CHE COSA ASPETTATE AD INCORONARMI?
Il 17 maggio 1903 (stiamo per entrare nel centenario) il  Quadro di Maria Ausiliatrice, durante il Congresso mondiale dei Cooperatori Salesiani, viene solennemente incoronato. Mentre il cardinale di Torino Agostino Richelmy, preceduto da Don Secondo Marchisio che reca le sacre corone, sale il palco fino all’altezza della figura della Madonna, la schola “canta dolcemente l’antifona Regina coeli laetare, Alleluia nel ritmo soavissimo del canto gregoriano. Tutti hanno lo sguardo fisso al Cardinale ed alla Immagine della Madonna. Molti piangono di tenerezza. Intanto dalla porta maggiore, la folla che gremisce la piazza, vede il Cardinale che ascende ad incoronare la Vergine, e scoppia in un grande applauso. Nel Santuario invece cresce il silenzio! L’Eminentissimo Delegato giunge alla sommità del palco, piega le ginocchia, prende con venerazione la prima corona e pronunciando con voce sonora e commossa la formula rituale l’impone sulla fronte del S. Bambino che siede sul braccio di Maria Ausiliatrice. È un momento di commozione indescrivibile!... L’Eminentissimo prende la seconda corona e ponendola sulla fronte di Maria Ausiliatrice, con voce ancor più forte e commossa, pronuncia frase a frase, la sacra formula, scoppiando infine in un grido di letizia e di pianto. Subito, grave e solenne, dalle tribune, dal Tempio e dalla piazza scoppia un irrefrenabile applauso... Dall’alto della cupola squillano le trombe annunzianti il compimento del rito solenne, e le campane del Santuario, cui fanno eco cento e cento altre della città, suonano a gloria; mentre dodici colombi lanciati dall’alto della cupola, si levano dapprima timidamente a volo, ma poi volgono rapidamente a sud, al mare, al Vaticano, per annunziare al Papa che, con tutta la grandiosità possibile, secondo il suo decreto, Maria SS. Ausiliatrice era stata fregiata di auree corone”.1
Subito dopo, il Card. Richelmy, alla presenza di una folla di fedeli stipati sulla piazza e nelle vie adiacenti, procede “di sua autorità” ad incoronare anche la bella statua dell’Ausiliatrice, posta su un palco davanti alla Basilica. E quando il Cardinale ed i Vescovi con il Clero rientrano in Basilica, dall’alto della cupola lo squillo di trombe si rinnova ed il coro, formato da più di cento cantori, intona l’antifona “Corona aurea super caput Eius... Finalmente risplende sul capo di Lei un’aurea corona...”.
Avremo occasione, durante il prossimo centenario, di ritornare su questo fausto avvenimento che onora Maria Ausiliatrice. Ora però è interessante conoscere come si è giunti alla decisione di incoronare Maria Ausiliatrice.
Don Secondo Marchisio, un salesiano di Castelnuovo, aveva ricevuto in dono da Don Bosco stesso una statuetta di Maria Ausiliatrice (vedi figura). Nel consegnargliela Don Bosco gli aveva detto: “Tu dovrai molto lavorare per Maria Ausiliatrice!”. Ora nell’autunno del 1902, Don Marchisio è responsabile del servizio liturgico nel Santuario, ed un pensiero lo occupa e lo preoccupa: che cosa fare di straordinario in onore di Maria Ausiliatrice, in occasione del Congresso Mondiale dei Cooperatori Salesiani in programma a Torino-Valdocco nella primavera del 1903? Una sera sente con certezza partire dalla statua una voce che gli dice: “Cosa aspettate ad incoronarmi?”. La voce si ripete una seconda ed una terza volta. Meravigliato ed impressionato, Don Marchisio riferisce l’accaduto a Don Rua che lo ascolta molto attentamente, lo calma e gli dice di non divulgare la cosa, ma di pregare secondo la sua intenzione.
Qualche tempo dopo, il Beato Don Rua in udienza dal Papa Leone XIII chiede l’autorizzazione a procedere alla Incoronazione del Quadro dell’Ausiliatrice nel Santuario di Torino, anche se non sono ancora passati i cento anni richiesti dalla consuetudine per questo solenne segno di distinzione. Il Papa aderisce immediatamente alla richiesta e vuole che l’incoronazione venga fatta “A suo nome”.
Così, per precisa indicazione della Madonna stessa, il 17 Maggio 1903, durante il Congresso Mondiale dei Cooperatori Salesiani, viene fatta l’incoronazione del quadro di Maria Ausiliatrice.
Al presente la storica statuetta è gelosamente custodita nel Centro di Documentazione Mariana. Essa è stata riportata a Valdocco dal salesiano Don Claudio Bolla, attualmente Direttore dell’Istituto di Monteortone, ed ultimo erede di essa, il 30 novembre 1985, come ringraziamento per una grande grazia ottenuta dalla Madonna.
                                                                                        Don Mario Morra SDB
1 Bollettino Salesiano, Giugno 1903.
IMMAGINE:
Statua di Maria Aus. che secondo la tradizione si rivolse a Don Secondo Marchisio, chiedendo di essere incoronata
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2002-5
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