SAN GIUSEPPE NEL MUSEO MARIANO
Non è certo possibile immaginare il Museo di Devozione Mariana senza la presenza di San Giuseppe. La Madonna non può sicuramente separarsi dal suo casto Sposo Giuseppe. Infatti San Giuseppe è presente, in modo discreto, secondo il suo stile silenzioso, in tanti modi: con statue, quadri e numerose immaginette, talvolta di non rilevante importanza, tal’altra invece di valore. Due presenze in particolare meritano di essere segnalate.
La prima è un quadro ad olio su tela, delle dimensioni di cm 35 u 45, raffigurante San Giuseppe dall’aspetto sereno e giovanile, anche se con barba brizzolata, con l’immancabile verga fiorita, che tiene delicatamente in braccio il Bambino Gesù, biondo, paffutello, dallo sguardo gioioso, con nella mano destra una semplice croce di legno. Il vestito di San Giuseppe è costituito dalla tunica verde scuro e dal manto di colore marrone, mentre Gesù Bambino è nudo con un abbondante perizoma bianco. L’insieme della raffigurazione ispira una grande serenità e devozione. La pittura è stata leggermente ritoccata in alcuni punti marginali, nel 1923. Nel retro si leggono chiare le iniziali dell’autore F. R. e la data 1870, che purtroppo non sono sufficienti a fornire ulteriori informazioni. Potrebbe essere uno dei bozzetti fatti eseguire da Don Bosco, in vista del grande quadro posto sull’altare di San Giuseppe nella Basilica di Maria Ausiliatrice, eseguito dal
Lorenzone proprio in quegli anni.
Sul retro del quadro un cartiglio, in chiara grafia a penna, dice: “Dono del Ven.le D. Bosco a Don Giuseppe Campi. Don Campi a Bernasconi per ricordo dei servizi fatti durante la sua infermità. Mathi 19 Marzo 1920”.
Don Giuseppe Campi è nato a Mornese nel 1844 ed è morto a Mathi il 26 febbraio 1922. Egli è ricordato diverse volte nelle Memorie Biografiche di Don Bosco, e nella Cronistoria dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. È presente e partecipa ai primi Esercizi Spirituali dei Salesiani, a Trofarello dal 2 al 6 agosto del 1866, predicati per le istruzioni da Don Bosco e per le meditazioni dal can. Lorenzo Gastaldi, che sarà poi Arcivescovo di Torino. È proprio il giovane Campi a scrivere i Ricordi, lasciati da Don Bosco al termine degli Esercizi, e riportati da Don Lemoyne nelle Memorie Biografiche alla pag. 445 del Volume VIII.
Antonio Bernasconi, salesiano coadiutore, maestro in arte grafica, è morto a Torino, Casa Madre, nel 1952.
Una seconda presenza di San Giuseppe nel Museo Mariano che merita di essere segnalata è la statua in cera raffigurante San Giuseppe, seduto su sedile di gesso con il Bambino in braccio. Anch’essa è del 1800. Il volto, i capelli, come pure le mani ed i piedi di San Giuseppe sono in cera; il corpo è di canapa retto da apposito sostegno e coperto con abito di tela e di taffetà di seta. Il Bambino è totalmente in cera, eccetto i capelli che sono in canapa fine, coperto da semplice perizoma in raso. Racchiude il gruppo una teca in noce e vetro, di cm 45 u 45 u 70. Apparteneva ad una famiglia torinese ed è stata donata al Museo dal salesiano Don Romeo Tavano.
                                                                                     
    Don Mario Morra SDB
IMMAGINE : Statua in cera del 1800 raffigurante san Giuseppe col Bambino, presso il CSDM di Torino-Valdocco
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2003-3
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