Anche la tinteggiatura posteriore dellopera
risentiva del gusto del passato per cui si è reso necessario
un restauro totale di conservazione e di ripristino.
Per interessamento
della Circoscrizione VII della Città di Torino, allinterno
del progetto Adottiamo il Passato, labilità
tecnica degli artisti dellAssociazione Piemontese dei Restauratori
dArte (A.P.R.A.) ha provveduto a riportare lopera
al suo splendore primitivo.
Con lavoro
paziente da certosino sono state stuccate le non poche spaccature
lignee e completate le parti mancanti; è stata asportata
la patina del colore su tutta la struttura riportandola alla
tinta originale del legno.
Il risultato finale è
pregevole e ci riporta un Cristo dal volto espressivo e dai tratti
anatomici perfetti.
Altro capolavoro abilmente restaurato dallA.P.R.A. è
lAngelo in adorazione, (fig. 156) statua in legno colorato
di 35 u 55 cm, risalente a fine Ottocento.
Calato su sottile nuvoletta,
lAngelo vestito di tunica rosea, è inginocchiato,
con le mani giunte in atto di adorazione, il volto giovanile
e sorridente. Il restauro è consistito nel rafforzare
le parti lignee indebolite o mancanti, come le ali, e nel ripulire
e ravvivare i colori ed i tratti dorati.
Don
Mario Morra SDB
IMMAGINI:
1 Centro Documentazione
Mariana / Il Cristo alla colonna custodito nel Museo Mariano,
lautore non è noto, ma lopera sarebbe da collocarsi
alla fine del XVIII secolo.
2 Centro Documentazione Mariana
/ Angelo in adorazione di fine Ottocento, recentemente restaurato.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2005-10
VISITA Nr.