RINGIOVANIRE
IL VOLTO DELLA CHIESA
CHE E' LA MADRE DELLA NOSTRA FEDE
Nella festa di Don Bosco
il Rettor Maggiore ha lanciato questo messaggio ai giovani, invitandoli
a ringiovanire il volto della Chiesa.
È ancora vivo dentro
di me lentusiasmo suscitato duante lo scorso anno dalla
memoria dei giovani santi della nostra Famiglia e dal passaggio
dellurna di Domenico Savio nelle Ispettorie dellItalia.
Come un fuoco che contagia, la santità ha riacceso in
voi la gioia e limpegno di una vita sotto la guida dello
Spirito.
Le meraviglie di Dio continuano nella storia doggi e lo
Spirito Santo è il grande regista che porta avanti la
formazione delluomo nuovo, costruito sulla misura delluomo
perfetto, Gesù. La sua potenza permette di essere suoi
testimoni convinti e di dedicarsi alla missione di evangelizzazione
con lentusiasmo e la freschezza della Chiesa nascente,
sullesempio delle prime comunità cristiane che sfidarono
una società e una cultura pagane, non con la forza del
potere o del prestigio, ma con la potenza di una vita coerente
con il Vangelo che annunciavano e con il dinamismo dellesperienza
trascinante dellincontro con Gesù Risorto.
Continuando questo cammino, propongo come meta e impegno quello
di ringiovanire il volto della Chiesa che è la madre della
nostra fede.
Ringiovanire
è tornare alle origini
Quando parlo di ringiovanire
non mi riferisco semplicemente a fare un lifting o unoperazione
di cosmesi, con alcuni cambiamenti
esterni, di convenienza o di adattamento alle abitudini e alle
mode del tempo, per renderla più simpatica e simile alle
altre istituzioni sociali. Si tratta di farla tornare alle origini,
alla sua giovinezza, perché possa riacquistare credibilità
e capacità di ascolto.
Si tratta anche di farla diventare
casa per i giovani. La Chiesa infatti sarà giovane se
ci saranno i giovani, soprattutto adesso che cresce la disaffezione
verso di essa, almeno in alcune parti del mondo.
Sì, i giovani sono il volto giovane della Chiesa. Come
frutto della Nuova Pentecoste, sono un dono per la Chiesa e la
Chiesa è un dono per loro. È un dono reciproco
ed esaltante che impegna ad innestare in essa tutte le vostre
energie, ad amarla come Cristo lha amata e ha dato
se stesso per Lei.
Per una
società più umana
Cari giovani, è possibile
che certe cose, nel contesto umano della Chiesa, vi deludano.
Può darsi che vi sentiate incompresi. Vi confondono il
trionfalismo, il formalismo, la burocratizzazione, ma anche la
debolezza, la paura, il silenzio, talvolta presenti negli stessi
Pastori. Vi turba in fondo un certo volto di Chiesa, perché
la sentite vostra: come la casa dove si abita, come una madre
che si ama. Per voi essa è il luogo dellincontro
con il Dio di Gesù Cristo, con i suoi credenti, ma anche
con tutti gli uomini e donne, che ritenete vostri fratelli e
sorelle.
Il vostro impegno è
far sì che la Chiesa diventi, anche attraverso voi, sempre
più una comunità rinnovata dal soffio dello Spirito,
che la anima e fa nuove tutte le cose; una comunità che
testimonia e annuncia il Vangelo di Gesù senza paura,
con la coerenza della sua vita evangelica; una comunità
aperta ed accogliente, soprattutto nei confronti dei poveri;
una comunità che celebra con gioia e riconoscenza la presenza
della salvezza di Gesù nelloggi della sua storia
quotidiana; una comunità che vive la passione per la vita,
la libertà, la giustizia, la pace, la solidarietà;
una comunità che è lievito di speranza per una
società degna delluomo.
Vivere la
passione per Dio
Voi, giovani, dovete impegnarvi
perché essa diventi una Chiesa che vive tra le case degli
uomini. Anzi, come voleva Don Bosco, essa stessa è la
casa nella quale i giovani trovano una famiglia. La casa di coloro
che credono in Cristo risorto e vogliono testimoniare gioiosamente
la fede in Lui.
