NELLA LUCE DI PASQUA La
celebrazione della Pasqua, gioia della nostra vita cristiana,
annunzia al mondo la vittoria di Cristo sulla morte, sconfigge
ogni timore ed inaugura i tempi ultimi dellattuazione del
Regno di Dio nella travagliata storia delluomo.
Pasqua è il trionfo della vita, è la sovrabbondante
speranza. È la realizzazione di ogni umana attesa e il
compimento anticipato di ogni civiltà e di tutte le culture,
poiché in Cristo, uomo nuovo, lumanità si
rinnova e in Lui, Vivente dai morti, la storia delluomo
riceve significato nuovo, giunge alla sua maturità ed
entrando nello stadio definitivo del suo porsi nel tempo, si
perfeziona raggiungendo la pienezza del suo destino: la gloria
sempiterna di Dio.
Il Signore risorto, trionfante su ogni dolore, splendore dogni
magnificenza, Lui è il destino delluomo, il punto
darrivo dogni gesto umano che faticosamente si costruisce
nella incontenibile cadenza dei secoli.
Cristo risorge dai morti e la morte non è più.
Dinanzi al vessillo del suo tripudio, fugge lantico avversario
e tutto il creato è redento, invaso da luce divina, risplendente
di bellezza eterna e pulsante di travolgente vita.
Risorgendo dai morti, Cristo permea con la signoria della sua
vita ogni esistenza e volge a Sé tutte le creature chiamandole
a vita nuova ed eterna.
Con la Pasqua del Signore, luomo è chiamato a sedersi
a questo banchetto di esultanza e a godere della intramontabile
luce di Dio che vince le tenebre e restaura la speranza.
I santi sono nel mondo il segno inconfondibile che la Pasqua
del Cristo coinvolge luomo chiamandolo alla gloria. In
essi, Cristo realizza pienamente la sua Pasqua, rendendo attuale
il suo dominio sul peccato e sulla morte.
Questanno ricorrono cinquantanni dalla canonizzazione
di Domenico Savio. Cinquantanni di santità giovanile.
Domenico è il Santo non martire più giovane della
Chiesa, ed è il ragazzo cresciuto allOratorio di
Don Bosco, alla scuola del Santo dei giovani.
Era il 12 giugno 1954 quando Papa Pio XII lo dichiarò
Santo dopo che venne provata come scientificamente inspiegabile
la guarigione di Albano Sabatino, un ragazzo di Siano (Salerno),
affetto da più mali fra i quali setticemia, emorragia
e meningite. Il suo medico aveva già scritto la dichiarazione
di morte, quando sua madre pregò Domenico Savio e il Santo
adolescente guarì allimprovviso questo ragazzo di
sette anni, restituendolo alla vita e alla gioia dei suoi cari.
Domenico è un santo giovane capace ancora oggi di parlare
della bontà e della freschezza di Dio a tanti suoi giovani
amici. Lo dimostra laccoglienza trionfale avuta dalle sue
reliquie che in questi mesi hanno percorso e ancora percorreranno
lItalia. Folle inaspettate hanno contemplato in lui il
compimento della santità, la straordinaria potenza di
Dio che è capace di operare prodigi anche in un ragazzo
di soli 15 anni.
È la grazia di Dio e lorientamento della sua ferma
volontà che orientano tutta la sua persona verso lunico
obiettivo della sua vita. Così Domenico emerge con una
personalità solida non soggetta a tentennamenti, sbavature
e non incline a sfaldarsi dinanzi alle difficoltà. È
solidamente proteso verso la realizzazione del suo progetto di
vita. Un ragazzo alternativo, soprattutto in questi tempi in
cui il panorama educativo trabocca di personalità fragili
e inconsistenti.
Domenico Savio attira, la sua santità parla ancora, anzi
forse oggi più che mai, perché quello che si è
visto in questi mesi, del tutto imprevisto ed inaspettato, è
stato laccorrere spontaneo e gioioso verso un santo che
ha fatto dellallegria e delle serenità la modalità
della sua santità. E questo svelarsi di una santità
seducente è accaduto i questi giorni, in un tempo in cui
i giovani sono attratti dallo sballo che imbruttisce e, pur cercando
la serenità, trovano nel divertimento solo la decadenza
dello spirito e lo smarrimento della loro anima.
Domenico risalta come un ragazzo che, fin dallemergere
della sua coscienza morale, ha ben chiaro quello che vuole e
lo desidera con tutte le sue forze: la santità. Sa che
la sua realizzazione personale è solo nella santità.
Pur nella sua giovane età, ha percepito con chiarezza
cristallina la verità dellintuizione di Leon Bloy:
non vi è che una sola tristezza, quella di non essere
santi.
Giuseppe Pelizza SDB RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2004-3 VISITA Nr.
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