EUCARESTIA:
CIBO E BEVANDA
Fin dal primo istante
della sua esistenza, la creatura ha bisogno di nutrimento. Il
neonato cerca subito il seno materno; ma già prima del
parto la madre lo nutre, perché il feto possa svilupparsi
e crescere, fino a diventare in qualche modo autonomo.
La bevanda
è vita. Come qualsiasi tipo di esistenza vegetale ha bisogno
dellacqua, così ancor più ne ha bisogno lessere
umano. È più terribile morire di sete che morire
di fame!
A mano a mano che la creatura
cresce, non solo deve aumentare la dose del cibo e della bevanda,
ma anche le varie qualità,
soprattutto di cibo. Lorganismo umano necessita di innumerevoli
sostanze, che si trovano distribuite nei più diversi cibi
e bevande.
Il cibo
insperato
Un fatto molto straordinario
e simbolico lo troviamo nella storia del popolo di Israele. Quando
gli Israeliti fuggirono dallEgitto e si trovarono nel deserto,
dovettero per molto tempo cibarsi della manna, un cibo naturale
e molto semplice di tipo vegetale che Dio faceva
cadere con abbondanza lungo il loro cammino.
Il Signore disse a Mosè: «Ecco, Io sto per far piovere
pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne
ogni giorno la razione di un giorno, poiché Io lo metto
alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no.
Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare
a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno
ogni altro giorno» (Esodo 16,4-5). Il modo con cui il fatto
è narrato sta a indicare che al di là del
fenomeno naturale cera un preciso e straordinario
intervento divino.
Lacqua
del deserto
Un analogo fatto avvenne per
lacqua: Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti
al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in
mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va! Ecco,
io starò davanti a te sulla roccia, sullOreb; tu
batterai
sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà»
(Esodo 17,5-6). Anche qui, si parte da un fatto naturale (una
comune sorgente dacqua), ma il luogo, il momento e il modo
appartengono a un preciso intervento del Signore.
Questi fatti restarono molto impressi nella memoria e nella fede
di Israele, al punto che ancora al tempo di Gesù,
quando moltiplicò i pani il popolo lo ricordava
e provocò Gesù dicendo: «Quale segno tu fai
perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?
I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta
scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo» (Giovanni
6,30-31).
Ma Gesù rispose prontamente: «In verità,
in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane
dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello
vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e
dà la vita al mondo» (Giovanni 6,32-33).
Segni che
preannunziano
Attraverso le parole di Gesù,
siamo chiamati a credere che la manna dal cielo e lacqua
dalla roccia erano solo segni anticipatori di un cibo infinitamente
più importante e necessario: lo stesso Gesù Cristo!
«Sono Io il Pane della vita. I vostri padri hanno mangiato
la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che
discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io
sono il Pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo
pane vivrà in eterno e il pane che Io darò è
la mia carne, per la vita del mondo» (Giovanni 6,48-51).
Nelle parole
di Gesù abbiamo come un collegamento tra il fatto puramente
umano dellEsodo e il fatto, profondamente divino, della
autoaffermazione di Gesù, di essere il Pane della
Vita, il Pane vivo disceso dal cielo! Ma per giungere a
questa comprensione, sarebbe stata necessaria lUltima Cena,
con listituzione dellEucaristia.
Cè anche unaltra
affermazione di Gesù, riferita solo da Giovanni nel capitolo
successivo del suo Vangelo: «Chi ha sete venga
a me, e beva chi crede in me; come dice la Scrittura, fiumi
di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Questo egli disse,
riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in
lui» (Giovanni 7,37-38). Qui, a dir il vero, Gesù
non fa riferimento allEucaristia ma al dono dello Spirito
Santo; però dice di Se stesso di essere acqua viva.
Giungiamo così alla Pasqua. Dicendo agli Apostoli: «Prendete,
mangiate... prendete, bevete...», Gesù dà
veramente Se stesso da mangiare e da bere, in quella Cena di
addio, in quella Pasqua che si concluderà con la sua morte
e risurrezione.
In definitiva, Gesù vuole affermare senza equivoci che
la Sua Vita è destinata a passare nella nostra vita! Dio
non poteva dare un segno (realissimo) più straordinario
e meraviglioso!
