12 PENSIERI
DEL BEATO FRANCESCO FAA' DI BRUNO

1. A Dio bisogna dare il massimo. Con Dio nel cuore, tutto si sopporta, nulla si teme, tutto si spera.
2.  Fare, tacere, soffrire.
3.  La miglior furbizia è la bontà.

4.  Per salvare un’anima sarei disposto ad andare in capo al mondo.
5.  Per me l’unico mio affare, se Dio mi sostiene, è di vivere da santo e di meritare una morte santa. Tutto il resto è veramente inutile e non sono che giochi da ragazzi (così nel 1856).
6.  L’istruirmi e l’essere utile agli altri sono i cardini della porta della mia felicità. Non sono infatti la sapienza e la bontà le due più belle prerogative di quel Dio di cui noi siamo immagine?

7. Questo è il mio pane: predicare bene e ascoltare il male nelle confessioni per riattivare il bene.
8. Anche quando devi correggere non lasciare l’amarezza nei cuori, ma fa’ in modo che dopo la correzione ti amino ancora
di più.
9.  Gesù si è fatto pane nell’Eucarestia per il nostro cammino, quale nostro viatico, perché raggiungessimo la vita eterna. O Divina Eucarestia, per cui l’Amore si nasconde per essere più pienamente ricercato.

10.  Vivere per Gesù, vivere con Gesù, vivere come Gesù, parlare come parlò Gesù, amare come Lui amò, donarsi come Cristo si donò a noi, per sempre.
11. Io vi amo, o Vergine Maria, per i numerosi benefici che ci avete procurato con la nascita del Verbo e per le sofferenze sopportate nell’ora della Passione e Morte del vostro Divin Figlio.
12. Tutto dipende dalla preghiera. Occorre per questo avere spirito di preghiera, elevandoci continuamente a Dio con brevi affetti, con giaculatorie e invocazioni.



Essendo Dio il solo suo amore

Angela Merici era di tanta  gratitudine e gentilezza,  che se uno le rendeva di cuore anche solo un servizio da poco, le pareva di non poter mai remunerare con atto cortese. Dio, diceva, sia quello che remuneri tutto. Era di tanta carità e unione con Dio che si faceva vera debitrice d’ogni creatura che vivesse costumatamente e secondo la legge di Dio. Poiché tutto l’onore e il rispetto che veniva reso a Dio, considerava fatto a sé, essendo Dio il solo suo amore e il suo solo bene.

Era di tanta sete e brama della salvezza e del bene del prossimo che era disposta e prontissima ad esporre non una ma mille vite, se tante ne avesse avute, per la salvezza anche del più piccolo. Era tanta quella carità che s’estendeva dal Cielo all’inferno.

Con amore materno abbracciava ogni creatura. E chi era più peccatore, più era ben voluto da lei; e se non poteva convertirlo, almeno con la dolcezza del suo amore lo induceva a far qualcosa di bene ed evitare qualche cosa di male...

Le sue parole erano infiammate, potenti e dolci, e dette con tal inaudita efficacia, che ben ognuno poteva sentirsi costretto a dire: “Qui è Dio”.

                                                         Dichiarazione della Bolla
                          
   Profilo di Angela Merici fatto dal suo primo segretario


Una giovane coppia di sposi chiese
al maestro:

“Che cosa dobbiamo fare perché il nostro
amore duri?”.

Il maestro rispose:
“Lasciate che Dio
riempia il vostro cuore”.


IMMAGINE:
Il Capitano Francesco Faà di Bruno mentre serve la Messa a Don Bosco.
Diventerà sacerdote e la Chiesa riconoscerà la sua santità proclamandolo Beato il 25 settembre 1988. (Quadro del pittore P. L. Crida, Centro Salesiano di Documentazione Mariana, Torino-Valdocco).

RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2005-4
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