Umiltà e santità
Un giorno il Papa mandò il cardinale Prospero
Lambertini (che poi divenne Papa a sua volta) a fare visita in
un convento di suore dove si era sparsa la voce che vi fosse
una grande santa. Il cardinale si fece ricevere nel parlatorio
del convento, fece radunare le buone suore e poi chiese:
«Dovè la santa?».
Una
vocina esile rispose: «Sono io, senza alcun merito».
Prospero Lambertini tornò dal Papa e riferì:
«Santità, niente santità».
U.
Poletti
La morte:
chiave della mia felicità
Poiché la morte, a prenderla
bene, è il vero scopo finale della nostra vita, da due
anni mi sono talmente familiarizzato con questa vera amica delluomo
che la sua immagine non solo ha perduto per me la sua capacità
di spaventare, ma è divenuta la mia pacificatrice e consolatrice.
Ringrazio Dio che mi ha concesso questa fortuna di scoprire in
essa la chiave della nostra felicità.
Non vado mai a letto senza
pensare che, per giovane che io sia, non vedrò forse il
giorno dopo. E nessuno di coloro che mi conoscono scorgerà
in questo un segno di tristezza o di ossessione.
Io ringrazio invece, il mio
Creatore per tale felicità e la auguro a tutti quanti
dal profondo del cuore.
Wolfgang Amadeus Mozart
Colui che viene e che merita
la nostra adorazione, la nostra amicizia, la nostra fedeltà,
sia perché noi abbiamo tanto più bisogno di fiducia
in Dio, quando le ragioni umane della speranza sembrano venir
meno, si affievoliscono. Per il cristiano vedere riemergere le
ragioni sovrumane della speranza non è unevasione,
ma è un richiamo alla realtà dei valori che non
sono condizionati dalla povertà e dalle pigrizie o dalle
malizie umane. La luce della fede ci ricorda che siamo i destinatari
dellamore di Dio e Dio non ci abbandona mai.
Cristo viene,
Cristo non si stanca di venire, ma a noi compete accoglierlo.
Quando Cristo venne, nota il Vangelo, i suoi non laccolsero
e per lui non cera posto nella città. Un dramma
che non finisce mai, questo non accogliere Colui che viene, non
fargli posto nella convivenza, quale che sia: la famiglia, la
città, lambiente di lavoro.
Gli angeli oggi griderebbero:
«Aprite le porte al Signore, fategli posto perché
dove Lui giunge dilata ogni spazio, rinnova in dimensioni sempre
più grandi le esperienze della libertà e dellamore».
Facciamogli posto. Ognuno
di noi è un «sì» a Colui che viene.
Ognuno lo accolga, lo ascolti, si confronti con lui: soprattutto
creda che lui è il Salvatore.
Card. Anastasio Ballestrero
Pensieri
sulla Morte
Esiste un ponte tra quelli
scomparsi e quelli che restano: è la preghiera.
Santo
Curato dArs
Hai visto, in una sera triste
dautunno, cadere le foglie morte? Così cadono ogni
giorno le anime nelleternità; un giorno, la foglia
caduta, sarai tu.
José Maria Escrivá
de Balaguer
La morte chiude luscio
dellistante e spalanca la porta dellInfinito.
Giuseppe
Pelizza
I morti non sono degli assenti
ma degli angeli invisibili, che tengono i loro occhi pieni di
luce. Nei nostri occhi pieni di lacrime.
SantAgostino
RIVISTA
MARIA AUSILIATRICE 2005-10
VISITA Nr.