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Il mio amico Gesù non mi sgrida

Angelo, un vivacissimo ragazzino Down, era la disperazione di tutte le catechiste. Nel gruppo era indispensabile la presenza di una persona totalmente dedita a lui, pronta a portarlo fuori e a farlo giocare quando la sua… convivenza con gli altri diventava impossibile. Negli incontri comunitari, i dispetti e gli inimmaginabili guai provocavano clamorose proteste da parte dei genitori degli altri bambini.
Giunto il momento della Prima Comunione, le catechiste manifestarono al parroco le loro perplessità. Sembrava opportuno rinviare di un anno l'amministrazione del Sacramento ad Angelo, che nel frattempo avrebbe potuto maturare. Oltre tutto, ci si chiedeva con sgomento che cosa avrebbe combinato durante la funzione, lui che era refrattario alle soste in Chiesa: durante la Messa, qualcuno doveva sempre portarlo fuori, prima che si mettesse a correre tra i banchi o a schiamazzare. Avrebbe sicuramente disturbato la concentrazione dei compagni. E poi, come poteva capire che cosa accade nel momento della Consacrazione?
Don Giovanni ascoltò le rimostranze, poi, con un sorriso tra l'ironico e il divertito commentò: "Capire? Perché, voi capite? Io no: la presenza reale di Cristo nell'Eucarestia è oggetto di fede, non di speculazione filosofica o scientifica. Dunque, non dobbiamo preoccuparci di quanto possa capire Angelo. Il nostro compito è quello di accoglierlo, amarlo, accompagnarlo. Il Signore conosce i suoi problemi e lo accetta così com'è. Lui, con il suo amore, può supplire ai limiti della natura umana. Angelo farà la prima Comunione. Quando comincerà ad agitarsi, una di voi lo farà uscire, come al solito".
Il giorno della Prima Comunione il nostro nervosismo avrebbe potuto far accendere tutti i lampadari della chiesa senza ricorrere all'energia elettrica. Angelo arrivò puntuale, elegantissimo e compunto. E rimase serio e attento durante tutta la Messa. Dopo, durante la festicciola che si svolgeva in cortile, lo avvicinai e mi complimentai con lui per il buon comportamento. "Dopo la Comunione - gli chiesi a bruciapelo - sei stato capace di recitare una preghiera?". "No - rispose con serietà - ho soltanto detto grazie al mio amico Gesù perché non ride quando sbaglio e non mi sgrida". Ok. Buona festa, Angelo!

Anna Maria Musso Freni


       RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2012 - 3  
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