Il vostro impegno è più che mai importante, appunto
perché qua e là si percepisce una tendenza sempre
più grande a vivere un cristianesimo senza Chiesa: cristiani
che non hanno rinunciato al rapporto con la Chiesa,
ma che non si trovano inseriti in una comunità con cui
identificarsi, simili a uno che gironzola per un supermercato
e fra le diverse offerte sceglie quelle che più gli aggradano.
Non è
facile realizzare questo impegno; cè bisogno di
una pedagogia che aiuti a riconoscere Cristo nel suo corpo, la
Chiesa, e a riconoscerla come lo spazio e lo strumento attraverso
il quale lazione di Cristo e del suo Spirito si rende presente,
visibile e attuante nelloggi della nostra storia.
Il primo passo per ringiovanire il volto della Chiesa deve essere
quello di vivere, nelle vostre comunità e gruppi, la passione
per Dio che raduna la Chiesa in Cristo per mezzo dello Spirito,
la fraternità tra tutti i battezzati, la spinta missionaria
ed evangelizzatrice, la volontà di servizio alla società,
la priorità verso i più poveri.
Seguendo queste grandi opzioni,
la comunità cristiana supera la tentazione di piegarsi
senza discernimento evangelico ai criteri, valori, atteggiamenti
e comportamenti indotti da una società sommamente potente
che, invece di essere sedotta dal Vangelo, tende ad erigersi
in un idolo seducente per i credenti; vince la tentazione della
paura, che sovente ci rinchiude tra i muri della chiesa con un
atteggiamento di sfiducia e persino rivendicativo davanti alla
società; la tentazione dellindividualismo e della
passività o quella dellaffannosa ricerca di onori,
dellinclinazione al denaro e della paura di essere emarginati
con gli emarginati.
Coltivare
i segni
Si devono curare anche i piccoli
segni della Chiesa vissuti nella quotidianità: il segno
dellaccoglienza cordiale ed evangelizzatrice, che manifesti
un atteggiamento di apertura gratuita, di ascolto incondizionato,
di volontà sincera di servizio; il segno della qualità
umana e cristiana dei piccoli servizi di assistenza, di animazione,
di volontariato; il segno di celebrazioni semplici, gioiose,
partecipate, in sintonia con i problemi e le situazioni della
società; il segno dellapertura sincera e creativa
ai compagni di lavoro, di università, di quartiere, condividendo
le loro preoccupazioni, attese, speranze e difficoltà,
con un atteggiamento di fiducia e di chiara fedeltà ai
valori delle beatitudini.
Un altro aspetto importante
è lo sforzo per conoscere sempre meglio la nostra Chiesa,
superando unimmagine parziale di essa, trasmessa dallambiente
o da una catechesi e formazione cristiana superficiale e occasionale.
Nei documenti del Concilio Vaticano II Lumen Gentium
e Gaudium et Spes trovate una visione positiva e
attraente della Chiesa di Gesù: vedete di conoscerli e
approfondirli.
Insieme alla
conoscenza del mistero della Chiesa, occorre anche conoscere
da vicino la vita concreta delle realtà ecclesiali prossime
a voi: le vostre chiese locali, le vostre parrocchie, i movimenti
e le associazioni giovanili, le loro iniziative, persone e comunità.
Partecipate, con il vostro entusiasmo e la vostra creatività
giovanile, ai loro progetti e iniziative, apportando la specificità
della Spiritualità Giovanile Salesiana. Collaborate a
dare a tutte queste realtà ecclesiali un volto più
accogliente, più vicino alla vita dei giovani, più
impegnato nel loro servizio.
Ricordate lo sforzo di Don Bosco per vivere e far vivere ai suoi
giovani lamore alla Chiesa in tempi certamente non facili.
