A cinque anni esatti dalla morte, sabato 3 marzo nella Diocesi
di Noto (Siracusa), è stata presentata al Vescovo mons.
Antonio Staglianò l'istanza di avvio della causa di beatificazione
di Antonino Baglieri, Volontario con Don Bosco.
Nino, com'era
chiamato da tutti, era nato a Modica (Ragusa) nel 1951. Dopo
aver frequentato le scuole elementari, come tanti altri coetanei
intraprende il mestiere di muratore. A diciassette anni, il 6
maggio 1968, precipita da un'impalcatura. Ricoverato d'urgenza,
Nino rimane completamente paralizzato. Inizia così il
suo cammino di sofferenza, passando da un centro ospedaliero
all'altro, ma senza miglioramento. Tornato nel 1970 a Modica,
Nino vive dieci lunghi anni oscuri, senza uscire di casa, in
solitudine, sofferenza e tanta disperazione.
Il 24 marzo 1978, Venerdì santo, alcune persone del Rinnovamento
nello Spirito pregano per lui. Nino sente in sé una trasformazione.
Da quel momento accetta la Croce e dice il suo "sì"
al Signore. Incomincia a leggere la Bibbia e riscopre la fede.
Nello stesso mese, aiutando alcuni ragazzi a fare i compiti,
impara a scrivere con la bocca e a comporre i numeri telefonici
aiutandosi con una asticella. Inizia quel flusso di relazioni
che lo porterà, gradualmente, a testimoniare, nella sua
condizione, il vangelo della gioia e della speranza.
Correre incontro
a Dio
Scrive lettere,
personalizza immagini-ricordo che regala a quanti vanno a visitarlo.
I suoi scritti ricevono attenzione dagli editori e la Setim gli
pubblica "Dalla sofferenza alla gioia".
Dal 6 maggio 1982, Nino festeggia l'Anniversario della Croce
e lo stesso anno entra a far parte della Famiglia Salesiana come
Cooperatore. Il 31 agosto 2004 emette la professione perpetua
tra i Volontari con Don Bosco (CDB). Il 19 gennaio 2007, a Roma,
partecipa alle Giornate di Spiritualità della Famiglia
Salesiana: affronta il gravoso viaggio in auto, per dare la sua
ultima testimonianza pubblica. Neppure due mesi dopo, il 2 marzo,
Nino muore. E come aveva richiesto, lo vestono con la tuta e
le scarpe da ginnastica, perché "nel mio ultimo viaggio
verso Dio, potrò corrergli incontro".
Il card. Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità
per la Città del Vaticano, che incontrò Nino Baglieri,
ha detto: "Dava la sensazione che fosse abitato dallo Spirito
Santo. Celebrava l'anniversario della sua chiamata alla croce
come gli altri celebrano l'anniversario del matrimonio o dell'ordinazione
religiosa. Nino Baglieri è diventato un apostolo instancabile,
una calamita di bontà, che ha attirato tantissimi giovani
all'amore di Dio".
Una vita che
parla
Il giorno 4
marzo, a Modica, sotto lo slogan "Corro verso la santità,
come Nino, l'atleta di Dio", si è svolta la "Festa
Giovani 2012", alla quale hanno partecipato circa tremila
giovani.
"Oggi Nino è più vivo di cinque anni fa -
ha detto Don Pascual Chávez-. Lui è stato un innamorato
della vita, diventando un testimone di serenità e felicità.
È la terza "Festa Giovani" a cui partecipo in
Sicilia, ma questa ha un significato straordinario". E ha
aggiunto: "Qui è una vita che parla, la vita di Nino
Baglieri, uno dei vostri conterranei, uno dei nostri della Famiglia
Salesiana". Il Rettor Maggiore ha invitato i giovani a "prendere
sul serio la vita, anche nella sua durezza. Perché senza
croce non c'è santità. La vita va affrontata. Non
è determinante il punto di partenza, ma quello di arrivo.
L'importante è arrivare al traguardo, ed il nostro traguardo
è Dio".
Don Chávez ha indicato ai giovani tre sfide, La prima:
"Sono pochi quelli che lasciano orme; Nino ha lasciato delle
orme, e così fate pure voi perché altri vi possano
seguire". La seconda: "Alzate lo sguardo, coltivando
i desideri; i vostri desideri, i vostri sogni più alti
e nobili sono gli stessi sogni e desideri di Dio". Infine,
la terza: "Imparate ad andare controcorrente, come i salmoni:
siate i protagonisti della storia".
Anche il Vescovo di Noto, mons. Staglianò, ha invitato
i giovani "a scoprire e vivere l'amore autentico".
E il sindaco di Modica, Antonello Buscema, intervenendo alla
festa ha sottolineato: "È stata una grande gioia
accogliere questo evento a Modica e condividere un momento così
intenso con tanti giovani provenienti da tutta la Sicilia. I
Salesiani hanno sempre svolto, anche nella nostra città,
un ruolo importantissimo nella formazione dei giovani, i quali,
nel contesto di questa comunità, hanno assunto modelli
positivi e sono cresciuti con sani valori di relazione e solidarietà".
Liborio Scibetta, Responsabile Mondiale dei Volontari con Don
Bosco, ha osservato: "Ora chiediamo alla Chiesa di studiare,
verificare, indagare, su questo testimone della sofferenza e
della gioia vissuta nel Signore. Il popolo di Dio che negli ultimi
cinque anni ne ha coltivato la memoria e il ricordo in vari modi
e con varie manifestazioni, la Famiglia Salesiana che considera
questo suo membro testimone da additare, in particolare ai giovani,
i vari esponenti del clero, degli ordini religiosi, della società
civile, che si uniscono a noi e ci sostengono in questo sentire,
incoraggiano ad andare avanti e perseguire il proposito".
Lorenzo
BORTOLIN
Chi desidera
sapere chi sono i "Volontari con Don Bosco" (uno dei
30 gruppi della Famiglia Salesiana), o conoscere meglio la figura
di Antonino Baglieri, e chi ritiene di aver ricevuto qualche
grazia per intercessione del Servo di Dio, può rivolgersi
a:
www.volontaricdb.altervista.org/
www.ninobaglieri.altervista.org/
cdb.segreteria@gmail.com
postulazione@sdb.org
g.buccellato@tin.it (vice-postulatore)