GLI OCCHI DI MARIA
I suoi libri fanno notizia.
Alcuni di essi sono stati dei best-seller a livello mondiale
come Ipotesi su Gesù e Varcare le soglie
della speranza. Hanno fatto sempre riflettere; spesso hanno
alimentato discussioni, talvolta anche fatto arrabbiare. Lui,
Vittorio Messori, ha continuato a scrivere: su cose lungamente
cercate, studiate e poi descritte con passione. Sempre fedele
ai fatti, sicuri, documentati e analizzati a beneficio di credenti
e non credenti. Lasciati liberi di fare le loro scelte.
Abbiamo lo stesso stile nellultima sua fatica dal titolo
Gli occhi
di Maria (Rizzoli),
scritto a quattro mani con Rino Camilleri.
Di che cosa si tratta? Di un fatto documentatissimo, con centinaia
di testimoni. Ne ha parlato anche il grande storico italiano
Renzo De Felice, respingendo, documenti alla mano, laccusa
di una montatura ad arte fatta per creduloni.
Nel 1796 la Rivoluzione Francese arrivò nello Stato Pontificio
con le truppe di Napoleone: grandi massacri, distruzioni e saccheggi
di innumerevoli opere darte (da portare in Francia). Il
tutto con lobiettivo di spazzare via il cristianesimo.
Era successo che ben 122 immagini sacre di Maria, a Roma e in
altre parti, si animarono nel senso che mossero gli
occhi, come hanno giurato migliaia di testimoni, cattolici, non
cattolici, protestanti, ebrei, atei dichiarati. In quello
Stato e in quellanno afferma Messori Maria
sembrava confortare il suo popolo. Tutti i testimoni dissero
che nei dipinti che si animarono, gli occhi di Maria si muovevano
prima orizzontalmente, come per guardare tutti coloro che avevano
di fronte, e poi verticalmente, come per suggerire ai fedeli
di avere fede, di pensare alle cose di lassù. Napoleone
stesso, preoccupato per il clamore suscitato da quei fatti, volle
vedere uno di quei quadri «animati», ad Ancona. Secondo
le testimonianze dei presenti ne rimase scioccato, tanto che
ordinò la copertura del dipinto, ma non la sua distruzione,
a differenza di quanto aveva fatto con centinaia di altre opere
religiose.
Questo episodio mariano, secondo Messori, non fa che mostrare
la sollecitudine materna di Maria per il suo popolo che soffre
o sta per affrontare terribili sofferenze.
E vengono ricordate altre date di apparizioni: come nel 1917
a Fatima per lavvento del comunismo che avrebbe scatenato
una feroce persecuzione sui cristiani. Nel 1933 apparizione a
Banneux in Belgio, proprio nellanno dellascesa al
potere di Hitler: la II Guerra Mondiale da lui scatenata avrebbe
causato ben 50 milioni di morti e innumerevoli distruzioni e
lutti. Apparizione a Kibeho, in Ruanda, nel 1881 prima delle
grandi stragi delle guerre tribali. Pure coincidenze? Per Messori
non lo sono.
E dice: Non occorre essere dei visionari per notare certe
coincidenze tra la storia ufficiale e quella misteriosa che sembra
scandita dallintervento di Maria. Poi ognuno tragga le
conclusioni che vuole. Io credo che tutto questo non sia casuale.
Credo che a partire dallAnnunciazione, Maria sia davvero
lanello di congiunzione tra il tempo e lEterno. E
che Dio le abbia affidato il compito di accompagnare gli uomini
nella storia. E di farci da Madre.
Tutto vero. Del resto questo compito laveva ricevuto addirittura
da suo Figlio sulla croce con le parole: Ecco tuo figlio.
E lapostolo Giovanni in quel momento rappresentava tutta
lumanità.
Credo che Maria abbia assolto a questo incarico di accompagnarci
e di farci da Madre (e continuerà nel futuro) soprattutto
in modo invisibile, ma talvolta in maniera visibile con le apparizioni.
