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Giorni di stupore e di lode

Il profeta Baruc ci regala due versetti bellissimi: "Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia
e hanno gioito; egli le ha chiamate ed hanno risposto: "Eccoci!", e hanno brillato di gioia per colui che le ha create". (Bar 3,34).

Senso di stupore e di meraviglia del profeta davanti all'immenso e stupefacente spettacolo di un cielo stellato, che lo fa cadere in ginocchio davanti a tanta eccedenza, grandezza e bellezza dell'Universo e del suo Creatore. Tutto canta la gloria di Dio, il firmamento poi (dopo l'uomo) è il suo capolavoro. Anche le stelle del cielo sono un invito a gioire e lodare il Creatore di tutto.

Siamo quindi esortati anche noi, specialmente nei giorni di vacanze, a lasciarci di nuovo incantare da tutte queste meraviglie del Creato, da quei miracoli quotidiani che accadono e ai quali non ci badiamo più. Bisogna attuare quello che gli psicologi chiamano il "processo di de automatizzazione". Che significa? "Da adulti diventiamo automatizzati davanti alla bellezza delle forme, dei colori e dei profumi attorno a noi (in genere non succede ai bambini) e perdiamo il senso del piacere e della preziosità della vita". (Matthew Fox, 2011).

Nella nostra fretta e nel nostro attivismo quotidiano diamo sempre tutto per scontato e non ci badiamo. Troppe distrazioni, troppo rumore circonda l'uomo moderno, ciascuno di noi, anche in vacanza. E così diventa difficile la contemplazione e la lode a Dio. È saggio quindi recuperare un maggior autocontrollo ed una visione profonda delle cose. Ne abbiamo estremo bisogno per dare più consistenza e serietà alla nostra vita quotidiana e per trovare così un supplemento di "salvezza". Ha scritto A. J. Heschel: "Questa dunque è la salvezza: che ci stupiamo di fronte alla bellezza del creato e lodiamo il suo bellissimo Creatore".

Fare lo sforzo di vedere il tutto con gli occhi di Francesco d'Assisi, dal cui cuore sgorgò il Cantico delle Creature: per lui ogni singola creatura poteva e doveva lodare Dio: "Frate sole, sora Luna e le stelle, frate Vento, sora Aqua, la quale è multo utile…". Egli percepiva la Presenza di Dio in tutto. Guardare con gli occhi di Francesco, non con quelli di Cartesio per il quale la natura era un semplice meccanismo, un 'oggetto' del pensiero, non interessante come l'io pensante. L'acqua non è solo H20, ma può essere vista e contemplata come una creatura buona e bella, attraverso cui lodare il suo buonissimo Creatore.

Nelle vacanze sviluppiamo quindi il senso della lode e della gratitudine per tanta meraviglia e bellezza donataci dal "Padre che è in cielo, che nutre gli uccelli che vivono in libertà e veste i fiori dei campi" (Mt 6,26). Facendo così daremo al nostro rapporto con Dio, cioè alla nostra spiritualità, un autentico respiro cristologico e cosmico insieme. Stupore, lode e ringraziamento a Lui in Cristo Gesù che "è prima di tutte le cose e tiene insieme tutto l'universo" (Col 1,17).

                                                                                                      MARIO SCUDU sdb


"Sì, il Signore è terribilmente grande
E la sua potenza ci riempie di stupore.
Lodate il Signore con tutte le vostre forze,
la vostra lode non sarà mai a lui proporzionata". (Sir 43,29)

"La Presenza di Dio ci fa scoprire che le cose sono molto più profonde di quello che sembrano, sono molto più belle di quello che appaiono, sono molto più reali di quanto crediamo. Ci fa percepire come ogni cosa sia unica e legata a Dio ("religatio"), come ogni cosa sia manifestazione dell'unica Presenza, rivelazione dell'Unico che si svela. è visione che ci fa scoprire Dio nelle cose, che ci fa scoprire che tutto è in Dio. La Presenza di Dio è questa coscienza del sacro in ogni istante, in ogni cosa. "Tutto è sacro" dirà Dio rivelando se stesso a Pietro nella visione a Joppe. Tutto è sacro perché tutto è di Dio, da Dio, in Dio, con Dio. Chi percepisce la Presenza di Dio avrà rispetto per tutte le persone e per tutte le cose". (Raimon Panikkar)

"Io benedico Dio nel mio cuore e continuamente per ogni cosa terrena. Nella nobiltà delle creature e nella loro utilità io amerò Dio e non me stessa". (S. Matilde di Magdeburgo)

"La bellezza è tutt'attorno a noi, ma quanti sono ciechi. La gente non gioisce delle cose semplici, silenziose e naturali della vita" (Pablo Casals, musico)


       RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2012 - 4  
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