L'URNA DI DOMENICO
SAVIO
l 5 Aprile
2004, le Reliquie di San Domenico Savio sono rientrate nella
Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, dopo un primo giro
trionfante attraverso le Opere Salesiane dellItalia, racchiuse
nella artistica urna di bronzo e cristallo ideata e realizzata
dallo scultore
Mauro Baldessari.
Dopo le feste del mese di maggio riprenderanno ad entusiasmare
i giovani e le mamme dei luoghi natali di Domenico e del resto
dItalia. Quindi rientreranno definitivamente nella Basilica
di Maria Ausiliatrice e troveranno degna collocazione nella Cappella
a lui dedicata.
Mentre ammiriamo la nuova artistica
Urna, non vogliamo dimenticare lUrna, non meno artistica,
che ha racchiuso per 54 anni
le reliquie di Domenico Savio appena dichiarato Beato e poi Santo.
Attingiamo dallampia descrizione che ne fa la Rivista Il Salesiano
Coadiutore del maggio-giugno
1950.1
LUrna è stata ideata, con fine intendimento
artistico e con gran senso damore, dal noto capo darte,
Sig. Sebastiano
Concas,
nostro Confratello
e realizzata, sotto la sua direzione, dagli stipettai e scultori
di legno dellIstituto Professionale di San Benigno Canavese,
con la devota diligenza che ognuno bene può immaginare.
La finissima verniciatura e doratura, invece, è della
Ditta
artigiana A. Marino & Figli di Torino. È costruita su pianta a forma
rettangolare, stile Rinascimento: misura metri 0,90 u 0,45 di
lato, alta circa 0,65. Ha quattro facciate e poggia su quattro
piedi a S inclinati in dentro.
È un trionfo di ornato, festoncini simbolici e testine
dangeli, il tutto fuso in unarmonia elegante di linee
architettoniche con vero equilibrio di valori, scevra da deprecata
farragine e opprimente pesantezza, tanto che la grazia dellinsieme
attrae, delizia e riposa locchio. Losservatore ammirato
esclama: Bello, elegante, ricco gioiello: grazioso capolavoro
darte sacra!
I simboli
Ogni particolare dellornamentazione
ha un significato simbolico particolare in riferimento alla vita
ed alle virtù caratteristiche di Domenico Savio.
Nel centro della facciata anteriore campeggia una cartella
con la scritta: «Beatus Dominicus Savio» quasi a
raffigurare la personalità fisica del Savio; in corrispondenza
a questa, nel centro della facciata posteriore, in unidentica
cartella, si legge il motto-programma: «La morte ma non peccati», realizzato appieno nelleminente
santità raggiunta dal Savio e raffigurante la sua gigantesca
e serafica figura spirituale.
Nella facciata della testata di destra dellUrna campeggia
un ricco vaso con uva e spighe di
grano, simboleggiante la SS. Eucaristia, devozione basilare del
Savio; nella facciata di sinistra campeggia un altro ricco vaso
con rose e gigli a raffigurare la SS. Vergine Immacolata, altra
devozione basilare del Savio. Queste due devozioni, a guisa di
due poderose ali, innalzarono il Beato alle più sublimi
vette della santità, attraverso la pratica costante delle
eroiche sue virtù che si ammirano rappresentate in «otto
leggiadri festoncini di fiori», saggiamente distribuiti
e artisticamente eseguiti, disposti in un largo guscio architettonico
che recinge inferiormente lUrna a coronamento di un grande
ovolo architettonico in forte aggetto ornato a squama, poggiante
sui piedi, per cui il tutto dà solida base allUrna.
Gli otto festoni di fiori sono disposti tre nella facciata anteriore,
altri tre in quella posteriore e uno in ciascuna facciata laterale.
Nella facciata anteriore, da sinistra a destra, vi sono le margheritine,
che simboleggiano la semplicità dellanima, ed i
gigli, simbolo della purezza verginale, angelica che Domenico
riportò illibata a Dio; le palme indicano il trionfo e
la vittoria su se stesso, sul mondo e sul demonio.
Nella facciata posteriore, da sinistra a destra, troviamo le
viole mammole, simbolo dellumiltà; le rose, che
indicano la carità verso Dio e verso il prossimo, così
avvampante in Domenico, fino a farlo andare in estasi; lolivo
con frutti, che indica la serafica
sua pietà che lo faceva vivere tutto per Dio.
Nella facciata di sinistra, in un unico festoncino, lAlloro
(sempreverde), che simboleggia la costante perseveranza di Domenico
nel percorrere larduo cammino verso la Santità.
Nella facciata di destra la quercia, che indica la fortezza cristiana
attinta e nutrita dal Pane dei forti.
Siccome la pratica di queste virtù, corroborate dalle
due devozioni fondamentali, quella Eucaristica e quella Mariana,
portarono Domenico, nella sua breve vita, a produrre frutti copiosi
di bene, questi sono rappresentati da quattro festoni di
frutta varia i quali, partendo dai lati minori delle due cartelle
e girando sui quattro angoli dellUrna, vanno ad allacciarsi
ai manici dei vasi delle testate.
Questi quattro festoni scendono e si adagiano allangolo
sul grande guscio quasi ad attestare che siffatti copiosi frutti
di bene non sono duraturi, né in noi né negli altri,
se non poggiano sulla pratica delle cristiane virtù vissute
e sulla base angolare più solida e profonda della vera
umiltà e abbandono in Dio nellintima unione di Gesù
Eucaristico e della sua SS. Madre Maria.
Nella parte superiore ai quattro angoli, sotto il ricco cornicione
di coronamento dellUrna, trovano posto una «testina
dangiolo» per angolo, a dirci che il Savio è
un vero loro emulo, un angiolo in carne, e che loro ne custodiscono
ora i resti mortali.
Un coperchio a vasto guscio, rastremantesi verso il centro superiore,
ornato con semplici lagunari, due rosoncini e quattro costoloni
a volute e foglie agli spigoli, costituiscono la finale superiore
dellUrna.
Don Mario Morra
1 Da Il Salesiano Coadiutore,
maggio-giugno 1950.
IMMAGINI:
1-4 La prima Urna di San Domenico Savio ideata dal
Salesiano Coadiutore Sig. Sebastiano Concas
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2004-7
VISITA Nr.