MARIO SCUDU
Ama e fai amare la Madonna
Uno degli ultimi pensieri che
il Padre mi disse fu questo: Ama e fai amare la Madonna,
e recita spesso il suo Rosario, arma potente contro i suoi nemici.
Chi molto prega, si salva!.
Ho sempre desiderato amare tanto la Madre di Gesù, ma
non ci riuscivo. Questa impotenza durò a lungo. Soffrivo
e piangevo. Quasi tutte le mattine entravo nelle chiese del mio
paese con la speranza che qualche bella statua della Madonna
mi infiammasse il cuore. Nulla!
La mia tristezza divenne martirio e spavento quando un sacerdote
disse: Chi non ama la Madonna non si salva.
Quando cominciai a confessarmi col Padre (Padre Pio) gli parlai
del mio martirio. Sorrise e mi disse: Mi dici che non ami
la Madonna, e la porti sul cuore!...(sotto al vestito portavo
limmagine della Vergine Addolorata). Devi sapere che non
è il sentimento che conta, ma la volontà. Stai
tranquilla, la Madonna è contenta di te!.
Cleonice Morcaldi
Pio XII
durante la II Guerra Mondiale
Per tutto il periodo della
Seconda Guerra mondiale non volle che si mettesse lo zucchero
nel caffè e che, dinverno, non si riscaldasse il
suo appartamento per spirito di solidarietà con milioni
di persone che soffrivano la fame ed il freddo.
Lui stesso, passando per le stanze, curava di spegnere le luci,
onde evitare inutili sprechi.
Per difendersi dal freddo portava una specie di cappa di lana
e metteva sulle ginocchia una pelliccia bianca che chiamava scherzosamente
il mio termosifone.
Dopo lentrata degli Alleati a Roma nel 1944, lambasciatore
americano Robert Murphy ebbe udienza da Pio XII. In quelloccasione
gli ricordò che nel loro primo incontro, avvenuto a Berlino
nel 1931, quando il Papa era solo Segretario di Stato, avevano
discusso del neo-eletto cancelliere Hitler, e Eugenio Pacelli
aveva detto del futuro Führer: si tratta di un fenomeno
passeggero.
Ah rispose il Papa, che non aveva dimenticato quella
previsione sbagliata ma è successo prima che io
diventassi infallibile.
Da
Anonimus, ed. Ancora
Toaff:
noi ebrei salvati dai cristiani
Laiuto dei cristiani
agli ebrei durante gli anni della Shoah spiega che cosa
vuol dire lumanità nel senso della fratellanza.
Si tratta di esempi di speranza e fiducia nellumanità.
Lo ha detto Elio Toaff, rabbino capo di Roma, intervenendo alla
presentazione del libro Gli ebrei salvati da Pio XII, scritto
da Antonio Gaspari ed edito dalla Logos. La presentazione del
libro si è svolta allIstituto dermopatico dellImmacolata,
dove nel 1943 lallora direttore fratel Emanuele Stablum
salvò dalla persecuzione 51 ebrei. Toaff ha raccontato:
Abitavo ad Ancona a 50 metri dalla chiesa del Gesù,
e conoscevo don Bernardino con cui mi fermavo spesso a parlare,
io ebreo, lui sacerdote. Il nostro rapporto era di amicizia e
cordialità. Un giorno mentre tornavo a casa mi venne incontro
dicendo: vieni con me, ci sono i nazisti che ti aspettano. Mi
nascose nella canonica finché i soldati non se ne andarono.
Mi salvò la vita. E don Francalacci di Pietrasanta
ha continuato a raccontare Toaff , nascose mio padre,
mia madre e mia moglie con il bambino piccolo. Il significato
dellalleanza ebraico-cristiana che si realizzò in
quegli anni bui, è stato sottolineato anche da padre Gumpel,
il quale ha detto che la storia dei rapporti tra ebrei
e cristiani è stata caratterizzata da alti e bassi, ma
in quel momento, in cui il pericolo era enorme, si realizzò
una solida alleanza. Gumpel ha ricordato i 4.447 ebrei
salvati solo a Roma città.
Da
Avvenire, 17-2-2001
A cura di MARIO SCUDU
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2002-2
VISITA Nr.