|  HOME PAGE | HOME PAGE - ITA | FORMAZIONE CRISTIANA  | FORMAZIONE MARIANA | INFO VALDOCCO  |


  CHIESA VIVA - 2012:
   Gli eremiti del terzo millennio


Incontro con la scrittrice Espedita Fisher, che ha raccolto in un volume ventotto storie di uomini e donne alla ricerca silenziosa di Dio.

Da piccola voleva fare la ballerina o il calciatore perché a Montato Uffugo, paesino in provincia di Cosenza dove è nata trentaquattro anni fa, le alternative non erano molte.
Curiosa di natura, Espedita Fisher deve all'amore lungimirante dei genitori la libertà di seguire gli interessi e i moti del cuore, che la spingono ad approfondire l'integrazione tra culture e religioni e a lasciare Cosenza per intraprendere un cammino sulle strade della spiritualità e della ricerca interiore. E così, se il mondo ha perso una ballerina o un calciatore mediocri, ha senza dubbio guadagnato una brava scrittrice.
A cinque anni da Clausura, inchiesta sulle monache che scelgono di vivere una dimensione che è contemporaneamente nel mondo e fuori dal mondo, Espedita Fisher torna in libreria con Eremiti (Castelvecchi editore), lungo e appassionato reportage in cui si avvicina - in punta di piedi - a chi cerca Dio nella contemplazione e nel silenzio.

Contemplazione e silenzio, strade d'amore

Come è nata l'idea di dar voce a chi ha scelto silenzio e nascondimento come stile di vita?
"Non avrei mai immaginato di scrivere libri sull'argomento, e invece mi accorgo, con riconoscenza e stupore, che il mio lavoro sta diventando sempre più un tutt'uno con la mia vita. Già da bambina, incline al misticismo e alle dimensioni dello spirito, mi chiudevo in camera a leggere la Bibbia; superata l'adolescenza ho iniziato a dedicare l'attenzione alla ricerca spirituale e oggi ho lo straordinario privilegio di condividere con i lettori la mia ricerca".

Con quale atteggiamento si è avvicinata agli eremiti che ha incontrato?
"Come fossimo una cosa sola, come non ci fossero separazioni, come se a loro dovessi tutto. A volte ho addirittura avuto la sensazione che mi avessero partorita. E, non di rado, ho avuto l'impressione di essere stata in comunicazione con loro già molto tempo prima di averli incontrati. Per il resto, sono stata quello che sono: sempre in ricerca e sempre bisognosa di un grembo cui far ritorno".

Quello proposto dal libro è un discorso che non si limita alla tradizione cristiana ma si allarga all'induismo, al buddismo, al sufismo…
"È inevitabile, perché la storia d'amore tra Dio e l'uomo percorre latitudini ed epoche con nomi, abiti, musiche e preghiere diverse: è il grande abbraccio di Dio all' umanità. Se fin da bambina non fossi stata naturalmente incline all'integrazione di culture e religioni la mia vita oggi sarebbe sterile. Se i miei genitori non mi avessero lasciata libera di essere, sarei rimasta chiusa nel cortile delle loro abitudini. Invece non so mai da che parte girarmi e mi sento chiamata in tutte le direzioni, in ogni momento, senza confini, timori o interessi".

Una scintilla di luce in fondo al tunnel

In un mondo che sembra sempre più ragionare in termini di efficienza e di profitto, a che cosa "servono", oggi, gli eremiti?
"A raccogliere i cocci… Negli eremi ho incontrato pellegrini che hanno smarrito la strada: manager, impiegati, operai, giovani su cui gravano le aspettative della famiglia, donne tradite, abbandonate, malati: un'umanità che ha perso la strada e che improvvisamente, solo per aver accettato il rischio di un'avventura spirituale, comincia finalmente a vedere una piccola luce, a comprendere che tutto è possibile se davvero lo vuoi! Per me gli eremiti sono come antenne che captano gli "ultrasuoni" di Dio e li diffondono silenziosamente con la loro preghiera e il loro stile di vita".

Quale caratteristica comune a chi ha scelto la solitudine e il silenzio ti ha colpito di più?
"Il coraggio, l'originalità intesa come ritorno a se stessi, un estremismo che non si piega a compromessi pur di amare sopra ogni cosa. E, ancora, il contatto con la natura che diventa madre, sposa, amica e nutre ogni dimensione dell'essere, la custodia della pace e del silenzio come veicolo per il dialogo con Dio e l'armonia".

Nel libro racconta - tra le altre - le storie di fra Claudio, che negli anni Sessanta suonava nel gruppo "Biglietto per l'Inferno", di Swami Atmananda, che affrontava la vita a suon di boxe fino a quando don Lorenzo Milani gli ha fatto notare che non è con i pugni che si cambia il mondo, di suor Giulia Bolton Holloway, che studia mistica medioevale e si dedica all'alfabetizzazione dei rom. Quale l'ha emozionata di più?
"Mi sono innamorata di ogni storia e di ogni eremita. Se non fosse stato così non avrei mai potuto condividere le loro condizioni di vita né seguire cammini spirituali così ardui. Sono storie magnifiche, a metà tra terra e cielo, che mi auguro possano essere fonte di ispirazione per molti".

Dopo la clausura e gli eremiti, su cosa verterà il prossimo reportage?
"Sulla donna. Gli episodi di violenza che continuano a ripetersi contro di loro mi hanno fatto sentire l'urgenza di proporre un altro modo di essere donna, di far riaffiorare modelli femminili di inimmaginabile grandezza e bellezza: donne che hanno fatto dell'indipendenza una scuola d'amore divino, consapevoli che andare verso Dio libera l'anima da ogni attaccamento e bisogno".
                                                                                                         
  Carlo Tagliani
***
L'articolo anche in formato PDF


       RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2012 - 6  
    |  HOME PAGE | HOME PAGE - ITA | FORMAZIONE CRISTIANA  | FORMAZIONE MARIANA | INFO VALDOCCO  |

        
      Visita Nr.