Il memoriale
di salvezza
Sullonda di queste affermazioni
e di questi fatti, proviamo a interrogarci: perché Gesù
ha voluto lasciare, di Sé, il segno così materiale
del pane da mangiare e del vino da bere? La risposta è
semplice e ovvia: perché nella vita delluomo il
mangiare e il bere sono necessari, indispensabili: non ogni tanto
ma sempre, tutti i giorni, dalla nascita alla morte!
E dallistituzione dellEucaristia,
che Gesù ha affidata agli Apostoli dando loro il comando
di prolungarla nei secoli («fate questo in memoria di Me»),
sono derivate tutte le nostre celebrazioni, nei tempi e nei luoghi
più lontani e impervi (nellimmensità del
mare, sulle cime dei più alti monti), nelle dimensioni
più strepitose (pensiamo alle celebrazioni di piazza San
Pietro, nei congressi eucaristici mondiali), nelle intimità
più nascoste e drammatiche (le Eucaristie celebrate in
cella dal Cardinal François Xavier Nguyen Van Thuan, prigioniero
dei comunisti, per nove anni di isolamento, in Vietnam).
LEucaristia,
cibo per la vita
Senza andare in cerca dei casi
più insoliti e prestigiosi, interroghiamoci sul modo con
cui vengono celebrate abitualmente da noi le Eucaristie. Centinaia
di Messe ogni domenica in una sola città, migliaia e migliaia
solo in Italia
Domandiamoci: possiamo
dire che tutte vengono celebrate non solo dignitosamente, ma
anche come un autentico convito di festa, con tutti partecipi
e consapevoli attorno alla Mensa del Corpo e Sangue di Gesù?
E il Cibo eucaristico, come lo viviamo? E come ne perdurano il
frutto e la gioia nelle ore e nei giorni successivi? E quando
cominciamo a desiderare di nuovo questo divino nutrimento?
La fame dellEucaristia
deve trasformarsi in fame di verità (spingendoci a meditare
ogni giorno, a fondo, un po di Vangelo), in fame di amore
(sentendo il bisogno di comunicare ad altri la nostra fede e
la nostra gioia di cristiani), in fame di pace e comunione (vivendo
in pace con tutti e perdonando sempre, generosamente), insomma:
in fame di Dio, fame di Gesù
, accettando e godendo
di portare la croce con Lui!
Ci sono non pochi fedeli che
partecipano allEucaristia tutti, o quasi tutti, i giorni.
Se questa non diventa abitudine, è una cosa stupenda;
se poi si cerca di tradurla ogni giorno in un prolungato colloquio
di amore con il Signore, allora possiamo essere sicuri che il
Cibo Eucaristico lascia e diffonde il suo effetto in tutta la
giornata, in tutti i momenti.
Alcuni cercano di infilare
la Comunione, arrivando magari in chiesa quando la Messa è
già verso la fine; se questo capita per inconvenienti
improvvisi, ci si può accostare ugualmente alla Mensa;
ma se questa è unabitudine (non mi interessa
la Messa, mi basta fare la comunione), non è una
bella cosa. Tutta la Messa è Eucaristia, e la Comunione
ha bisogno di una partecipazione piena e attiva, cosciente, anche
ardente.
E così ci prepariamo alla Mensa eterna, quando non ci
sarà più bisogno di riti e sacramenti, perché
avremo la gioia e la fortuna di fare Pasqua e di
cibarci del Signore per tutta leternità!
Don Rodolfo Reviglio
IMMAGINI:
1 Deserto : Il deserto è stato il periodo
in cui Dio ha formato il suo popolo, preparandolo ad entrare
nella Terra Promessa, quale anticipo del dono più grande
che avrebbe manifestato nel Figlio suo: la sua continua presenza
in mezzo ai suoi.
2 Cascata d'acqua: Il dono dellacqua
e della manna, durante la peregrinazione nel deserto, indica
al popolo dIsraele la certezza della presenza di Dio che
non abbandona mai i suoi amati.
3 Cafarnao: qui, secondo
levangelista Giovanni, Gesù si rivela quale vero
Pane disceso dal Cielo per dare la vita al mondo.
4 LEucaristia
è il segno della presenza di Cristo che fedelmente accompagna
la sua Chiesa nei sentieri del tempo / Goto di GUERRINO PERA
SdB, ELLE DI CI
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2005-5
VISITA Nr.