TAPPETO DELLE DAME FIORENTINE
Il 9 giugno 1868, ultimati i lavori, l’arcivescovo di Torino Mons. Alessandro dei conti Riccardi di Netro consacra la Chiesa di Maria Ausiliatrice. Don Bosco, con gioia ineffabile e con lacrime di consolazione, assiste al rito e celebra con grande emozione la S. Messa ai piedi della sua cara Madonna. Egli vede finalmente realizzato il sogno nel quale Maria Ausiliatrice gli ha indicato la grande Chiesa con la scritta “Questa la mia casa, di qui la mia gloria”. A chi si congratula con lui per la grandiosa realizzazione, Don Bosco, con la sua solita umiltà e semplicità, risponde: “È il Signore, è Maria Santissima che si degnarono di servirsi di un povero prete per compiere tali opere. Di mio non ci ho messo proprio nulla, perché aedificavit sibi domum Maria, la Madonna si è fabbricata la sua casa”.
In quegli anni Don Bosco fa la spola tra Firenze, la nuova capitale del Regno, e Roma ancora del Papa, per aiutare a risolvere non piccoli problemi riguardanti la nomina di Vescovi per le Diocesi che ne sono prive; è perciò molto conosciuto e stimato in entrambe le città. Le Dame di Firenze fanno una colletta per offrire a Don Bosco sei magnifici candelieri per l’altare maggiore. Una principessa romana lo viene a sapere e, radunate numerose nobili Dame, propone loro: “Noi Dame Romane ci lasceremo vincere in generosità dalle Dame Fiorentine? Mai no; facciamo vedere che nessuno può superarci in grandezza d’animo!”. E tutte insieme decidono di offrire a Don Bosco un magnifico tappeto per l’altare maggiore, “tale che sia un capo d’opera di lavoro romano”. Purtroppo il progetto rimane semplice desiderio che non va oltre il solo disegno dell’opera (cf MB VIII, 667.837).
Invece, durante la Festa di Maria Ausiliatrice del 24 maggio 1875, nel presbiterio della Basilica si ammira un ampio tappeto, “lavoro e dono di nobili signore fiorentine che, nel mezzo dell’orlo anteriore, hanno ricamato questa iscrizione: Mariae Auxiliatrici in suam suorumque tutelam Matronae Florentinae dedicarunt Anno MDCCCLXXV”. È un lavoro paziente di ricamo a punto croce, in lana policroma, eseguito a riquadri, cuciti insieme in un secondo tempo. Il bordo è in pezzi rettangolari; le cornici dei singoli quadrati sono a spina di pesce. Misura m 5 u 10, e reca la scritta: “A Maria Ausiliatrice / le Matrone Fiorentine / a protezione propria e dei familiari / 1875”.
Don Bosco, in una lettera traboccante di riconoscenza, in data 1 ottobre 1875 così scrive: “Una scelta di nobili Signore Fiorentine, mosse da spirito di carità e di devozione verso l’augusta Regina del cielo, dopo aver cooperato con generosi sussidi alla costruzione del tempio dedicato a Maria Ausiliatrice in Torino, volendo aggiungere un segno pubblico e stabile della sincera loro venerazione a questa celeste benefattrice, diedero opera ad un elegante tappeto... Compiuto il lavoro nel 15 maggio 1875 lo spedivano a sua destinazione in Torino. Io per tanto colla massima gratitudine ricevo il dono prezioso con formale promessa che alle donatrici sarà riservata la proprietà in perpetuo, contento io di poterlo usare a decoro del tempio del Signore e ad onore di Colei che la Chiesa proclama potente Aiuto dei Cristiani”.
Don Ceria riporta in nota la seguente osservazione: “Il superbo tappeto, logoro dal tempo e dall’uso, faceva ancora mostra di sé appena due volte all’anno, nelle feste dell’Immacolata e del Natale. Quest’anno (scrive nel 1930) l’abile solerzia delle Figlie di Maria Ausiliatrice l’ha ripulito e rammendato in modo che sono riapparse le straordinarie bellezze del lavoro”.
Al presente, dopo tanti anni di dimenticanza, il Tappeto donato dalle Dame Fiorentine a Don Bosco, è nuovamente bisognoso di restauro, ma ha trovato degna sistemazione nella Biblioteca del Centro Salesiano di Documentazione Storica e Popolare Mariana, sull’ampia parete di fronte ai 13 armadi compactabili su rotaia, nei quali sono disposti i libri.

                                                                                Don Mario Morra SDB

IMMAGINE: Il Tappeto delle Dame Fiorentine tenuto nel CSDM di Torino-Valdocco.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2002-6
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