Manca tutto se manca
Cristo
Manca sempre
qualcosa, cè un vuoto /
in ogni mio
intuire. Ed è volgare, /
questo non essere
completo, /
mai fui così volgare come in
questa ansia, /
questo non avere Cristo,
una faccia /
che sia strumento di un lavoro non
tutto /
perduto nel puro intuire in solitudine.
Da Poesia in Forma di
rosa di Pier Paolo Pasolini, (1922-1975), scrittore e regista,
autore del famoso Vangelo secondo Matteo (1964)
Dovera
Dio quell11 settembre 2001?
Dopo il crollo delle Twin Towers
(Torri Gemelle) ho letto un titolo a tutta pagina su The Guardian:
È evidente che Dio non cè.
Murphy-OConnor: È stato uno shock per tutti noi.
Tra laltro, centinaia di miei connazionali sono stati uccisi
nellattentato. Ce lo siamo chiesto tutti: «Perché
Dio permette queste cose?». Anche capendo tutti i meccanismi
politici e sociali, il problema della sofferenza e del male rimane.
Quando accade un evento così tragico, noi non sappiamo
tutti i perché: cè un mistero. Lunico
senso che noi cristiani sappiamo dare della sofferenza e del
male, è che Dio stesso ha sofferto in Gesù Cristo.
E noi sappiamo che il male ultimamente non è vittorioso.
Ma come affrontare la situazione attuale? Per noi cristiani è
necessario pregare e offrire consiglio e aiuto. Non solo ai sofferenti,
ai familiari delle vittime che piangono i propri morti, ma anche
ai presidenti e ai leader del mondo che hanno preso e devono
continuare a prendere decisioni di importanza enorme. È
molto difficile per loro decidere. È una situazione grave
per il mondo... È un problema globale, quello su cui dobbiamo
confrontarci con il terrorismo. Quale è la giusta reazione
in questa circostanza? Non tocca a me prendere decisioni, ma
voglio ricordare tutti gli innocenti, i sofferenti che vengono
coinvolti in una reazione.
Da
30 Giorni.
Intervista al card. Murphy-OConnor, arcivescovo di Westminster,
Londra, e Primate dInghilterra
Il matrimonio
una trappola? No, è un grande sacramento
Giovanni Paolo I durante lUdienza
generale del 13 settembre 1978, tra laltro, verso la fine
disse: «Nel secolo scorso cera in Francia Federico
Ozanam... suo amico era Lacordaire, il quale diceva: È
così bravo, è così buono, si farà
prete, diventerà un vescovone, questo qui. No! Ha
incontrato una brava signorina, si sono sposati. Lacordaire cè
rimasto male, e ha detto: Povero Ozanam! È cascato
anche lui nella trappola!. Ma due anni dopo, Lacordaire
venne a Roma, e fu ricevuto da Pio IX. Venga, Padre
dice venga. Io ho sempre sentito dire che Gesù
ha istituito sette sacramenti: adesso viene lei, mi cambia le
carte in tavola; mi dice che ha istituito sei sacramenti, è
una trappola! No, Padre, non è una trappola, è
un grande sacramento».
La felicità
non sta nel peccato
Leone Tolstoi racconta che
da giovane aveva condotto una vita dissoluta: ubriachezza, sfrenatezza
sessuale, furti, duelli. Ma aggiunge: «Mai ho pensato di
fare cose lecite, sempre ho saputo di sbagliare e di offendere
Dio. Commettevo il peccato perché credevo di trovarvi
la felicità. Oggi, dopo molte esperienze negative, posso
testimoniare: la felicità non sta nel peccato, ma nella
fuga dal peccato».
A cura
di MARIO SCUDU
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2002-3
VISITA Nr.