Il suo senso della Chiesa fu anzitutto una esperienza e un atteggiamento
personale che lo spingeva a concorrere con tutte le sue energie
e risorse al bene e alla edificazione della Chiesa, e che egli
esprimeva con semplicità e molta concretezza nel trinomio:
amore verso Gesù Cristo, presente nellazione centrale
della Chiesa, lEucaristia; devozione a Maria, Madre e Modello
della Chiesa; e fedeltà al Papa, Successore di Pietro.
Si tratta di tre elementi inseparabili tra loro, che si illuminano
mutuamente e che si traducono, per Don Bosco, in un impegno responsabile
secondo la propria vocazione di battezzato per levangelizzazione
e la trasformazione evangelica della società.
Cercare
la luce
Questanno il cammino
di preparazione e di celebrazione della Giornata Mondiale della
Gioventù offre a voi unoccasione eccellente per
collaborare a ringiovanire il volto della vostra Chiesa, condividendo
con i giovani di tutti i continenti lo sforzo di ripercorrere
idealmente litinerario dei Magi e di incontrare, come loro,
il Messia di tutte le nazioni (cf Messaggio del Santo Padre per
la XX Giornata Mondiale della Gioventù). I Magi vi siano
di esempio. Tutta la loro vita, la loro ricerca, converge verso
Cristo e riparte da Cristo. La stella li accompagna in questo
cammino. Le stelle erano le realtà con cui avevano a che
fare ogni giorno, eppure essi capiscono che quella stella non
è come le altre che luccicano attorno e sembrano luci
attraenti: le luci del successo, del denaro, dellefficienza,
dellapparenza.
Anche nella
vostra vita cè una stella: è la presenza
paterna ed amorosa di Dio. Presenza discreta che stimola la vostra
libertà a educare lo sguardo, la mente, il cuore e la
volontà. Per poter realizzare questo la Chiesa vi offre
gli strumenti necessari: il confronto con la Parola, meditata
e custodita come faceva Maria; lincontro personale e comunitario
con Gesù nei sacramenti, in modo particolare nellEucaristia;
lo zelo missionario, che vi rende evangelizzatori dei giovani.
Occorre, inoltre, che vi affidiate ad una guida che vi aiuti
a leggere le coordinate originalissime della vostra vita.
Coraggio, cari giovani, non siete soli in questo cammino.
Cè anche la Comunità
a mostrarvi la strada, e cè la compagnia di tanti
fratelli e sorelle che, nellamicizia, continuano ad indicarvi
la stella, anche quando il cielo è coperto da nuvole.
Scoprirete, poi, con grande sorpresa che, in fondo, con la stella
è Lui che è venuto a cercarvi.
Non abbiate paura! Lasciatevi afferrare da Cristo.
Egli guarda ciascuno di voi negli occhi e, fissandovi, vi ama.
È uno sguardo di predilezione, che sceglie e chiama. Uno
sguardo che scruta e giunge fino al cuore del vostro cuore, dove
dice: Ti ho amato di un amore eterno. Vieni e seguimi!.
Ascoltate questa voce e assumete
le vostre responsabilità nella Chiesa per la dilatazione
del Regno di Dio nel mondo. Così Don Bosco voleva i suoi
giovani: illuminati sulla realtà presente; generosi nelle
decisioni; dinamici nelle iniziative; aperti ai bisogni della
città, della Chiesa, della missione, del mondo.
Affidatevi a Maria Ausiliatrice, madre della Chiesa e madre della
nostra speranza. A Lei indirizzo con voi la mia supplica:
Giovane
donna, accompagna sempre, con tenerezza, i giovani.
Nella fatica della fedeltà e nei giorni senza orizzonte.
Nel tempo della comunione e nella fredda solitudine.
Nella
gioia festosa e nelle lacrime nascoste.
Nella liturgia del sacramento e nelle domande senza risposta.
Tu, madre delle madri senza figli e dei figli senza madre.
Tu,
Maria, grande fiume di acqua limpida.
Raccogli tutti i rivoli dellamore disperso, incompreso,
calpestato.
Raccoglili nel tuo cuore di Madre ed offrili a Gesù, tuo
Figlio.
Don Pascual Chávez
Rettor
Maggiore dei Salesiani
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2005-4
VISITA Nr.